Tre mesi più tardi
Sergio si svegliò verso le 6.30, guardò Andrés che dormiva serenamente nella culla e Raquel che aveva cominciato a dormire di più, tra una poppata e l'altra, essendosi ridotte. Rimase a letto, dopo poco si svegliò la compagna, la guardò "Buongiorno." sorrise "Buongiorno... - sorrise, si stropicciò un occhio, lei si avvicinò e gli diede un bacio - Che ore sono?" lui guardò l'orario "Le 7." "Mh... allora ci sono ancora due orette e mezza." guardò il piccolo, si voltò verso la culla e gli mise a posto il lenzuolino. Il compagno le si avvicinò. Si voltò verso di lui e gli diede un bacio accarezzandogli il viso. "Sei riuscita a dormire?" "Sì." sorrise "Lui?" "Anche." "Io mi sono addormentato, scusa." Raquel accarezzandogli la guancia gli diede un bacio lungo "Non importa." gli mise le mani nei capelli e gli diede un bacio lungo che le venne ricambiato. Cominciarono a sfiorarsi le lingue delicatamente, lei gli andò sopra, le mise mani sui fianchi fermandosi "Raquel... che intenzioni hai?" "Penso che tu abbia capito... no?" sorrise alzando le sopracciglia "C'è una parte della banda in casa." "Che dorme... e poi da quando è un problema? Ti devo ricordare quel pomeriggio al monastero?" sorrise e gli diede un bacio nel collo "E c'è Andrés..." "Che dorme beato, non se ne accorgerà neanche, non andremo a creargli un trauma e penso che sapere che mamma e papà si amano gli faccia più che bene..." sorrise, gli accarezzò il petto essendo a torso nudo e lo baciò. Dopo poco la fermò, lei si mise dalla sua parte senza dire una parola, poi lo guardò "Che succede?" "Niente." "Sicuro?" "Sì, perché?" "Perché sono tre mesi che non mi tocchi, Sergio. Se non sono io a cercarti per un po' di coccole, come se non esistessi. Esiste solo Andrés, io sono scomparsa. Ecco perché. - fece una pausa - Sono quella di prima... quella con cui hai iniziato a fare l'amore dalla rapina alla Fabbrica della Moneta, quella con cui hai avuto un figlio." Sergio stette zitto, lei lo guardò "Non mi ami più? Basta che tu me lo dica..." lui si voltò di scatto "Non pensarci neanche." "E allora? Che c'è? Parlami, ti prego." "Te l'ho detto, nulla." "Sì..." si sedette sul letto e si vestì. Il compagno la guardò, lei si voltò "Vado a fare il caffè, lo vuoi?" "Adesso mi alzo." "Quando vieni di là, ricordati il walkie-talkie." andò in cucina. Mise sul fuoco la moka grossa nell'attesa che si alzassero gli altri. Ripensò a quello che era successo e diede un pugno sul ripiano della cucina per la rabbia con le lacrime agli occhi e in quel momento arrivò Palermo "Buong... temo che non sia un buongiorno." si asciugò gli occhi e si voltò "In effetti il mio no... - accennò un sorriso - buongiorno a te. Caffè?" sorrise "Grazie." "Tra poco è pronto." "È... successo qualcosa di rimediabile?" "Sì... gli ormoni sicuramente si sistemeranno." "Il resto? Si sistemerà?" Raquel non riusciva più a nascondere nulla a Martín "Spero di sì." versò il caffè nelle tazzine "Se hai bisogno di parlare, lo sai." "Grazie." fece un mezzo sorriso e gli diede il caffè. "A te." Arrivò in cucina Sergio "Buongiorno." "Ciao Sergio." appoggiò il walkie-talkie sul tavolo "Caffè?" "Sì, grazie." gli diede la sua tazzina "No, Raquel, me lo faccio..." "È già fatto, me lo devo solo versare o di mio non vuoi neanche la tazzina del caffè?" Sergio arrossì e il pianto di Andrés salvò Palermo dall'imbarazzo di quella tensione, Raquel spense il walkie-talkie "Scusate." andò in camera dal piccolo. Martín guardò l'amico "Allora? Che succede?" "Niente." "Sergio, da quanti anni ci conosciamo?" "È un discorso tra me e Raquel, punto. Non c'è nient'altro da dire." Palermo finì il caffè senza dire altro, arrivò Stoccolma "Buongiorno a tutti." sorrise "Ciao." "Buongiorno." "Tutto bene? Avete due facce stamattina." "Tutto bene, grazie Stoccolma. - il Professore fece un mezzo sorriso - Scusate, vado a mettermi un po' in giardino." si alzò e andò via, Stoccolma guardò Palermo "Che succede?" "Non ne ho idea... credo che abbiano avuto da dire ma nessuno dei due parla." arrivò Raquel con il piccolo in braccio "Eccoci... - guardò il figlio che si stava guardando intorno - ma chi c'è qui?" diede un bacio ad Andrés. Stoccolma si avvicinò "Ciao meraviglia..." sorrise e gli accarezzò le guance, il piccolo sorrise "Bello di zio." sorrise, gli diede un bacio "Ma ti coccolano tutti qui amore?" sorrise e Andrés sorrise a sua volta. Arrivò Paula con la nonna "Buongiorno." sorrisero. Paula si avvicinò al fratello e gli diede un bacio, lui sgambettò vedendo la sorella e balbettò "Parliamo tanto stamattina..." sorrise. Paula e Marivi si misero a far colazione "Papà dov'è?" "Non so, tesoro." "È andato in giardino." sorrise. Piano piano si alzarono tutti e iniziarono la giornata.
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Estoy contigo
FanfictionLiberamente ispirata alla serie TV Netflix "La Casa de Papel". Ho provato ad immaginare quello che non è stato raccontato, nelle stagioni andate in onda, a Raquel e Sergio: - l'arrivo di Raquel a Palawan dopo un anno - la vita dopo la rapina a...