Sergio e Raquel erano soli in casa. Erano andati via anche gli ultimi componenti della banda. Stoccolma, Denver, Rio con Cincinnati avevano trovato casa vicino a loro e si erano trasferiti da almeno un mese, Palermo ed Helsinki erano ripartiti per l'Argentina il giorno prima.
Raquel era seduta sul letto che aveva appena addormentato Andrés. Sergio bussò piano, lei andò ad aprire, parlarono piano "Ehi..." "Ciao." sorrisero, la compagna si spostò per farlo entrare e si andò a sedere, di nuovo, vicino alla culla, lui si sedette di fianco, parlarono sottovoce "Che combini?" "Ho addormentato lui e stavo qui a guardarlo. Ha i tuoi occhi." sorrise "L'espressività è la tua... - sorrise - Hai fatto un ottimo lavoro." le mise il braccio dietro la schiena e le diede un bacio sulla spalla. Raquel sorrise "Ho... abbiamo. Senza di te... avrei fatto poco." rise sottovoce "Ho contribuito ben poco..." risero "Sshh che ho impiegato mezz'ora ad addormentarlo. Oggi non ne voleva sapere di dormire. Mia mamma e Paula?" "Paula è a casa di Clea con Felipe e Naima. Tua mamma è andata a fare una passeggiata con Clea." "Quindi... siamo da soli?" "No, c'è lui." "Che dorme..." "Che hai in mente?" sorrise "Niente..." "Hai la faccia da finta innocente, quindi significa che stai tramando qualcosa..." "Assolutamente nulla..." gli diede un bacio accarezzandogli il viso, glielo ricambiò, gli si sedette in braccio a cavalcioni "Quella dell'assolutamente nulla..." "Ci facciamo qualche coccola... mh? - sorrise, Sergio guardò la culla, lei gli sposto il viso con dolcezza - Dorme... per un po' di baci non si accorgerà di nulla..." lui annuì le sorrise, la compagna gli sorrise e gli diede un bacio sbottonandogli la camicia, Sergio la fermò "Ehi..." "Che c'è?" "Avevamo detto solo baci..." "Ho omesso senza la camicia?" "Eh direi..." "Te lo dico adesso. Ti tolgo la camicia. - risero - Visto che non ce l'hai nei pantaloni..." gli slacciò la camicia e gliela sfilò accarezzandogli le braccia. Riprese a baciarlo accarezzandogli il petto, lui le tolse la maglia "Avevamo detto solo baci..." lo imitò, risero sottovoce "Giochiamo ad armi pari..." risero, ripresero a baciarsi, un bacio lento, le lingue si accarezzavano dolcemente, le accarezzò la schiena e lei continuò ad accarezzargli il petto. Si sdraiarono sul letto, Raquel gli andò sopra, la prese dai fianchi, lei continuò ad accarezzargli il petto cominciando a combattere con le lingue con tutta la passione che avevano. Smisero per prendere fiato, si guardarono. Sergio ruppe il silenzio "C'è da mettere a posto la sua camera..." "Lo so..." "Approfittiamo che siamo soli?" "Avrei preferito sentirti dire approfittiamo che siamo soli per stare insieme ma... se proprio dobbiamo andare a sistemare la camera... andiamo." si alzò, si sedette sul letto "Raquel..." "Non me la sono presa, tranquillo. Avrei solo preferito approfittare dell'essere da soli per dedicarci del tempo insieme. Tutto qui..." "Quando... torna Clea e tua madre, e se Paula non è ancora tornata, andiamo a fare una camminata lungo la spiaggia?" "Va bene. - sorrise, gli diede un bacio - Andiamo nella cameretta?" lui annuì sorridendo.
Andarono in quella che sarebbe diventata la camera di Andrés. Sergio si guardò intorno "Direi pareti azzurre..." "Amore, ti prego. Siamo nel XXI secolo la cosa dei colori l'abbiamo già superata." "In che senso?" "Nel senso che siamo arrivati a non classificare più azzurro bambino, rosa bambina." "Quindi?" "Usiamo dei colori neutri... a me piacerebbero anche dei disegni..." "Chiamiamo qualcuno, mh?" "Sì." sorrisero "Se c'era da pitturare potevo farlo io... - si guardarono e si misero a ridere - Non ero abbastanza credibile..." "No..." risero, lei gli si avvicinò e gli mise le braccia intorno al collo "Sei perfetto con i lavori di ragionamento e concetto... ma cose manuali, amore... meglio di no." risero, si diedero un bacio. "Come la vorresti?" Raquel si voltò, Sergio la abbracciò da dietro, lei si appoggiò al suo petto con la schiena "Beh... questa parete la si potrebbe fare blu scuro con stelle, pianeti... - gli indicò l'altra - quella bianca o azzurra con le mongolfiere..." "L'abbiamo già fatta con Paula." "Eh va beh, la si può fare uguale... - sorrise - o no?" "Sì, sì." "Non ti piace?" "Mi piace, va bene." sorrise "Questa direi color panna." "Una parete la lasciamo decidere a Paula?" "Va bene. Sperando che non ci dica rosa con le fatine." risero "Ma no dai... non era superata la cosa dei colori?" sorrise, Raquel si voltò verso il compagno "Sì amore, ma un po' meno... - risero - Mi piace come pensi ai piccoli, sai?" sorrisero "A me piace pensare a loro." si diedero un bacio, gli prese il viso tra le mani e lui le mise le mani sui fianchi. Andarono in sala e trovarono Marivi "Mamma, che ci fai qui?" sorrise "Sono tornata, ero andata a fare una passeggiata." "Hai fatto bene. Clea?" "Sono qui. Scusate. Sto preparando tè per la signora Marivi." "Ottimo." Sergio sorrise "Senti mamma, io e Sergio andiamo a fare due passi. D'accordo?" "Va bene. Paula?" "Paula è a casa di Clea a giocare con i suoi figli e Andrés dorme." "Va bene." si voltò verso il compagno "Vado a controllare Andrés e arrivo." "D'accordo." sorrise, lui guardò la donna "Clea, per qualsiasi cosa, hai la radio." "Va bene, non si preoccupi."
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Estoy contigo
FanficLiberamente ispirata alla serie TV Netflix "La Casa de Papel". Ho provato ad immaginare quello che non è stato raccontato, nelle stagioni andate in onda, a Raquel e Sergio: - l'arrivo di Raquel a Palawan dopo un anno - la vita dopo la rapina a...