La cosa más importante

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Il giorno seguente, dopo aver salutato Paula e averle fatto fare colazione, Sergio andò in ospedale.

La notte era passata tranquilla per entrambi. Andrés aveva ancora i valori nella norma e durante la notte non aveva avuto problemi. Raquel era stata dichiarata 'fuori pericolo' poco prima che Sergio arrivasse in ospedale. Visto che in camera con lei c'era lui, cominciarono a toglierle i primi farmaci e la dottoressa si raccomandò di suonare il campanello di fianco al letto al minimo cambiamento. Annuì e si sedette di fianco a lei prendendole la mano e accarezzandola, la guardò "Raquel, sono qui, accanto a te. Sei stata bravissima, devi aprire quegli occhi meravigliosi, non immagini la voglia che ho di vederli...". Dopo un'ora la dottoressa venne a togliere altri farmaci, arrivando alle 14 che li avevano tolti tutti. Alle 12.30 chiamò a casa per avvisare che sarebbe rimasto in ospedale. Cercò di rassicurare Paula e le disse che la mamma era ancora molto stanca. Infine, parlò con Stoccolma e Manila e la mise nelle loro mani mentre la suocera era con Clea.

Verso le 13 sentì qualcuno bussare alla porta, andò ad aprire e trovò Alicia, Marsiglia, Palermo e Stoccolma. Sergio uscì e chiuse la porta "Allora?" "Come sta?" si aggiustò gli occhiali "È fuori pericolo, le stanno togliendo a poco a poco i farmaci ma... ancora non si sveglia." Martín lo guardò "Siamo venuti per sapere se vuoi un cambio per andare a mangiare." "No, no grazie. Ho solo bisogno di stare con lei. Niente di più." "Professore, noi le abbiamo portato pranzo ugualmente, ha bisogno di energia." Marsiglia glielo porse, Stoccolma intervenne "È solo un panino, Professore." "Va benissimo, grazie." Alicia lo guardò "E il piccolino?" "Andrés sta bene. Sono andato, prima di venire qui, al nido per vederlo e sta bene." "È ancora nell'incubatrice?" "Sì, sì. Penso che lo terranno ancora per un po'." "Quando si sveglia ce la saluta?" "Certo, le dico che siete passati." "Sicuro che non vuoi il cambio?" "Sì, Martín, grazie." "D'accordo." se ne andarono e Sergio rientrò da Raquel.

Verso le 16, mentre era alla finestra che guardava fuori, sentì una specie di lamento, si girò di scatto e andò di fianco al letto "Raquel... Raquel..." suonò il campanello per chiamare il personale sanitario, nel frattempo la compagna aprì gli occhi "Raquel... - le sorrise, lei cercò di parlare - Non parlare sta arrivando la dottoressa." lei annuì. Arrivò la dottoressa, la visitò. Era definitivamente fuori pericolo. Piano piano avrebbe ripreso anche a parlare ma ci sarebbero volute almeno un paio di ore. Quando l'équipe sanitaria uscì dalla stanza, Sergio si mise di nuovo di fianco alla compagna, le prese la mano accarezzandogliela. Lei cercò di parlare ma le parole non uscirono "Raquel, non cercare di parlare, hai sentito la dottoressa... puoi provare tra un paio d'ore. Vuoi sapere di Paula, Andrés e tua madre? - la compagna annuì - Stanno bene tutti e tre, stai tranquilla. Paula non vede l'ora di riabbracciarti, tua mamma le ho detto che sei a lavoro e Andrés è ancora un po' piccolino quindi è nell'incubatrice ma sta crescendo bene. Sono andato prima a trovarlo. - sorrise - Quando ti dicono che puoi alzarti dal letto e cominciare a muoverti, vieni a conoscerlo, d'accordo? - lei annuì - Avevo paura di averti persa." lei gli lasciò la mano e gli diede una carezza, lui le baciò la mano.

Dopo due ore cominciò a parlare "Sergio..." "Ehi... non sai quanto è bello sentire la tua voce." le diede un bacio sulla fronte "Cos'è... successo?" "Non affaticarti. Hai avuto un'emorragia subito dopo il parto. - si aggiustò gli occhiali - Ti hanno messa in coma farmacologico per dare il tempo al corpo di riposare." "Quanto ho dormito?" "Poco più di dodici ore. Ti hanno messa in coma ieri nel tardo pomeriggio e hanno cominciato a togliere i farmaci stamattina alle 9 quando sono arrivato. Non sono riuscito a venire prima perché dovevo organizzarmi con Paula." "Andrés?" "Te l'ho detto, sono passato prima di venire. Sta bene e sta crescendo. - sorrise - Stai tranquilla. Oltre a Paula ti sta aspettando anche tua mamma e la banda, sono tutti a casa." Raquel sorrise "Non mi stai... dicendo tutto, vero?" il compagno la guardò non capendo "C'è qualcosa che mi devi dire... e non sai come." Come sempre non le sfuggiva nulla, le era bastata un'occhiata "Vedo che l'istinto da ispettore non l'hai perso... - sorrisero e poi lui si aggiustò gli occhiali - Ti hanno dovuto chiudere le tube, quindi..." lei non lo lasciò finire vedendolo a disagio "Direi che due... sono sufficienti, no?" sorrisero, Sergio annuì "Certo." sorrise "Scusami..." "Per cosa?" "Per tutto questo... io..." "Ssh... non è colpa di nessuno. - Raquel scosse la testa - Raquel, Raquel... - lo guardò - Non è colpa di nessuno. Non l'hai scelto tu. E poi, abbiamo due figli bellissimi, va bene così. Né più né meno." "Ma tu..." "Io l'unica cosa che voglio è che tu e i nostri figli stiate bene. Viviamo quello che abbiamo. Abbiamo due figli stupendi e siamo felici." sorrise "Questi sono... discorsi che... faccio io, di solito." sorrisero "Hai ragione. Non ti sforzare, mh? - annuì - Fammi cenno sì o no. Vuoi riposare un po'?" annuì "Tu resti?" "Non mi muovo da qui." Raquel chiuse gli occhi, Sergio rimase a guardarla. Verso le 19 squillò il cellulare di Sergio, lei lo guardò "Scusa..." uscì a rispondere e tornò dentro, la compagna lo guardò "Stoccolma... chiede quando arrivo per cena, le ho detto di cenare e che quando finisce l'orario di visita, torno a casa." lei lo guardò "Vai... Paula ti aspetta." "Tra poco l'orario di visita finisce Raquel, appena finisce vado. - lei annuì - Come ti senti?" "Insomma... come se mi fosse passato sopra due o tre volte un rullo. - le prese la mano - Tu?" "Cosa?" "Come stai?" "Bene." "Sergio... non ti credo." "Tutto bene, davvero." lei lo guardò "A me non sai mentire, lo sai." lui abbozzò un sorriso e la guardò "Adesso va tutto bene, tranquilla." Raquel gli accarezzò il viso annuendo "Mi saluti Paula e le dai un bacio da parte mia?" "Certo. Te la senti di chiamarla?" "Non video chiamata però, se mi vede così ho paura che si spaventi." "Chiamata normale." Raquel sorrise annuendo, Sergio chiamò Palermo "Sergio, è successo qualcosa?" "No, no. Stai tranquillo, non è successo nulla. Mi passi Paula?" "Certo. Paula... Sergio." la bambina rispose "Papà?" Sergio sorrise "Ti passo una persona..." passò il telefono a Raquel che si spostò la mascherina "Paula, tesoro..." "Mamma! Come stai?" "Bene amore, un po' debole ma bene... tu come stai?" "Bene, quando torni??" "Non lo so ancora." "Posso venire a trovarti?" la mamma cercò di trattenere le lacrime "No, amore, meglio di no. Vedrai che torno presto... appena i dottori dicono che posso uscire, corro da te." "Promesso?" "Certo che te lo prometto." sorrise "Andrés?" "Andrés sta crescendo, anche per lui ci vorrà ancora un po'..." "Papà mi ha detto che deve ingrassare di 300g." Raquel rise tra le lacrime "Sì, amore... non è che deve ingrassare, deve crescere." Sergio rise "Sì... quello." "Sì... deve crescere ancora un po'..." sorrise, "Quanto ci impiega?" "Non lo sappiamo, piano piano vedrai che crescerà e l'avremo a casa con noi, d'accordo?" "Va bene. Papà resta con te?" "No, amore, papà adesso viene a casa, non preoccuparti. Hai studiato oggi?" "Sì..." "Paula?" "Scusa... sì, studio con Rafael in questi giorni." "Mi raccomando." "Sì." "Amore, devo restituire il telefono a papà, ci sentiamo domani, d'accordo?" "Va bene. Ciao mamma..." "Ciao amore. Fai la brava." "Sì, ti voglio bene." "Anch'io amore, un bacio grande." attaccarono, diede il cellulare a Sergio e si mise a posto la mascherina "Grazie. Davvero le hai detto che deve ingrassare?" risero "Ma no, le ho detto che deve crescere." continuarono a ridere "Chissà da dove le è uscita..." risero, Sergio la guardò "È bello vederti ridere, sai?" "È bello ridere con te." sorrise, le prese la mano "Non ti ricordi niente del parto?" Raquel provò a ricordare "Mi ricordo il pianto di Andrés, tu che mi dici che mi ami e poi il buio totale." Sergio sorrise e le diede un bacio sulla mano "Allora ti ricordi tutto o comunque la cosa più importante..." "Sarebbe?" Raquel lo guardò sorridendo "Che ti amo." "È bello sentirtelo dire. - sorrise, le diede un bacio sulla fronte - Non vedo l'ora che mi tolgano la mascherina per baciarti." "Prossimi giorni. - si aggiustò gli occhiali - Se vedono che la saturazione è buona anche senza somministrarti ossigeno..." Raquel lo guardò, piegando leggermente il collo e accarezzandogli la guancia "Professore?" "Hai ragione, scusa." sorrise. Arrivò l'infermiera avvisando che l'orario di visita era terminato, si guardarono "Vengo domani." "Va bene. Dai un bacio a Paula da parte mia." "Va bene." le diede un bacio sulla fronte e andò.

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