Contar la verdad

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Erano gli ultimi giorni che avrebbero passato al Monastero. Il Professore spiegò le ultime fasi del piano.

"Sappiamo come tirare fuori l'oro. Però, come uscirete voi? E soprattutto liberi. Sono stato molto tempo a studiare questo, ed è molto semplice. - si mise a scrivere alla lavagna '1.La verdad' (1.La verità), Raquel lo guardò sorridendo e orgogliosa del compagno - Dire la verità. Riguardo a come abbiamo tirato fuori l'oro. Con i vostri video. E questo lo faremo dal Pakistan." Denver intervenne "E il passo due?" il Professore tornò alla lavagna scrivendo '2.El casino' (2.Il casinò) "Vedete, i mercati finanziari funzionano come una grande casa di scommesse. (...St5Ep10). Dopo due ore finì la spiegazione. Vide tutti abbastanza sconvolti. "Allora, facciamo così... ci prendiamo un'ora di pausa e poi ci ritroviamo qui per le domande." "Va bene." Nairobi si avvicinò "Professore, io mi metto in camera a mettere a posto le armi." "Perfetto." quando Nairobi se ne andò, della banda rimase solo Palermo seduto aspettando che anche Raquel se ne andasse per parlare da solo con il Professore, lei si avvicinò a Sergio e gli parlò nell'orecchio "Ti aspetto in camera." sorrise, la guardò sorridendo, Raquel uscì toccando la spalla a Palermo sorridendo, lui le ricambiò il sorriso, si alzò e si avvicinò al Professore "Potrai ingannare tutta questa gente, ma a me no, Sergio." lui continuò a dargli le spalle "Non ti capisco." "Non entreresti mai nella Banca di Spagna per poi restituire l'oro. Mai." "Certo che no, io entro per salvare Rio." "Sì, sì, certo, un ragazzino fantastico... Perché non mi dici questa parte del piano?" "Nessuno di quelli che entrano nella Banca può conoscere l'ultima parte del piano." "E questo lo posso capire. Ora, io esco, eh?" si diresse verso la porta "Martín. - sia il Professore che Palermo si girarono e si guardarono - Cos'è l'oro di un paese?" "La sua ricchezza?" "No. È... un'illusione. È un'illusione. Non serve a nulla. La Spagna non paga niente... con quell'oro. Nessuna transizione. Niente. È un supporto psicologico." Palermo capì e ricordò il furto messo in atto anni prima da Andrés in Danimarca "Oro per ottone. Farai alla Banca di Spagna, quello che Berlino ha fatto con il tesoro vichingo." uscì dalla stanza ridendo, Sergio sorrise guardandolo andarsene.

Mise a posto le ultime carte e andò in camera da Raquel "Ti stavo dando per disperso..." "Palermo mi ha trattenuto." si tolse la giacca e si avvicinò al letto dove Raquel era sdraiata, lei si mise in ginocchio sul materasso "Il Professore ci dà solo un'ora di riposo..." cominciò a sbottonargli la camicia "Deve essere proprio antipatico questo Professore." risero, iniziarono a baciarsi, si snodò la cravatta, lei finì di slacciargli la camicia, gli aprì la cintura e i pantaloni per tirargliela fuori, le tolse la maglia e si tolse la camicia. Le slacciò il reggiseno togliendolo e lei si andò a stendere, lui le andò sopra, Raquel gli tirò giù i pantaloni, Sergio aprì i suoi e glieli tolse, togliendosi anche i suoi. Vedendo l'erezione gli mise la mano dentro ai boxer gliela prese in mano, iniziarono a baciarsi con passione. Lui le mise la mano nel tanga e infilò due dita in vagina per stimolarla. Gli tirò giù i boxer, lui se li tolse e le levò il tanga, entrò cominciò con delle spinte precise e profonde palpandole i glutei. Dopo poco aumentò il ritmo, Raquel lo fermò, si mise a carponi, lui la prese per i fianchi ed entrò da dietro. Riprese con le spinte profonde. Il letto cominciò a sbattere contro il muro, Raquel cominciò a gemere "Santa ora di pausa..." Sergio sorrise, gemette con lei poi andò a toccarle il clitoride, lei mandò indietro la testa per il piacere mordendosi il labbro "Sergio... sì, cazzo." lui sorrise continuò ad un certo punto da fuori si sentì "Aikido Professore! Aikido fino in fondo!" diminuì la velocità "Credo che ci abbiano sentito..." "Amore, ti prego, non fermarti." sorrise riprese più veloce, dopo qualche altra spinta arrivarono entrambi all'orgasmo gemendo.

Si sdraiarono, lui la guardò "Ci hanno sentiti." "Beh... direi che non siamo più adolescenti e siamo grandi abbastanza per non vergognarci più e per non dover dare spiegazioni a nessuno... - sorrise, gli andò sopra - o no?" le diede un bacio, Raquel lo guardò, gli prese il viso tra le mani "Non è successo nulla, siamo tutti adulti e non abbiamo fatto nulla di male... mh?" "D'accordo." sorrise "Anche se... - gli prese il pene in mano - io potrei fare qualcosa di male." risero, scese baciandolo lungo il corpo, Sergio cominciò ad ansimare e gli tornò duro. Dopo poco arrivò in fondo, gli baciò la base per poi salire verso la punta, gli leccò il glande. "Raquel... - Sergio ansimò di più - Con che faccia ci vado poi a lezione se tu mi conci così?" "Con la tua..." risero, lo prese in bocca, gli leccò tutta l'erezione, poi strinse le labbra e cominciò ad andare su e giù. Iniziò a succhiare, lui si mise un braccio sulla bocca per non far sentire gemiti "Oh sì... così." lei proseguì, andò a toccargli i testicoli. "Raquel non riesco..." "Lasciati..." lo riprese in bocca e cominciò di nuovo a muoversi. Dopo poco eiaculò gemendo. Si pulì e lo baciò.

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