Juntos, otra vez

189 6 8
                                    

Li accompagnarono in Portogallo, Manila trovò suo padre e Stoccolma con Denver partirono alla volta di Firenze per raggiungere Cincinnati. Benjamín si avvicinò al Professore "Professore, la ringrazio, di tutto." "Il grosso del lavoro l'avete fatto voi alla cisterna e la banda all'interno della Banca, io ho solo diretto..." "Mi ha riportato la cosa più preziosa che ho..." indicò la figlia, il Professore annuì sorridendo "Dovere. - si sorrisero - Venite con noi? Manila per un po' di tempo non potrà stare in Spagna." lei guardò il padre "Dai papà... intanto che capiamo dove andare..." Benjamín guardò Sergio "Non vogliamo disturbare." "Nessun problema. Casa è aperta, quanto volete." sorrise "Grazie, Professore."

Si misero in viaggio con Marsiglia alla guida. Dopo 17 ore e mezza arrivarono a Palawan, misero giù tutti i bagagli e si fermarono per mettere a posto gli ospiti. Marsiglia andò a riposare. Raquel arrivò in sala dove erano tutti seduti "Possiamo fare un minimo di organizzazione per la lavatrice?" Palermo la guardò "Del tipo?" "Il Professore e io tra un paio di ore, dobbiamo partire. Quindi metto dentro i nostri panni, quando finisce, qualche buon'anima, dopo li stende per asciugarli... tipo una donna, tipo Manila?" risero tutti "Ci penso io, Lisbona." "Grazie." "Vorresti dire che noi uomini non ne siamo capaci, tesoro?" guardò Palermo "Mi fido di più di una donna. Dopo di che potete fare tutto il bucato che volete, però fa partire la lavatrice Manila perché, capisco che i soldi non manchino, ma ci tengo molto... - guardò Manila - Se vieni ti faccio vedere come funziona" andò a tirare fuori tutto e metterlo a lavare "Scusate, Marsiglia?" intervenne Sergio "È a riposare, ci accompagna lui... stiamo via qualche giorno." "Resterete qui dopo?" "Non so, pensavamo di andar via. Con Lisbona si pensava alla Costa Cubana, vedremo. Siamo liberi ma è meglio andare cauti ancora per qualche tempo." le due donne dopo poco tornarono "Eccoci." si sedettero, Raquel si mise vicino al compagno, Sergio sorrise guardandola, Palermo riprese "Consigli, Professore?" lo guardò "Non in Europa e fuori giurisdizione della Spagna. Evitando l'Algeria." Sergio mise un braccio intorno alle spalle di Raquel, lei si appoggiò "E comunque... ci vediamo al matrimonio." sorrisero "A Cuba?" "Mh... può essere un'idea." "Fatecelo organizzare." sorrise "Beh e l'anello?" "L'anello... direi che era un po' complicato comprarglielo. Non ho avuto il tempo di andare in una gioielleria..." "Beh... con tutto l'oro che abbiamo, direi che glielo potresti fare tu..." "Non sono un'orefice." risero "Sai Professore che non ti ho mai visto così aperto?" "Una persona mi ha detto che è meglio che tolga la maschera e inizi a vivere. Piano piano, ci provo." Raquel sorrise guardandolo, arrivò Marsiglia. "Professore, io sono pronto." Raquel lo guardò "Sicuro di aver riposato abbastanza?" "Sì, tranquilla. Intanto io torno subito." "Va bene..." sorrise, si alzarono "Allora, una raccomandazione: non buttateci giù casa." "Tranquillo, Professore. La ritroverai come l'hai lasciata." Salutarono tutti e partirono.

Dopo un'oretta arrivarono a Bacolod. Presero una macchina e andarono a Sagay. Andarono a casa, Clea gli andò incontro "Bentornati..." sorrise, le ricambiarono il sorriso "Grazie." "Paula e mia madre?" "Marivi riposa, Paula giardino." si guardarono "Andiamo..." Arrivarono in giardino, Paula stava giocando da sola, ad un certo punto alzò la testa e li vide. Rimase bloccata un attimo con gli occhi sgranati, poi cominciò a correre verso di loro, Raquel le corse incontro "Mamma, mamma, mamma!" si abbracciarono, Raquel la strinse riempiendola di baci e cominciando a piangere "Ma perché piangi?" "Perché si piange anche di felicità..." si riabbracciarono arrivò Sergio "Sergio!" allungò un braccio per farlo unire all'abbraccio, si avvicinò e le abbracciò "Non ve ne andate più via, vero??" "No, vita mia. Non ti lasciamo più sola, mai più." "Staremo sempre insieme..." non si sarebbero più lasciati in quell'abbraccio, erano di nuovo insieme, tutta la famiglia.

Arrivò Marivi, guardò Sergio e poi Raquel con lo sguardo un po' perso "Aspetta amore che vado a salutare la nonna." la lasciò e andò in braccio a Sergio, Raquel si avvicinò alla mamma "Mamma..." sorrise, lei la guardò "Mamma... sono Raquel..." "Raquel, tesoro! Ti sei liberata ora dal lavoro?" cercò di trattenere il pianto "Sì, mamma sono tornata ora... non vado più via." la abbracciò, sua madre la ricambiò, Raquel cominciò a piangere "Tesoro, che c'è? È successo qualcosa al lavoro?" "No, no mamma, tutto bene... sono solo felice di vederti... tutto qui" "Sei andava via stamattina..." "Sì mamma, hai ragione però lo sono lo stesso..." tornò ad abbracciarla, Marivi l'abbracciò. Marivi purtroppo, o per fortuna, non ricordava nulla e purtroppo non aveva riconosciuto subito Raquel. Sergio si avvicinò con Paula in braccio "E questo bell'uomo?" "È il mio compagno, mamma. Sergio." "Sì, Sergio, scusi... ho la testa da un'altra parte." "Non si preoccupi, come sta?" "Bene, grazie, lei?" "Anch'io, grazie." Raquel e Sergio si guardarono, a nessuno dei due servì molto per capire che la malattia era peggiorata. Paula li guardò "Adesso resteremo qui?" "No, torniamo a Palawan e poi... vediamo..." si aggrappò al collo di Sergio, le accarezzò la schiena. Passarono tutta sera a parlare, a Paula era rimasta la parlantina di sempre.

Estoy contigoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora