Nessuno

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"Maca, chi è per te Zulema Zahir?"

La guardo dritta negli occhi quasi sulla difensiva, si aspetta una risposta a questa domanda di merda. Non la avrà. "Come ho detto.. Nessuno" Mento. Mi barrico all'interno dei miei muri. Lei mi studia e capisce che se continueremo su questa strada smetterò all'istante di aprirmi, leggo nel suo sguardo che vorrebbe aiutarmi ad affrontare di petto ogni cosa ma sa che sarebbe troppo: le ferite sono molto profonde.

"Va bene Maca.. ci torneremo.. ma adesso continua" si arrende al mio sguardo e annota qualcosa sul suo taccuino.

Faccio finta di nulla, prendo un altro respiro e continuo il mio racconto "Al mio risveglio dal coma.. Trovai un alleato dalla mia parte, Castillo"

"Il collega di tuo padre?" chiede.

"Esatto" annuisco "Sarebbe stato il suo ultimo giorno di lavoro, prima della pensione.. mi avrebbe aiutato ad evadere" faccio una piccola pausa "Mi ha sempre coperto le spalle.. dalla morte dei miei" un piccolo sorriso, ho sempre voluto molto bene a quell'uomo e non lo incolpavo per la morte di mia madre.

"Ti avrebbe? Non è andata?" non reggo più il suo sguardo perciò lo abbasso e accarezzo il mio ventre. Il bambino scalcia forte e cerco di tranquillizzarlo attraverso il mio tocco.

"Cambiai idea all'ultimo secondo" le parole mi escono frettolose, mi sto addentrando in un vortice nero, lo sento e per questo reagisco d'istinto chiudendomi a riccio.

"Che cosa ti fece cambiare idea?" alzo lo sguardo e dentro di me nasce una consapevolezza.. non era un cosa ma un chi. Lei. Ciò che aveva passato con Fatima e soprattutto il nostro discorso nel cuore della notte sul mio letto.

Sai perché sono entrata in carcere la prima volta? Per aver ammazzato il figlio di puttana a che mi ha portato via mia figlia.. così quando andrò all'inferno e Belzebù mi chiederà "Cosa hai fatto per meritarti tanto fuoco?" Io gli risponderò "Ho ammazzato due figli di puttana"

"Quando rientrai in carcere capii immediatamente che mi ero persa moltissime cose nei sei mesi di assenza.." subito il ricordo della Barbie mi fa venire i brividi, penso alla sua crudeltà nel ferire e ammazzare una povera ragazza colpevole solo di avere Zulema come madre, penso a Sole che voleva morire dignitosamente "..c'erano troppi conti in sospeso.. sapevo che ci sarebbe stata una rivolta e rimasi perchè qualcosa mi diceva che avrebbero avuto bisogno di me" penso a quando mi precipitai alla mensa sparando in aria urlando alle guardie di liberarla, la ricordo correre al mio fianco inseguendo la Barbie, aiutarmi bloccare il cancello con il corpo.

Perchè sei tornata, Bionda?

Sapeva che sarei evasa e non ha detto nulla. Mi ha coperta. Ricordo quello sguardo complice, il nostro sguardo.

Perché né io né te riusciremo a cambiare questo carcere... Ma a volte quel che bisogna fare va fatto

Ehi Bionda.. Meno male che sei rimasta

Siamo la strana coppia ora

Solo ora me ne rendo conto: Ero rimasta per lei. "Con il senno di poi posso dire di aver fatto la scelta giusta.. non potevo abbandonarle proprio nel momento del bisogno"

"Chi non potevi abbandonare.. le tue amiche o solo Zulema?" sa perfettamente che non le sto dicendo tutto.

"Quella stessa sera.. ottenemmo giustizia e Sole.. ebbe la sua morte dignitosa circondata dalla sua famiglia.. le facemmo un funerale in cortile degno della straordinaria donna che era" ricordo che stretta alle mie compagne ci fu un solo istante in cui mi voltai indietro e la vidi ricambiare il mio sguardo. Quell'intesa.. Non so cosa ma qualcosa eravamo.

"Maca rispondimi" mi riprende capendo che nuovamente stavo evitando l'argomento.

".. è complicato" riassumo tutto in queste due parole.

"Semplificalo!" risponde scocciata.

Mi alzo in piedi, mi sento in una situazione scomoda e per la prima volta non mi sento poi così al sicuro in questo studio. Vado verso la finestra e mi calmo sentendo lo scroscio della pioggia contro la finestra "Rimasi perchè temevo che sarebbe successo qualcosa di brutto.. non me lo sarei mai perdonato. E sì, anche per Zulema, in fondo glielo dovevo" il mio è un sussurro lieve, non la guardo in faccia, non cerco di capire cosa pensa perchè già lo so. Vuole sapere chi era per me, ma il fatto è che nemmeno io lo so con precisione.

"Dopo che è successo?" la sua voce confortevole e calma mi tiene tranquilla, almeno per il momento.

Non mi volto, continuo a guardare il traffico mattutino "Finimmo tutti in isolamento. Sostituirono il Direttore con una vecchia guardia, Palacios, l'unico a cui importava davvero di noi.. scontai la mia pena e uscii da quel postaccio" dissi semplicemente "L'ultimo periodo dentro lo passai con le mie amiche, la mia famiglia.. e prima che tu me lo chieda, no non ho più avuto a che fare con Zulema. Lei aveva i suoi demoni da affrontare e lo faceva allontanandosi da tutti quanti. Io invece sopravvivevo spalleggiata da quella famiglia. Siamo sempre stati due opposti, in tutto e per tutto" penso a quegli ultimi anni, tra di noi c'era solo un profondo rispetto e ammirazione. Ci scambiammo pochissime parole, ci odiavamo e per dei buoni motivi. Lei passava il suo tempo con Saray ed io con tutte le altre. Ma dentro sapevamo entrambe che se ci fosse stato il bisogno di fare squadra, ci saremmo state l'una per l'altra.

"Maca.. è inutile mentirmi.. so il motivo per il quale non puoi rientrare in Spagna.. ti davi ai furti con lei.. era la tua complice" sgancia questa bomba all'improvviso, mi volto di scatto incontrando il suo sguardo serio.

Mi irrigidisco, abbasso lo sguardo sul mio pancione e inizio ad accarezzarlo "Di questo non ne voglio parlare".

"Credo che dovresti" mi riprende cercando di tenermi testa, sa che stiamo affrontando un discorso delicato. Lei è davvero molto brava nel suo lavoro e sappiamo entrambe che avevamo lasciato una domanda in sospeso "Maca.. chi è Zulema per te?"

"Non ha alcuna importanza" le rispondo secca, il mio tono è gelido e fermo.

"Perchè?" mi chiede, il suo tono vacilla un attimo.

Gli occhi mi si riempiono di lacrime, ma le trattengo. Non esiste, non piangerò per lei. Mi sforzo a parlare ma non riesco a dirlo, la voce non mi esce. Sento la gola chiudersi e permetto che una sola lacrima mi solchi il viso rigando la guancia e finalmente pronuncio quelle parole "Perché lei è morta".

I am a warrior Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora