Carpe Diem

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"Luce verde. Buona fortuna"

Varchiamo la soglia principale del cancello con le armi spianate, sono affiancata da Alex, Goya e cinque uomini della scorta.

Due ci affrontano, io e Goya spariamo un colpo al petto e cadono come foglie in autunno. Non ci fermiamo. Non siamo ancora dentro che scatta l'allarme.

"Lo avevamo messo in conto" dico più a me stessa che agli altri. Alex butta giù con un calcio la porta d'ingresso e perquisiamo il primo piano. Di tanto in tanto Triana ci avverte via radio dell'arrivo di qualche obiettivo e lo eliminiamo senza problemi. Salgo le scale principali e mi ritrovo davanti a un lungo corridoio poco illuminato.

"La prima porta a sinistra.. con la bambina ci sono due uomini"

Sento la voce di Triana, Riccia e Saray mi raggiungono.

"Maca, ti dico quando entrare. Fai attenzione"

Guardo le mie amiche e mi fanno un cenno d'intesa, sono pronte. Prendo un respiro.

"Ora!"

Sfondo la porta con un calcio e subito incontro lo sguardo dei due individui. Mi basta una rapida occhiata per capire che sono semplici novellini. Uno, quello più coraggioso, prende mia figlia in braccio e si fa scudo dietro il suo piccolo corpicino. Pessima idea. Sofia inizia a piangere ma non è il momento di distrarmi. L'altro mi punta l'arma contro, spara ma con un riflesso pronto schivo per un pelo il proiettile e Saray gli pianta una pallottola nel cranio. Il suo corpo cade facendo un tonfo sul pavimento.

Il mio sguardo è sul bastardo che tiene mia figlia in braccio "Molla la bambina" gli punto contro l'arma "Siamo in tre.. non ne uscirai vivo qualsiasi cosa tu faccia" ringhio. Riccia prende una pietra senza farsi vedere e la lancia rompendo la finestra, questo scemo si distrae e muovendosi nella direzione del rumore mi lascia la traiettoria libera per ficcargli un colpo in testa. Corro e afferro Sofia prima che cada. La bambina mi guarda sorpresa ma appena si accorge di essere fra le mie braccia smette di piangere. Finalmente. Finalmente è di nuovo mia. Le do un bacio sul viso, ma i rumori degli spari mi ricordano che non è ancora finita "Riccia, prendila e portala via" gliela consegno. Mi giro verso Saray "Va con lei" la prendo per un braccio e lei mi guarda perplessa "Grazie" mi sorride e corre via con Kabila.

"Zulema è nella stanza in fondo al corridoio. Con lei c'è Ramala. Maca.. ti stanno aspettando" mi comunica Triana.

Ricarico l'arma "Lo so".

Esco nel corridoio e raggiungo la porta. La apro di scatto e punto l'arma contro la testa di Ramala. È in mezzo alla stanza, si nasconde dietro al corpo di Zulema. Ha il viso arrossato, i capelli bagnati e il sopracciglio spaccato. Questo mi dà una carica in più. Avanzo nella stanza tenendo l'arma puntata contro un Ramala perplesso "Io ti avevo avvisato" sibilo tenendo la mascella contratta.

Lei mi guarda, è preoccupata ma soprattutto fiera "Che ti avevo detto, vecchio?" Lo prende in giro ridendo, non capisco a cosa si stia riferendo.

"Tutto ciò è comico, Ramala" avanzo cautamente senza abbassare la pistola "Mi hai detto che sarei morta perché mi fido delle persone sbagliate" e leggo nella sua espressione che lui ha capito dove volessi andare a parare: Lui sta per morire per aver fatto lo stesso identico errore. Con la differenza che io non sbaglierò. Usciremo solo in due da questa stanza "Lasciala andare"

"Magari non riuscirò ad ammazzarvi entrambe ma una la porterò con me" dichiara puntando la pistola contro la testa di Zulema. Lei non è preoccupata, non ha paura. Tiene lo sguardo nel mio.

I am a warrior Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora