Il burattinaio

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INTANTO NON TROPPO LONTANO DA LORO

GENARO

Varco la soglia dello studio di Ramala con il cuore in gola, lo vedo camminare avanti e indietro davanti alla vetrata che da sul giardino della sua villa. È visibilmente irrequieto e so anche il perché "Mi hanno detto che volevi vedermi" cerco di apparire il più disinteressato possibile.

Alza la testa e incrocia il mio sguardo, mi fulmina immediatamente e mi rendo conto che la mia recita servirà ben poco "Che cazzo vuol dire che quella stronza è ancora viva?"

Sapevo che lasciare Macarena uscire dal locale indenne avrebbe portato dei guai seri "È stato totalmente inaspettato.. Me la sono trovata al bar del nostro club" tengo per me ulteriori commenti. Era vestita in maniera impeccabile, non l'ho mai vista così provocatoria. Mi ha messo nel sacco con poco ma averla così tra le gambe.. ne è valsa la pena. È una stronza, una sensuale e passionale stronza. Io sono umano e sono uomo.. non c'è molto altro da aggiungere.

"Perché cazzo non l'hai fatta fuori tu?!" Batte la mano sulla scrivania facendomi sussultare. Sbraita come un pazzo "Possibile che era circondata dai nostri uomini ed è riuscita ad uscire senza neanche un graffio?!".

Alzo le mani indifeso "Mi ha colto di sorpresa e non ho saputo reagire!" In compenso credo di averle dato un mano a capire chi comanda qui.. non ero affatto lucido. Non mi ha reso affatto lucido. Decido di soprassedere a quella conversazione vagamente rivelatoria per non scatenare ulteriormente il baffetto qui davanti.

Mi punta il dito contro rabbioso "Sei solo un bamboccio senza spina dorsale!"

Nonostante sia consapevole che lui ha ragione, non può parlarmi così. Non permetto a nessuno di trattarmi in questo modo, mi incazzo anche io e alzo la voce "Stiamo andando troppo oltre! Quando ho accettato questo lavoro non pensavo che avremmo ucciso una donna innocente e rapito suo figlio!" Dico ciò che penso senza filtri, mi sono ritrovato in questo circolo vizioso dal quale è impossibile uscire. Non è mia questa guerra.

Scoppia a ridere, prendendosi gioco di me "Oh ragazzino.. Imparerai che nessuno nella vita è davvero innocente"

"Non darmi del ragazzino, vecchio! Non sei in grado di fare il lavoro sporco e insulti coloro che non riescono a reggere il peso delle tue aspettative" questo mezzo uomo deve solo ringraziare di essere nostro alleato. Non è di certo nella posizione di imporsi in questo modo!

Lui tira fuori la pistola e me la punta contro "Vuoi vedere che so sporcarmi le mani meglio di te?" Non lo farà mai, sorrido provocandolo. Non può toccarmi.

Sento la porta aprirsi e il gelo cala nella stanza. La sola presenza incute terrore anche nei nostri stessi alleati. "Signori.. testosterone e armi da fuoco hanno fatto troppi danni nel corso della storia. Vi consiglio di darvi una calmata" la sua voce riecheggia nella stanza e Ramala abbassa immediatamente l'arma senza farselo ripetere. Mi volto con un certo timore e incrocio lo sguardo di mia madre, terribilmente infuocato "Pensate al mio sconforto quando sono venuta a sapere che i miei soci non erano riusciti a fare fuori una biondina insignificante per la seconda volta" rimane in piedi davanti a noi, solo la postura eretta fa trasparire la predominanza che ha sul resto del mondo.

"Tuo figlio è un incompetente!" Sbotta Ramala. Pessima idea. Ho frequentato poco mia madre, ho passato tutta la vita lontano da lei in Sud America. Ma da quel poco che ho capito è che non bisogna mai rivolgersi a lei usando un tono irrispettoso.

I am a warrior Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora