Secondo Round

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E ora inizia il secondo round

Esco dal bagno seguita da loro e raggiungo le altre nella cameretta di mia figlia, dove trovo Saray, Goya e Triana.

Il figlio di puttana è seduto e legato ad una sedia con un bavaglio sulla bocca. È ancora mezzo tramortito. Le mie compagne mi lasciano raggio di azione restando in disparte. Lo osservo un po' mentre mi avvicino, avrà venticinque anni ma è molto alto e fisicato. Osservo il suo naso gonfio e tutto il sangue che gli cola e sorrido. Gli mollo uno schiaffo forte per svegliarlo, infatti lui scrolla la testa e mi guarda sorpreso. "Buongiorno raggio di sole" sussurro studiandolo. Lui passa lo sguardo su tutte le mie compagne e poi guarda me. "Sei confuso.. tranquillo è normale ma vedi.. volevo comunicarti che la situazione si è ribaltata" alzo le spalle. Inizio a girargli intorno giocando un po' con lui, mi cade l'occhio sulla scrivania e vedo tutte le sue armi tra le quali una pistola con il silenziatore e un coltello a serramanico. Afferro il coltello e me lo rigiro tra le dita "Siete entrati in tre armati come Rambo contro solo una donna.. patetico" gli tirò un altro schiaffo ancora più forte, tanto da farmi venire la mano viola "Con l'obiettivo di rapire mia figlia e uccidermi.." gli afferro il naso spaccato e glielo stritolo, le sue urla di dolore vengono soffocate dal bavaglio "Mi dispiace.. a te è andata male" mi pulisco la mano sporca del suo sangue con la sua felpa, leggo nel suo sguardo che sta pensando al suo amico, forse crede che è riuscito a fuggire "Ha fatto un volo" dico portando la mia mano in alto e facendola scendere rapidamente come per simulare la caduta e poi la batto forte sulla sua gamba "Ci tenevo particolarmente a quel tavolino.. a te andrà molto peggio" gli comunico e lui non sembra credermi. Con un gesto secco apro il coltello e glielo infilo interamente nella spalla. Grida dal dolore "E ora... giochiamo" Zulema mi passa una sedia e la trascino di fronte a lui "Voglio essere molto chiara, ti tolgo questa.. se urli, ti spacco la testa.. hai capito?" La metto al contrario e mi siedo a cavalcioni appoggiando le braccia sullo schienale mentre gioco con il coltello.

Gli levo il bavaglio "Ti prego lasciami andare" piagnucola "Ti giuro.. ti giuro che non c'è niente di personale.. è solo lavoro"

"Sono sicura che è così ma vedi.. per me è molto personale" con un gesto netto gli faccio un taglio alla gamba e lo stronzo emette un grido. Gli tiro un bel destro "Ti ho detto di non gridare"

"Che stronza" ringhia.

"Più figlia di puttana.. ma grazie per averlo notato" gli sorrido "Dove hanno portato mia figlia?" Non mi risponde, mi sfida con lo sguardo e scoppio a ridere "Ma sei serio?" gli faccio un taglio parallelo a quello precedente. Il pavimento è un lago di sangue "Devo ripeterlo?"

"Non lo so.. non lo so.. ci sarebbe stato comunicato una volta preso il pacco" spiega facendo fatica a respirare.

"Il pacco" ripeto continuando a ridere incredula e gli mollo un altro pugno "Il pacco era una bambina di quasi un anno, mia figlia.. cerca di portare rispetto" ringhio "Che cosa vuole Ramala da me?" Con un calcio distruggo la mia sedia e guardo le mie amiche che a sentire quel nome rimangono senza parole. Tutte tranne una. Zulema. La guardo per un istante e mi dà l'impressione di una che sa qualcosa. Vengo distratta da lui.

"Ramala non sapeva che tu fossi viva" parla con fatica, sono sicura che stia provando molto dolore "Voleva vendicarsi.. ci ha ordinato di prendere la bambina e di ammazzarti.." posa gli occhi su di me ".. non ci ha detto che saresti stata così difficile"

"Vi aspettavate che vi lasciassi fare senza reagire? E poi cosa? Ringraziarvi e accompagnarvi alla porta?" Continuo a ridere come una psicopatica.

"A quanto ne so.. lo avete fatto incazzare per bene...peccato che tu non sia morta in quel deserto, i miei compagni l'hanno pagata a caro prezzo l'errore di non aver controllato il tuo respiro" Zulema scatta ma con un braccio la spingo indietro con una forza che non pensavo di avere, questa è solo la mia battaglia.

"Che altro sai dei piani di Ramala?" Dovevo carpire tutte le informazioni possibili se volevo avere un minimo di vantaggio.

"Adesso che sa che Zulema è viva... troverà un modo più creativo di farvela pagare" sputa per terra del sangue "Ma non so come.. sicuramente ci sarà da divertirsi" gli sferro un pugno, un altro e un altro ancora. Perdo il conto mentre lo uso come sacco da boxe.

Sfogo tutto quello che mi è rimasto, Zulema mi afferra per un braccio e mi porta indietro "Basta! Lo stai uccidendo!" E poi abbassa il tono della voce in modo tale che possa sentirla solo io "Ricorda ciò che una volta mi hai detto.. non sei una torturatrice e nemmeno un'assassina" il problema è che sta parlando di un'altra persona. Di una persona che non c'è adesso.

Mi libero dalla sua presa e mi avvicino a quel bastardo "Dove si nasconde quel figlio di puttana?"

"Dove lo hai lasciato l'ultima volta.. ma stai attenta.. lui non ha ancora finito con te" scoppia a ridere e io mi volto dandogli le spalle.

"No tesoro.. sono io che non ho nemmeno iniziato con lui" afferro l'arma e gli sparo due colpi al petto. Il suo sangue mi schizza sul viso. La sua risata muore con lui. Ho ancora il braccio teso verso di lui quando Zulema mi sfila l'arma fumante dalla mano.

Non mi serve guardare le mie compagne per sapere che sono sconvolte dal mio comportamento "Pulite questo casino" ringhio prima di tornare in bagno a sciacquarmi la faccia.

"Due cadaveri in una notte e non ne sembri nemmeno preoccupata" Zulema è sulla porta che mi studia attentamente.

"Non lo sembro perché non lo sono" alzo le spalle totalmente indifferente.

"Una volta non uccidevi con questa facilità.. non stai percorrendo la strada della redenzione" non so perché si stia comportando così e in realtà non voglio saperlo. Il suo tono è quasi di rimprovero e mi irrita.

"Chi ti dice che io voglia percorrerla?" Le chiedo asciugandomi il viso "Ho cercato di cambiare vita e guarda com'è finita.. Non sono più la Macarena di prima e questo tu lo hai sempre sostenuto Zulema.. perciò che cosa vuoi?" Le chiedo avvicinandomi a lei. Sono fredda ma allo stesso tempo brucio di rabbia.

"Ti conosco.. non sei tu. Sei piena di rabbia e adesso questo ti acceca ma quello che hai fatto di là ti perseguiterà per sempre" fa tanto la voce della coscienza.. proprio lei!

Rido di lei e del suo atteggiamento da maestrina del cazzo "Con che coraggio mi dai lezioni sul politicamente corretto? Proprio tu che hai ammazzato i due figli di puttana che ti hanno portato via Fatima.. perché non dovrei fare lo stesso per Sofia?!" Non urlo ma la mia voce si insinua in lei velenosa. Ho toccato tanti tasti dolenti e come minimo mi aspetto che scatti verso di me ma non lo fa.

Scuote la testa con un sorriso amaro "Tu non sei me.. questa storia finirà con te piena di rimorsi" i suoi occhi mi scrutano. Cercano un cedimento ma non lo avranno.

"Proteggi sempre le persone che amo" e questo è una verità che doveva sapere perché avevo ucciso a capodanno tre uomini che la stavano violentando solo per lei. Ma era un'altra Macarena. Una Macarena che non esiste più. "Questa storia può finire in due modi" sono una lastra di ghiaccio e la mancanza di espressività rende il tutto ancora più tetro "Con me viva o con me morta.. ma in ogni caso Sofia tornerà a casa"

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E fu così che arrivò la tempesta..

Buongiorno splendori☀️

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