La dura verità

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Non ho dormito molto, giusto qualche oretta. Ormai è quotidianità e ci sto quasi facendo l'abitudine. Sono di fronte alla porta dello studio di Laura, pronta ad affrontare quella che sarà la mia ultima seduta di terapia. Grazie a Saray ogni cosa è più chiara, nonostante tutto sono felice di poter varcare questa soglia con una maggiore consapevolezza.

Laura afferra il solito taccuino e si siede di fronte a me "Comincia pure da quello che vuoi.. Dalla tua faccia capisco che vuoi dirmi qualcosa".

Mi siedo comoda sul suo divano in pelle "Ieri mi hai chiesto com'è morta Zulema.. non è tanto il come ma il perché.. e soprattutto quello che la sua morte ha scatenato in me.." faccio un piccola pausa per riprendere fiato ".. la sua assenza mi ha portata a una totale confusione. Ho messo in discussione ogni cosa e ho cercato di negare tutto quanto perché mi sembrava la cosa più facile.. ma niente di tutto questo e facile. Si dice che non c'è più cieco di uno che non vuol vedere. Probabilmente io sono la regina dei non vedenti" sorride appena, sto dicendo una cosa di me che lei ha sempre sostenuto ".. quello che non riuscivo a dirti è che negli ultimi anni è stata la mia casa, la mia famiglia.. litigavamo parecchio ma sapevo di poter contare sulla sua presenza, tenevo a lei in maniera incredibile.." leggo nel suo sguardo quanto è sorpresa del mio comportamento e ne vado quasi orgogliosa "..non ti ho detto tutto di quella notte di capodanno"

"Che cosa hai omesso?" Per la prima volta posa il taccuino e incrocia le braccia al petto.

"Mi fece un regalo" sorrido "Tu ce la vedi la grande Zulema Zahir fare un regalo alla sua nemica numero uno?" Scoppio a ridere "Cristo.. ci ha provato in tutti i modi per farmi capire che non era più come prima" penso realmente di essere un'idiota "Mi regalò una Polaroid.. la foto che hai visto, l'abbiamo scattata quella notte.

Per ricordarti quanto eravamo giovani e sexy ma soprattutto libere

Ricordarti

Mi disse queste parole e solo allora mi rendo conto che lei sapeva già di avere il cancro, forse voleva dirmelo quella sera. Ma no" scuoto la testa in piena disapprovazione pensando al mio comportamento "Non le diedi nemmeno il tempo di parlare che già avevo rimarcato il fatto che era un matrimonio di convenienza e che presto sarebbe finito tutto.. capisci? L'ho respinta!"

"Maca.. forse avevi solo paura.. lei non era una persona qualsiasi" mi suggerisce.

"No infatti non lo era. Stiamo parlando di Zulema Zahir. I suoi momenti di fragilità che mostrava agli altri si possono contare sulle dita di una mano sola.. avrei solo dovuto capire"

Tutte le relazioni finiscono ma non ci scorderemo dei bei momenti

"..se invece di chiuderla fuori alle mie difese le avessi dato una sola possibilità.. probabilmente non sarebbe successo quello che è realmente accaduto.." spiego ritenendomi in parte responsabile.

"E cos'è accaduto?"

"Quando ho scoperto di essere incinta le ho detto che volevo mollare.. io non lo sapevo che era malata.. mi ha chiesto di restare per un ultimo colpo per chiudere in bellezza. Abbiamo fatto il passo più lungo della gamba ed è andato tutto a puttane. Io l'ho venduta alla polizia perché non avevo il coraggio di lasciarla andare.. volevo ricominciare ma sapevo in fondo che non sarei mai riuscita a farlo sapendo che era lì fuori. Io e lei abbiamo sempre trovato un modo di ritornare l'una dall'altra e questo mi spaventava. Ho reagito da stronza egoista ma lei in qualche modo mi ha capita.. lei di contro non ha avuto Il coraggio di dirmi della malattia.. l'ho scoperto da altri ma è morta prima" sorriso amara "Zulema è sempre stata una forza della natura ed è chiaro che ha voluto scegliere anche come morire e non l'ha fatto in un modo qualsiasi.. ha voluto dare una seconda possibilità sia a me che al mio bambino" sento le lacrime calde scendere silenziose lungo il viso "..mi ha salvato ancora una volta la vita ma onestamente pensavo che avessimo più tempo.. avrei voluto starle accanto in ospedale.. ci sono molte cose che non sono riuscita a dirle.."

"Ad esempio cosa?" Mi chiede porgendomi un fazzoletto.

Sorrido appena. È il momento, Maca, puoi dirlo.. alzo le spalle "..io l'amavo" abbasso lo sguardo e mi sento quasi leggera, finalmente ho tirato fuori la verità. Tutto quanto. Mi sono tolta un enorme peso. Adesso che sento la mia voce dirlo apertamente mi rendo conto di quanto sia vero. La dura verità.

Lei mi guarda studiandomi ma non è sorpresa, ha lo sguardo di una che aveva capito tutto da tempo ma che aspettava che ci arrivassi da sola e così ho fatto "E quando è morta.. si è portata via un'altra parte di te, hai perso tutto.. per la seconda volta.." non l'avevo mai vista in questo modo e finalmente stavo capendo perché mi era così impossibile voltare pagina "..è del tutto normale che tu ti senta persa.. non è facile rialzarsi dopo quello che hai passato.. non ti nascondo che ammiro la tua forza, nonostante tu creda il contrario.. sei straordinariamente forte" mi sorride.

"Riuscirò ad andare avanti?" le chiedo.

"Tutto ciò che dovevi fare era accettare il tuo dolore e comprenderne l'entità.. ora che sai perchè stai così.. riuscirai a guarire.. non dico che sarà facile.." si alza per sedersi accanto a me e mi sfiora il pancione "..ma hai una ragione bella grande per farlo"

UN ANNO DOPO

Il mese successivo a quella seduta partorii una bambina di 4 kg, è la mia esatta fotocopia, quella biondina dagli occhi smeraldo è stata fin da subito la luce in fondo al tunnel. La chiamai Sofía. Per lei ho letteralmente stravolto la mia vita: adesso lavoro in un bar, vivo in una casa che non ha le ruote e sto con un uomo, Genaro, che ha accettato fin da subito mia figlia come se fosse sua. Non ho venduto la caravana, ho capito che si può voltare pagina senza per forza cancellare tutte le cose belle del passato e quella catapecchia con le ruote resterà uno dei ricordi più belli della mia vita. Ho superato tutto, ho fatto i conti con quello che è successo e sono andata avanti senza più guardarmi indietro. Ogni cosa finalmente è a posto, sto vivendo la mia seconda possibilità come una favola a tutti gli effetti e non potrei essere più felice.

Oggi Genaro ha deciso di portare Sofia al parco.. vuole instaurare un bel rapporto con la bimba e questo mi fa davvero molto piacere. Visto che ho un po' di tempo libero e sono vicino alla casa di Saray ho pensato di farle un'improvvisata e andare a salutarla. Ultimamente non ci siamo sentite molto e mi manca la Gitana.

Le citofono e lei mi apre il cancello, faccio un paio di passi nel giardino davanti casa mentre lei esce venendomi incontro "Ehi Bionda! Che ci fai qui?" La sua voce squillante e amichevole mi fa sorridere mentre mi butta le braccia al collo stringendomi in un abbraccio.

"Ero da queste parti e ho pensato di.." inizio a spiegarle che avrei voluto farle una sorpresa ma in un attimo realizzo che è lei a farmela: Il mio sguardo cade immediatamente su una figura alle sue spalle. Non ci metto molto a riconoscere la figura incappucciata.

Zulema?

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Dai lo sappiamo tutti che il diavolo non muore mai.. e nemmeno l'elfo del fottuto inferno!

Maca.. ti ha forse fregata? Oppure no?

A presto:)

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