ZULEMA
Sul portatile di Triana lampeggia un puntino rosso sulla cartina in bianco e nero. Il segnale ci porta nella famosa villa blindata di Farah, non sarà facile entrare ma con le risorse di cui dispone mia madre abbiamo qualche chance in più rispetto all'ultima volta. Afferro il telefono sotto lo sguardo attento di tutte "Ce l'ho"
"Bene. Ti chiamerò appena saremo pronti"
"Il prima possibile, Madre" chiudo la comunicazione stringendo i denti in una morsa, lei non ha fretta ma io sì. È passato un giorno da quando l'hanno presa e non posso fare a meno di chiedermi che cosa stia passando. Sta lottando ne sono sicura, come sono sicura che Farah cercherà di distruggerla perché è quello che fa: distrugge e poi ricostruisce sulle rovine a sua immagine e somiglianza, Io lo so. Se sono diventata una psicopatica assassina lo devo soprattutto a lei che mi ha conosciuta vulnerabile a causa delle percosse di mia madre e mi ha plasmato in qualcosa di più oscuro. Non ho più amato nessuno da allora, non con il cuore almeno. Ho tentato in tutti i modi di provare qualcosa, in parte ci ero riuscita con Hambal ma alla fine sceglievo sempre me. Fatta eccezione di Saray, io sono sempre stata un'egoista. Ma poi ho incontrato quel puntino rosso fastidioso e irritante, ha fatto breccia nel mio cuore malato e in qualche modo ha aggiustato ciò che era rotto. È stata un'evoluzione lenta ma allo stesso tempo così veloce che mi sono ritrovata innamorata di lei senza nemmeno che me ne accorgessi, ero totalmente impreparata a gestire quel sentimento. Sono passati anni e per quanto ho cercato di ignorarla era la costante fissa in quella equazione difficile che è la mia vita, le nostre strade continuavano a incrociarsi finché non abbiamo scelto di unirle. La rivoglio con me perché senza ho paura di ricadere nelle vecchie abitudini e non voglio, non ora che ho trovato qualcosa di meglio, qualcosa di importante. La amo ma non lo so dire e in cuor mio la ringrazio per capirmi senza che servano parole. Lei è il mio punto rosso.
MACARENA
Mi sto quasi abituando al dolore delle botte anche se sono stanca e sento che le energie mi stanno lentamente abbandonando. Non so quanto tempo sia passato, potrebbe essere qualche ora oppure una settimana intera. Mi hanno lasciata da sola, in questa stanza umida e buia. Le luci sfarfallano sopra la mia testa e mi danno fastidio alla vista.
La porta all'improvviso sbatte facendo un fracasso tremendo "Come sta la biondina qui?"
"Che cosa vuoi, Farah?" Reggo il suo sguardo ma inizio seriamente ad avere dolori di ogni genere.
"Vedere come stai.. se ti piace la permanenza a casa mia.." osserva le catene con un ghigno sul viso, i polsi mi fanno un male tremendo. A casa sua, ecco dove mi trovo.
"Avrei qualche consiglio da dare per migliorare il servizio.. se mi dai carta e penna.." rispondo con un sorriso divertito.
Si mette di fronte e incrocia le braccia al petto pensierosa "Zulema ha fatto un ottimo lavoro con te"
"Scusami?" Chiedo irritata, Zulema è stata il mio mentore in prigione ma non è merito esclusivamente suo.
"Hai acquisito la sua lingua biforcuta" mi fa notare indicandomi.
Scuoto la testa con un lieve sorriso sulle labbra "Mi dispiace contraddirti ma il mio senso dell'umorismo è innato"
Mi afferra per i capelli tirandoli forte e mi porta la testa indietro, la guardo negli occhi confusa e dolorante. Tira fuori una siringa e me la pianta con violenza alla base del collo iniettandomi qualcosa "Cambierai atteggiamento, vedrai. Adesso dormi" Buio totale.
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I am a warrior
Fanfiction(Dopo Vis a Vis - El Oasis) Dopo il Marocco, Macarena si trova ad affrontare un periodo buio. È possibile che la morte della sua nemica numero uno sia la causa del suo malessere? Tutto ciò che sa è che l'ultimo colpo l'ha segnata parecchio, Maca n...