Farah

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Lasciamo libere le ragazze con la promessa di vederci fuori dalla villa e ci avviciniamo all'ufficio del burattinaio. Intorno a noi regna il caos totale, ma non siamo sole. Lei ha me ed io ho lei. Ci scambiamo uno sguardo d'intesa e ci regaliamo un piccolo sorriso a vicenda. Possiamo farcela, dobbiamo farcela. Il mio sguardo cade inevitabilmente sulla sua spalla ma soprattutto sul suo braccio interamente ricoperto dal suo stesso sangue. La fermo prendendole un attimo la mano e ottenendo un'espressione interrogativa da parte sua "Tu non entri così" dico con tono autoritario, il mio tono da mamma preoccupata, strappo un pezzo di tenda e le fascio come posso la spalla, fermando l'emorragia.

"Andava bene anche prima" sbuffa alzando gli occhi al cielo, orgogliosa del cazzo.

Prendiamo un respiro profondo e mettiamo le mani ognuna su una maniglia. Tre.. due.. uno.. facciamolo! spalanchiamo la porta all'improvviso puntando le armi ben salde nelle nostre mani. Ad accoglierci c'è una Farah molto serena seduta alla sua scrivania con l'aria di quella che ci stava attendendo al varco "Mi chiedevo se ci avreste messo ancora molto" si appoggia tranquilla alla scrivania sostenendo la testa sulle mani. Guardo Zulema, tiene la mascella contratta come quando ha il nervoso alle stelle e non sa contenerlo "Accomodatevi" ci indica le poltrone davanti a lei in segno cordiale. Mi fa rabbrividire, tutta questa storia mi fa rabbrividire. Nessuna delle due fa un altro passo.

"Che cazzo succede?" Sibila lo scorpione, è tesa, sta affrontando il suo passato e il suo presente. Farah è anche la sua mentore oltre che il nostro nemico, non oso immaginare le dimensioni del suo conflitto interno.

"Non è chiaro? Tutto ciò che è successo l'ho pianificato a tavolino. Sedetevi, non restate in piedi.. abbiamo molto di cui parlare" Farah ci regala un sorriso glaciale, ma quello che mi inquieta di più è il suo sguardo. Il suo sguardo assassino e privo di qualsiasi empatia. I suoi uomini stanno cadendo come mosche al di là di questo muro di cartongesso e non gliene frega un cazzo.

Sono titubante ma, per mia fortuna, decide Zulema per entrambe "Preferiamo restare in piedi" in tutto ciò non abbiamo ancora minimamente pensato ad abbassare le pistole. Perché ho la sensazione che anche se siamo noi quelle armate, è lei quella in vantaggio?

"Cosa vuol dire pianificato?" È la prima volta che apro bocca e la mia voce esce un po' troppo titubante. Faccio molta fatica a tenere salde le redini della situazione, forse perché una parte di me è convinta che non abbiamo mai avuto il controllo di essa.

"Zulema e Macarena.. due figlie di puttana con il pedigree.. ma così instabili da essere state manovrate fin dall'inizio" commenta guardandomi dritta negli occhi mantenendo una calma inquietante, non ha assolutamente paura delle pistole puntate contro di lei. Qualcosa non va. Farah guarda Zulema, anche io la osservo e capisco che la mia socia sta cercando in tutti i modi di prevedere le mosse del suo mentore "Zulema lo sai benissimo.. niente e nessuno mi sorprende. Ero certa che saremmo arrivate a questo punto.. prendetela!" appena sento quest'ultima parola la porta sbatte dietro di noi e prima che possiamo reagire in qualunque modo, mi immobilizzano.

Due uomini mi tengono ben salda con le braccia dietro la schiena, mi girano il polso rischiando quasi di spezzarmelo e mi sfilano la pistola dalla presa "Che male, cazzo!" Zulema non mi guarda ma io leggo nei suoi occhi la sorpresa di questa mossa. Non se lo aspettava minimamente e io meno di lei. Ci ritroviamo nuovamente punto e a capo. Di nuovo nella merda. Di nuovo fregate dal burattinaio che si sta rivelando un avversario del tutto fuori dalla nostra portata.

"Zulema.. tutto ciò che sai te l'ho insegnato io. Come puoi solo pensare di poter essere un passo avanti a me?" Ride Farah alzandosi e venendole incontro. Mi rendo conto che è un duello fra di loro, l'unica ragione per cui Farah mi ha voluta fuori dai giochi è solo per mettere in difficoltà Zulema. Sa che io in qualche modo significo qualcosa per lei, non so cosa ma le importa di me. Questo mi rende con molta probabilità un punto debole, Farah non esiterà a sfruttarmi "Metti via l'arma.. le eroine non fanno mai una buona fine" le consiglia amichevolmente. Zulema valuta e poi ripone la pistola nella cinta dei pantaloni. Non incontra nemmeno per un istante il mio sguardo, non sono sicura delle sue ragioni ma in questo momento avrei davvero bisogno di sapere che cosa le passa per la testa. Farah le arriva a un palmo dal suo viso e le sorride trionfante "Tu sei una psicopatica da manuale. Quanto pensi che possa durare con Macarena e sua figlia a condurre una vita che non ti appartiene?" Questa domanda trafigge Zulema in pieno, e indirettamente colpisce anche me. Ha appena toccato un tasto delicato, la mia paura più grande. Il fatto che siamo così diverse e che da sempre vogliamo cose diverse potrebbe essere davvero un problema.

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