Lei è inevitabile

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Il mattino seguente scendo a fare colazione e trovo già tutte sveglie.
Mi siedo a tavola con loro e Goya mi passa una tazza di caffè fumante. Saray entra con una gigantesca scatola con un fiocco rosa sopra. A giudicare dalla fatica che fa a portarla, deduco che sia abbastanza pesante "È arrivato questo pacco per Maca"

Goya ride "Hai un ammiratore segreto?" Mi tira una gomitata e scoppio a ridere.

"Il mittente?" Chiede Zulema, non riesce a rilassarsi nemmeno un secondo. Ha sempre il presentimento che ci sia qualcosa che non va.

Saray scuote la testa amareggiata "Niente di niente, nemmeno un biglietto"

Zulema lancia un'occhiata alla nostra informatica "Triana.."

"Non è esplosivo.. totalmente innocuo" si affretta a rispondere.

Saray mi guarda, è un po' perplessa ma anche divertita "Che faccio? Lo apro?"

Faccio spallucce mentre bevo un sorso "Fai pure"

Saray sfila dalla cintura un coltello a serramanico e con un getto deciso tira via il fiocco e apre la scatola. Appena guarda all'interno, il suo sorriso furbo sparisce immediatamente e si spaventa. Fa qualche passo indietro con gli occhi sbarrati.

Rimaniamo tutti un po' immobili, Zulema è la prima a guardare dentro e anche il suo sguardo cambia radicalmente "Cazzo"

All'inizio credo che mi stiano soltanto prendendo il giro "Saray, che c'è nella scatola?" Chiedo e non mi risponde "Che c'è nella scatola?" ripeto infastidita alzandomi. Zulema fa per bloccarmi ma le do una spallata e mi precipito a guardare capendo che c'è realmente qualcosa che non va. Appena i miei occhi registrano l'interno mi si gela il sangue delle vene e mi si ferma il cuore. Dentro c'è una bambina vestita di rosa rivolta a faccia in giù. Mi blocco. Non respiro. Non riesco a pensare. Sofia. Allungo delicatamente la mano nella scatola e appena sento il corpo rigido i brividi mi percorrono lungo la schiena e inizio a sudare freddo. Mi sento morire e le lacrime scendono lungo il viso ininterrottamente. Prendo il corpicino con cautela e lo tiro fuori dalla scatola, abbasso il cappuccio della felpetta fucsia. Voglio vedere il volto di mia figlia. Ma scoprendo il viso mi rendo conto che è una bambola dalle perfette sembianze umane. La rifaccio cadere nella scatola.

"Che bastardo psicopatico" dice Goya.

Ritiro fuori la bambola e ispeziono il pacco "C'è anche una lettera" penso ad alta voce.

"Maca, che c'è scritto?" Mi chiede Saray avvicinandosi.

Apro il foglio e lo leggo ad alta voce:

Carissima Macarena,

Ho pensato di farti questo pensierino perché scommetto che avrai nostalgia della tua piccola bimba. Cresce a vista d'occhio ed è un vero peccato che tu ti debba perdere questi momenti perché come ben sai non tornano più. Purtroppo Sofia ha avuto la sfortuna di avere Te come madre. Ti ho già detto che saresti finita male a causa di certe amicizie.. se poi ti innamori di loro direi che è come legarsi un cappio intorno al collo e lasciarsi andare. Dopotutto prenderti la bambina è stata un'opera caritatevole.. chissà come sarebbe potuta crescere con una madre dall'istinto suicida.

Con affetto.

R

Accartoccio il foglio e lo getto per terra. Sento una mano afferrarmi il braccio ma mi divincolo immediatamente. Non voglio contatto fisico. È come se mi bruciasse la pelle. Non voglio essere sfiorata. Non voglio nessuno intorno. "Maca" sento la voce di Kabila che è un filo.

I am a warrior Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora