Sei il mio casino

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Apre la porta ma con un colpo la richiudo. Non uscirà da questa stanza così velocemente.

La spingo contro la porta e torno a baciarla, questa volta senza alcun freno. Lei è sorpresa da questa mia presa di posizione ma mi asseconda immediatamente, schiude le labbra e io faccio scivolare la lingua nella sua bocca intrecciandola con la sua. Nella mia testa c'è soltanto lei e la voglia di farla mia. Mi afferra per i fianchi facendo scontrare i nostri bacini e mi scappa un gemito "Macarena hai appena detto.."

"Lo so. Stai zitta" la rimprovero scendendo con le labbra lungo il suo collo. Mordo la sua pelle, lecco e bacio. Voglio sentirla. Voglio averla. Voglio farla mia. Basta cazzate. Basta paura. Basta scuse.

Le abbasso la cerniera della felpa e gliela strappo via, facendola ridere. "Stai calma, Rubia" resta in canottiera dalla scollatura vertiginosa. Le mie mani scendono lungo il suo corpo. Arrivando ai fianchi e le faccio scivolare sotto per arrivare alla pelle.

La mia bocca si concentra sul suo collo, ho intenzione di lasciare i segni del mio passaggio, deve uscire da questa stanza e gli altri devono sapere che è solo mia "Ti ho detto di stare zitta" le sussurro decisa, ride ancora di più e per punizione le mordo la pelle facendola gemere.

Il suo corpo è soggetto a continui brividi provocati dal mio tocco "Bionda, frenarmi sta diventando complicato" mi avvisa e incateno lo sguardo al suo.

Sorrido maliziosa "Allora non farlo" i suoi occhi si accendono immediatamente e inverte le posizioni. Facendo attenzione a non farmi sbattere la testa contro la porta. Le sue labbra vanno dal mio orecchio, giù per il collo mentre la sua mano scivola davanti in mezzo alle mie gambe.

"Dobbiamo recuperare" dice prima di riprendere a baciarmi, sempre con più fame e desiderio. Mi morde il labbro inferiore e poi me lo bacia. Le mie mani sono sui suoi fianchi e gli stringo saldamente. Poi con un gesto rapido mi sfilo la felpa e rimango in reggiseno. Mi tira su mettendo le mani sui glutei e me li stringe forte. Mi scappa un altro gemito e intreccio le gambe intorno alla sua vita. Ci baciamo. Ci baciamo tantissimo. Si volta e mi fa ricadere sul materasso. Le sue mani si muovono abili sul mio corpo che ormai conosce alla perfezione. I suoi occhi cadono sulla mia cicatrice rimasta scoperta. Mi accarezza quel punto e leggo tantissimo dolore nel suo sguardo.

Con due dita le alzo il mento e incontro il suo sguardo "Non pensarci adesso" la bacio con la lingua. Le sue mani scendono lungo il bottone dei miei jeans ma la fermo "Tocca a me"

"Maca.." so cosa pensa. Non vuole.

"Fidati di me" inverto le posizioni. Ho intenzione di regalarle l'orgasmo migliore della sua vita. È rigida "Sono io.. Lasciati andare" Non si sente a suo agio con il suo corpo e non mi ha mai permesso di vederla scoperta. Non le piace essere dominata "Non pensare" inizio a lasciarle dei baci umidi lungo il collo, le mie mani scendono sui fianchi e poi sotto la maglietta iniziano a salire incontrando i suoi seni. Glieli stringo mentre continuo a baciarla. Le sfilo la maglietta e le vedo per la prima volta i seni scoperti "Sei mia" sussurro mentre scendo con la bocca a succhiarle i capezzoli che diventano duri.

"Non sono tua" cerca di soffocare i gemiti. La mia mano scende fino a toccare i pantaloni e glieli sbottono. Li sfilo rapidamente e metto una gamba sopra la mia spalla mentre inizio a baciarle l'interno coscia e a mordicchiare la sua pelle. Salgo fino alla sua fessura e la sfioro da sopra gli slip zuppi.

"Sei decisamente mia" rido appena e lei mi guarda contrariata.

"Macarena" vedo che è sul punto di impazzire ma vederla così vulnerabile sotto di me è un sogno che si avvera e ho intenzione di godermi ogni istante.

I am a warrior Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora