Causa-effetto

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"Mi sparerai come ti sta urlando la testa o mi bacerai come ti sta implorando il cuore.. quel cuore che sappiamo entrambe è sempre stato mio?"

Come può fare una domanda del genere? Ma soprattutto perché questa domanda mi manda totalmente in crisi? Una mano mi sfiora la spalla ma non distolgo lo sguardo da lei, la causa di tutti i miei problemi "Maca, ricorda chi è il vero obiettivo"

Sofia. Sta stronza ha delle informazioni preziose che potrebbero portarmi da lei. Non posso ucciderla. Indugio ancora un secondo e lascio la presa, sollevandomi da lei e facendo un passo indietro. Ha un ghigno divertito, appena è in piedi le sferro un pugno in pieno vido e la rifaccio cadere. Ride "Questa non me l'aspettavo.. ma me lo meritavo" si tira nuovamente su in piedi senza che nessuno le dia una mano, dal naso le esce un rigolo di sangue. Va a prendersi del ghiaccio e se lo appoggia sulla parte dolorante. "Adesso che siamo più calme, siediti che ti spiego" Mi accomodo sul divano e metto i piedi sul tavolino.

"Avanti parla Zulema.. non ho tutto il tempo, cerca di arrivare al punto" la seguo con lo sguardo mentre si siede di fronte a me.

"Non ti ho detto tutta la verità" ammette un po' in difficoltà. Ma davvero? Non me ne ero accorta

Sorrido amara "Vorrei poter dire di essere sorpresa"

"Non mi ha salvata Cepo.." inizia a raccontare la sua versione ma la fermo immediatamente. Non mi interessa nulla di tutto ciò. Non voglio sapere quali solo le sue giustificazioni. Non sono qui per Lei.

"No non hai capito" scuoto la testa "Non sono qui per sapere le tue motivazioni. Io voglio un nome. Voglio sapere chi è burattinaio, chi manovra i fili?"

Mi guarda delusa, forse pensava che fossi lì per lei, per recuperare le cose. Ma quando qualcuno ti ferisce in questo modo non c'è più nulla da recuperare. Sta valutando se rispondermi "Se sei qui solo per questa ragione mi dispiace dirti che non posso accontentarti.. perciò puoi anche andare" nel suo sguardo freddo leggo qualcosa che non pensavo potesse provare Zulema Zahir: paura.

Rido. Non mi ha dato un nome ma scommetto che la lista delle persone che le incutono timore non è poi così lunga "Zulema Zahir ha paura del burattinaio" annuisco e prendo la mia roba. Lei è interdetta, non voleva darmi questa informazione. "Grazie, mi hai detto tutto quello che volevo sapere" le rivolgo un sorriso scaltro ed esco sbattendo la porta.

Durante il viaggio chiamo Triana e la metto subito alla ricerca del passato di Zulema. Non so molto ma sicuramente quel nome è nascosto nelle tenebre del suo vissuto. Appena arriviamo, entriamo in sala operativa. Sono già tutte lì. Saray è un po' infastidita, scommetto che crede sia una chiara invasione della privacy della sua migliore amica. Ma a me non me ne frega assolutamente un cazzo. Le ho dato la possibilità di fornirmi il nome senza dover tirare fuori tutti gli scheletri dal suo armadio, cazzi suoi.

"Cominciamo" dico seria, prendendo posizione al centro della stanza. Poi mi blocco. Una vocina dentro di me decide di fare un piccolo cambiamento "Riccia, Goya e Alex.. fuori" mi guardano un po' accigliati ma alla fine mi accontentano. Rimaniamo solo io, Saray e Triana.

"Zulema Zahir" compare la sua immagine sullo schermo grande "Nata in Egitto nel 1972. Genitori egiziani. Suo padre è morto quando lei aveva cinque anni" le immagini della vita di Zulema mi scorrono davanti agli occhi "A 10 anni si è sposata con Omar Al-Saud, lui aveva sessant'anni all'epoca" sono passati quasi quarant'anni da allora, lui non può essere la persona che stiamo cercando.

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