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~Liz~

Sono in strada in cerca di una libreria , metto Google map per cercarne una e mi dice che c'è né una a pochi isolati da qui. Nel mentre seguo il navigatore mando un messaggio a mia madre per dirle come va, anche se l'ho chiamata stamattina voglio sempre sapere come sta. Inviato! La stanghetta è una sola, bhe starà lavorando in qualche reparto importante.
Pochi minuti dopo sono arrivata. La libreria è piccola e antica , me la farò andare bene !
Entro e la prima persona che ritrovo è una vecchietta , che si trova dietro a un bancone.
"Buongiorno signoria" ha una voce ruvida.
"Buongiorno" dico educatamente
"Come mai qui?" dice dolce con un sorriso debole
"Volevo cercare un posto tranquillo per studiare"
"Tranquilla tesoro , accomodati, qui troverai tutto il silenzio che vorrai tu"
"Grazie signora"
"Chiamami  Elizabhet "
"Ha il nome della protagonista del libro  di Orgoglio e pregiudizio" diciamo insieme , ed io sorrido.
"Si" sorride anche lei
"Bhe , è un bel nome"
"grazie tesoro"
"Mi chiamo Liz"
"Bene Liz , ti ringrazio"
"Bhe vado a studiare Elizabhet" annuisce e vado nel piccolo atrio . Noto un posticino isolato vicino alla finestra , e mi catapulto lí . Anche se non c'è nessuno ho sempre preferito isolarmi per studiare .  Mi siedo sulla piccola poltroncina, un po' impolverata, e mi siedo . Prendo la borsa e tiro fuori il programma del secondo esame. Bhe non è molto .
Prendo la matita ed inizio a leggere e sottolineare i punti importa che devo imparare a memoria .
Ho una memoria abbastanza fotografica , non pretendo di studiare tutto il programma oggi ma una buona parte si.
Dieci minuti dopo ho letto cinque  pagine e alcune di queste le ho memorizzate . Riprendo la prima pagina ed inizio a dirla un ad alta voce . Ma entra qualcuno in libreria . Da lontano noto un ragazzo alto e snello.
"Buongiorno Elizabhet" dice il ragazzo dalla voce delicata e soave.
"Ciao Liam caro, c'è un'altra studentessa qui con te" si gira e trova me che lo sto fissando da quando è entrato. Il ragazzo si avvicina a me.
"Ciao, piacere Liam" mi porge la mano e io glie la prendo. È un bel ragazzo, ha una carnagione olivastra che fa risaltare i suoi occhi azzurri . I capelli molto ricci ritoccati con del gel.
"Piacere Liz"  
"Hai veramente dei bei occhi Liz"
"Grazie, anche tu"
"Grazie"  gli sorrido e lo stesso fa anche lui.
"Come mai qui?" continua
"Cercavo un posto tranquillo per studiare"
"Bhe hai trovato il posto giusto allora"
"Già"
"Posso sedermi o disturbo?"
"No" lo fermo subito "certo che puoi sederti"
Prende una sedia e la mette difronte a me e si siede.
"Cosa studi Liz?"
"Giurisprudenza"
"Wow, molto impegnativo"
"Si, ma per me neanche molto" mento. È molto impegnativo , dato che per due anni sono stata sotto stress per colpa degli esami.
"Bhe molto meglio così" annuisco
"Tu studi?"
"Studio architettura" a sentire questa risposta mi rattristo. Mio padre era un architetto . Adesso non so che fine abbia fatto ...
"Ah, bello" dico, mi guarda e annuisce , non capendo perché gli abbia riposto così triste .
"Bhe vedi , l'azienda di mio padre sta fallendo e quindi vorrei prendere le sue orme e portare avanti l'azienda" annuisco.
"Io non ho mai voluto seguire le orme di mio padre"
"Perché?"
"Perché non è quello che voglio fare" rispondo dura "scusa"
"No scusami tu , hai toccato un tasto delicato"
"Già"
"Bhe che anno stai di università?" cambia argomento
"Al terzo anno"
"Anch'io"
"Bhe abbiamo la stessa età quindi?"
"Si"
"Ti smembra così strano?" ridacchia
"Vedi, ho conosciuto una persona che sta al terzo anno ma ha un anno in meno a me"
"Bhe può capitare avvolte"
"Già"
"Ecco a voi ragazzi" Elizabhet ci porta un vassoio con sopra dei biscotti e due tazze , presumo sia latte caldo, vedo il vapore che esce .
"Grazie , ma non dovevi Elizabhet" dice il ragazzo
"Già , davvero non dovevi scomodarti"
"Tranquilli ragazzi, siete così carini" e ci sorride e se ne va . Prendo un biscotto e lo intingo nella mia tazza di latte caldo e lo mangio subito, senza neanche gustarmelo per la fame che ho .
Anche se è metà settembre il latte caldo non me lo toglie nessuno .
"Bhe vedo che hai molta fame" che figura .
"Si , non ho fatto colazione" ridacchio .
"È importante la colazione"
"Ho avuto una mattinata un po' strana" prendo un'altro biscotto.
"Problemi con il fidanzato?"
"Non ti sembra di essere un po' troppo impiccione per conoscerci da qualche minuto?!" dico aspra
"Scusa"
"Comunque non sono fidanzata"
"Scusami se sono sembrato così invadete , sono così con le persone che voglio conoscere e farci amicizia"
"Bhe mi fa piacere che vuoi fare amicizia con me, ma non puoi chiedere cose che non ti riguardano" dico con calma .
"Me lo appunterò" annuisco e sorrido.
Improvvisamente scquilla il telefono , non riconosco il numero ma rispondo perché non so cosa dire più al ragazzo.
<pronto>
<Liz>
<chi è?>
<sono io>
<io chi>
<cazzo Liz , sono io ,Aron>
<cosa vuoi>
<dove sei>
<questo non ti riguarda>
<si che mi riguarda, ti ricordo cosa è successo ieri> dice aspro. Sbuffo.
<sono in una libreria>
<perché?>
<Aron cosa vuoi>
<sapere dove stai>
<per quale motivo!> mi rendo conto che sto cadendo al suo livello e sto facendo una gran figura litigando con Aron davanti a Liam ed Elizabhet.
<per studiare> sbotto con calma
<mi dici qualche libreria è!> non voglio continuare a fare figure
<Aron per piacere sono con una persona non farmi innervosire>
<chi cazzo è!?> ringhia ad alta voce , molto probabilmente Liam lo avrà sentito , da come mi ha guardata e sembra molto confuso .
<sono in una libreria vicino la caffetteria che si trova a pochi isolati dai nostri appartamenti> e stacco subito.
"Tutto bene?"
"Si"
"Sicura che non sia il tuo fidanzata?"
"Più che fidanzato è un.... amico strano" non saprei come definirlo .
"Ti fa qualcosa che tu non vuoi Liz ?"
"Cosa? No"
"Da come l'hai detto"
"Ti stai impressionando Liam , lui è strano perché cambia spesso umore , ma non è per niente la persona che pensi tu" sbotto per difenderlo .
"Scusami ancora , ho capito male"
"Scusami tanto ,davvero" metto le dita sulle tempie e massaggio.
"Ei tranquilla , esistono le giornate no"
Improvvisamente sento la porta della libreria sbattere.
"Andiamo Liz" il ragazzo viene verso di me
"Non puoi dirmi che fare"
"Certo che no, ma devo parlarti"
"Di cosa"
"Ti devo parlare "
"Puoi dirmela anche qui"
"Liz non farmi innervosire" mi alzo e mi avvicino a lui.
"Dimmelo"
"Scusa"

~Aron~

"Scusa"
Non mi sarei mai aspettato che mi sarei scusato per la seconda volta con lei.
Ma ho commesso io lo sbaglio, di nuovo , e quindi voglio farmi perdonare. Non sopporto di tenere il broncio con lei e non voglio allontanarmi. So che ci conosciamo da poco ma non posso nascondere che mi sia un po' affezionato . Quando ho sentito che era in compagnia di qualcuno sono andato in tilt. Ma adesso che ho visto chi è sono ancora più in tilt. Mi da fastidio che parla con altri ragazzi , non so perché. Non sono geloso ma non deve farlo.
"Liam ci vediamo , adesso devo andare" dice lei
"Mi lasceresti il tuo numero ? Mi sei molto simpatica Liz"
"Cert-" stava per dire 
"no" rispondo io
"Non sei tu a decidere" la ragazza mi guarda sottecchi. Prende la sua matita e un pezzetto di carta che strappa dalla sua agenda e gli trascrive il numero e glie lo da.
"Ci vediamo" dice il ragazzo riccio
"Si ciao" dico per finire la loro conversazione e ci avviamo alla porta.
"Arrivederci Elizabhet" saluta la ragazza
"Ciao cara".
" si può sapere che ti prende?" sbotta nervosa
"Ti ho chiesto scusa , per ben due volte"
"Aron non voglio che tu mi faccia soffrire"
"Non lo faccio"
"Mi hai trattato di merda stamattina"
"Non volevo"
"Ma l'hai fatto"
"Dammi un altra possibilità"
"Non stiamo insieme"
"Lo so"
"Non ho intenzione di avere una relazione"
"Non ho detto che la voglio" ed è vero , per il momento non voglio relazioni e sto bene così .
"Ti chiedo solo di non aggredirmi più senza motivo"
"Cercherò di n-"
"No cercherai , non dovrai farlo"
"Non lo farò più"
"Bene"
"Pace?" ridacchio.
"Si" ridacchia anche lei.
"Dai andiamo"
E ci incamminiamo insieme verso i nostri appartamenti.

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