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~Liz~

Dopo aver messo le vongole nella pentola , Gioia le sfuma con del vino bianco . Hanno un buon odore .
"Sai questo è il piatto preferito di mia madre, mi sento a casa" dico
"Sono felice , vorrei tanto conoscere tua madre sai"
"Anche io vorrei che vi conosceste , andrete molto d'accordo secondo me" dico sorridendole e lei fa lo stesso.
La donna prende una pentola enorme e la riempie d'acqua sotto al lavandino .
Dopo averlo fatto la mette su un fornello e lo accede, mette il coperchio sulla pentola e aspettiamo che bolla .
"Bene non resta che aspettare adesso"  da una mescolata alle vongole e poi rimette il coperchio sulla pentola Che le continente e spegne il fuoco .
"Ti è piaciuto il libro che hai letto lo scorso mese?" domanda Gioia
"Quale" ne ho letti almeno tre lo scorso mese, in questi periodi adoro leggere , mettermi davanti al caminetto , con una tazza di cioccolata calda e un bel libro tra le mani .
"Quello che hai preso dalla mia libreria" arrossisco un po'.
"Si è davvero molto bello , mi piacciono i dettagli che hai messo ed è strutturato alla meraviglia" dico
"Grazie Liz . Sai quello è uno dei miei primi libri che ho scritto . È una storia inventata da me , non mi sono inspirata a nessuno . Avevo questa idea da tanto tempo e un bel giorno mi misi sul computer e la scrissi . Ci impiegai almeno un mese e mezzo , ma ne sono molto soddisfatta"
"È stato prima o dopo aver aperto l'azienda di editoria?" domando curiosa ed intanto ci siamo sedute sulle sedie nella sala da pranzo .
"Prima cara. Ero molto giovane , avevo ventidue anni e mi ero appena sposata"
"Così presto? Come mai?"
"Decidemmo così , non sappiamo neanche io e Scott il perché" e ridacchia "ma non abitavamo qui"
"E dove"
"In una piccola casa in campagna. Noi siamo cresciuti lí,  questa casa l'abbiamo costruita con i nostri sacrifici lavorativi e sono soddisfatta del mio lavoro sai"
"Spero di arrivare anch'io come te un giorno" dico
"Ti ringrazio , ma io non te lo auguro.... Non voglio che tu passi ciò che passato io"
"Non voglio obbligarti ma....posso sapere cosa è successo?" non voglio essere un'impicciona ma ogni volta che menziona qualcosa del suo passato diventa molto triste .
"Penso che lo avrai capito ormai che, anni fa persi mia figlia. Ero già al quinto mese ma ebbi un incidente con la macchina e purtroppo la bambina non c'è l'ha fatta" ha gli occhi lucidi . Non mi guarda neanche in faccia , forse non vuole dimostrarmi il suo dolore . Ma ha già fallito perché vedo delle lacrime traditrici scendere lungo il  suo volto .
"È una cosa terribile .... Posso sapere come si chiamava?"
"Ester" sorride al ricordo
"Bel nome" le sorrido prendendole la mano . Mi scendono anche a me delle lacrima .
"Tranquilla è successo molto tempo fa"
"Ma non è detto che devi evitarne l'argomento, lei resterà sempre nel tuo cuore e ti proteggerà sempre , in qualunque momento della tua giornata . Lei adesso è qui che ti guarda anche se tu non lo sai , lei è qui e ti starà abbracciando in qualche modo" Gioia si avvicina e lo abbraccia .
"Grazie mille Liz , sei come una figlia per me"
"E tu come una seconda mamma"
"Sono onorata per questo , ma la tua mamma è unica e preziosa" e le sorrido.
"Forse dovremmo mettere la pasta nella pentola non credi?" domando per sdrammatizzare .
"Giusto , però la metteremo a fare più tardi perché è ancora presto per quando verrano quei due" si alza e spegne il fuoco per la pasta . "Vieni con me , voglio farti vedere delle cose di Ester" mi alzo
"Gioia se per te è troppo doloroso tranquilla"
"No , voglio fartele vedere" e va verso le scale ed io la seguo.

Entro nella camera da letto e mi siedo sul letto .
Gioia apre l'armadio e prende da un cassettone una scatola abbastanza grande e l'appoggia accanto a me . Sopra la scatola in cartone c'è scritto in grande il nome Ester . Decorato con dei piccoli brillantini .
La donna ,con le mani tremanti la apre , dentro si trovano tanti vestitini di ogni colore , dei bavagli e un ciuccio rosa .
Gioia prende una cartella , presumo che ci siano le ecografie , e la apre .
"Eccola qui , un'ecografia in 3D prima che morisse" a la voce tremante . Prendo la foto in mano . A la faccia schiacciata , un piccolo nasino all'insù come Gioia e gli occhi piccoli chiusi.
"È bellissima"
"Grazie" e glie la ridó . "Se vuoi vedere di più , puoi prendere la roba da qui dentro" con il suo permesso infilo le mani nella scatola e prendo un bavaglino . Sopra c'è ricamato un piccolo orsacchiotto con un vestitino rosa che in mano tiene un palloncino.
Lo riposo nella scatola e prendo un vestitino sempre rosa , con la gonna in tulle e sopra al bodino c'è il nome della piccola .
"Questo è il ciuccio che gli regalò mia madre , era molto felice che fosse una femmina . Deiderava molto una nipotina femmina dato che mia sorella partorí tutti maschi" ridacchia per soffocare il suo dolore .
Anche esso è rosa e con sopra dei brillantini .
Posato il vestitino prendo un'altra cosa dalla scatola , è una coccarda rosa antico con scritto Benvenuta Ester ricamato con un cuoricino vicino al nome .
La riposo.
"Perché hai deciso di farmi vedere la sua roba?" domando per spezzare il silenzio, ma sono anche molto curiosa .
"Non l'ho mai fatto vedere a nessuno tutto questo , queste sono cose che comprai io alla mia piccolina, solo il ciuccio è un regalo . Ho deciso di fartelo vedere perché mi fido di te . Ho un legame bellissimo con te , mi dispiace se in qualche modo ti ho traumatizzata . Non volevo , ma dovevo dirtelo . Ormai l'avevi capito che avevo perso un bambino , ma avevi bisogno di spiegazioni forse . Ed ho fatto bene a confidarmi"
"Gioia non mi hai traumatizzata tranquilla , e si , hai fatto bene a confidarti . Avrò bocca cucita non lo dirò a nessuno" dico facendo il segno di cucire la bocca .
"Grazie mille Liz , se vuoi ad Aron puoi dirlo ma oltre lui nessuno più"
"Tranquilla , è una promessa"
"Ti ringrazio"
Gioia rimette la scatola a posto tranne per il ciuccio , e si siede sul letto tenendolo in mano e giocherellandolo tra le mani .
"Vuoi che ti lasci un po' sola?"
"Se non ti dispiace si"
"Tranquilla , vado nella camera degli ospiti. Se hai bisogno di me chiamami" e lei annuisce .
Mi alzo ed esco dalla camera chiudendo la porta . Mi avvicino in fondo alla camera degli ospiti e ci entro dentro . Sul letto trovo già il pigiama e dell'intimo . Li prendo e li poggio sulla piccola poltrona che si trova vicino alla finestra alla fine dell'armadio .
Mi dispiace veramente tanto per Gioia , non immaginavo questo quando avevo capito che aveva perso il bambino . Pensavo fossero i primi mesi quando il feto non si era ancora formato e invece......sapeva già il sesso ed era una bambina .
Un giorno quando sarò madre voglio che Gioia avrà il piacere di essere la madrina del mio bambino o bambina .
Mi metto seduta sulla poltrona scostando i vestiti , e guardo fuori alla finestra mostrando il paesaggio scuro illuminato solo dalle luci della città .




SPAZIO AUTRICE

È da un po' che ci stavo pensando e la storia sta diventando molto lunga .
Credo che dividerò la storia in due parti , arriverò almeno una settantina o sessantacinque non so .
Spero che avrò il piacere di avere tante visual anche nell'altra storia come qui, mi sono molto affezionata a questa storia e credo anche voi  .  Fatemi sapere cosa ne pensate .
Al prossimo capitolo ❤️

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