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You gotta be so cold
Natural, Imagine Dragons

You gotta be so cold ⎯Natural, Imagine Dragons

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PETER

«Non posso aiutarti, mio bel ragazzo. Le mie mani sono buone solo a cucinare; dammi un paio di forbici e non ti toglierai quel cappello fino a quando non ti saranno ricresciuti tutti i capelli. Una sola volta ho tentato di tagliare i capelli a mio marito, e questo non mi ha rivolto parola per due giorni interi. Che ridere!» Sogghigna, perdendosi in un ricordo del passato.

Annuisco, senza però evitare di fare una smorfia. Questo complica le cose. I soldi sono contati perché ne sperperi per farmi un taglio decente, e tentare la sorte da solo gioverebbe unicamente a non farmi assumere.

Il pelato pare che prediliga camerieri carini di modo che attraggano la clientela, e se questo lavoro non mi servisse come l'aria che respiro lo avrei mandato al diavolo e sarei uscito di lì. Peccato che questo lavoro mi serva più dell'aria che respiro.

Merda!

Proprio adesso che desideravo passare inosservato sotto questa cortina fatta di barba e capelli lunghi fino alle spalle, la situazione richiede un cambio drastico non solo del mio aspetto ma anche dei miei piani.

L'unico modo che avevo di non sembrare un Carver era non comportarmi da Carver, ma sono riuscito solo nell'aspetto esteriore (e non dico che non sia stato un enorme passo in avanti per uno come me, che si trovava a suo agio nel vestire di tutto punto e nello sbarbarsi doverosamente, alterare le mie fattezze, così dannatamente simili a quelle loro) trovando difficoltà con il mio carattere.

La verità è che sono cresciuto in un finto lusso costruito a tradimento dalle persone che consideravo la mia famiglia; impostori spietati che utilizzavano la bellezza o parole ammalianti per prendere ciò che volevano –questo non esclude la mia cara mammina, che pur di vivere in modo più che agiato saltava da un portafoglio all'altro senza remore.

Sono disgustato anche da me stesso per avergli permesso di prendersi gioco di così tante anime buone. Ma giustifico la mia vigliaccheria ripetendo come mantra che avevo due spesse fette di prosciutto sopra gli occhi. Questo però non fa di me una persona migliore, nonostante la posizione che ho scelto di prendere alla fine dei giochi, e so già che neppure grattarmi la pelle con le unghie riuscirà a togliermi l'ombra massiccia di mio nonno di dosso.

Li sento ancora dentro la mia testa i suoi insulti, e il mio corpo è scosso da fremiti al ricordo delle sue mani su di me, che violente tentavano di cambiarmi i connotati (frase che era solito utilizzare quando ricevevo una lunga serie di schiaffi così forti da farmi vedere le stelle) o magari uccidermi visto che non desiderava neppure la mia nascita.

Ma neanche adesso, lontano da lui e da quel posto che iniziavo a sentire stretto come un cappio attorno al collo, mi sembra di riuscire a respirare bene. Infatti annaspo.

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