Spin-off di Sotto Mentite Spoglie
Peter Carver è una mina vagante quando atterra a Londra. Adesso ha l'aspetto di un barbone e l'animo l'ha dato in pasto al diavolo.
Fresco è il dramma che lo vede colpevole di essere nato nella famiglia sbagliata...
And I tread a troubled track ⎯Back to Black, Amy Winehouse
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SELENE
Il tremolio pietoso all'indice mentre lo premo sul campanello di casa mi fa sbuffare, sono già imbronciata prima ancora che la porta si spalanca e Otis rischia di schizzarmi in faccia i suoi bulbi oculari.
Non trattengo un sorriso nel vederlo, le labbra si muovono da sole in una piega morbida e affettuosa prima ancora che il cervello scenda in campo.
«Signorina Moore?» È uno che conosce molto bene il significato della parola riservatezza perché Otis è la quintessenza della riservatezza. Ma oggi è possibile che abbia visto passargli in volto più emozioni di quanto ne abbia viste durante la mia intera infanzia –e parte dell'adolescenza.
«Otis» lo saluto restituendogli il sorriso a trentadue denti che mi sta mostrando prima di ricomporsi in un nano secondo. «I miei sono in casa?» continuo facendo scivolare la borsa lungo tutto il braccio fino al palmo della mano, sembra meno scomoda se la tengo in questo modo.
Con un cenno della testa mi informa di sì, e di nuovo il sudore prende a farsi strada dall'attaccatura dei capelli fino alle spalle tirate; mi si formano delle goccioline addirittura in mezzo al seno e appena sotto il sedere. D'un tratto le calze non sono più tanto comode, pizzicano e scivolano verso il basso.
Dannata ansia!
Entro e, proprio come avevo previsto, mi sento un'estranea.
Lo stile Tudor della casa mi mette in soggezione. Per carità, è sublime, lo è sempre stata ai miei occhi. Ma dopo la notte in cui ci siamo ritrovate per strada sembra calato un velo di insulso grigiore nonostante la bella giornata si pavoneggia nel lusso della magione. Dietro l'aspetto impeccabile di sempre qualcosa è cambiato.
«Vuole dare a me il cappotto e la borsa?» Non mi aspettavo niente di diverso da Otis.
È uno che le domande le tiene per sé, e per questo gli sono grata, e il mio benvenuto è l'espressione che si è permesso di fare prima.
Adesso è ritornato nel suo ruolo di maggiordomo.
In realtà Otis è molto più di questo, è uno di famiglia, l'unico uomo a cui mio padre abbia riposto la sua fiducia–e Ezra Moore è uno che non si fida neanche del suo stesso padre.
Il sangue defluisce dalle nocche per quanto forte sto stringendo la borsa, e vorrei serrarla al petto ma so che risulterei strana, perciò riduco il tutto a un movimento della testa. «Non rimarrò a lungo.»
Guarda di sottecchi la mia figura, i ciuffi bianchi gli ricadono come piume d'oca sulla fronte chiazzata da macchie dell'età; sono sessantuno o sessantadue quest'anno?
So che se glielo chiedessi non mi risponderebbe. Non ha mai fatto sapere a nessuno ne la sua età ne il giorno in cui è nato –l'unico a conoscenza è mio padre.