IN FASE DI RISCRITTURA (MODIFICHE DRASTICHE)
Spin-off di Sotto Mentite Spoglie
Peter Carver è una mina vagante quando atterra a Londra. Adesso ha l'aspetto di un barbone e l'animo l'ha dato in pasto al diavolo.
Fresco è il dramma che lo vede colpev...
Tryna pay your bills but you're always late ⎯Waste Your Time, Conor Maynard
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SELENE
Dopo aver dato un'aria dignitosa al salone (il bagno, luogo più consono per tagliuzzare capelli visto l'assenza di moquette a infastidire le pulizie che avrei dovuto fare in seguito, è stato occupato dalla mia sempre presente sorellina) e aver sistemato una sedia al centro della stanza, do una rapida occhiata ai capelli del mio vicino prima di afferrare un paio di forbici e mettermi all'opera.
«Hai un'idea in particolare su come li vorresti?» gli domando alle sue spalle mentre mi sporgo a destra e sinistra per vedere la differenza che si è creata dopo che ha provato a tagliarseli da solo. Niente che non si possa aggiustare.
Lui scuote la testa, ponendomi un'altra domanda. «Pensi di potergli dare una forma decente dopo il casino che ho combinato?»
«Non hai combinato niente che non sia risolvibile» rispondo in tutta tranquillità, ancora restia a sfiorargli quei riccioli di un castano così chiaro da dare l'impressione di essere biondi. Stringo il labbro inferiore tra i denti e ricaccio indietro un pensiero sfacciato che stava per lasciare la mia bocca. Non è un uomo che apprezzerebbe un complimento sui capelli, anzi non sembra che apprezzerebbe un qualsiasi complimento fatto da me.
Annuisce, ma le spalle non accennano a rilassarsi contro lo schienale della sedia. «Tagliali come vuoi. È indifferente per me.» È difficile trascurare l'effetto che la sua voce bassa fa al mio corpo.
«Ne sei certo? Vuoi lasciare le redini a me? Ho libero arbitrio?» Una scarica di eccitazione mi trafigge per intero. Queste sono parole magiche per me. Adoro fare di testa mia.
«Sì, l'importante è che al tuo capo vadano bene.»
Annuisco ancora una volta mentre mi sfrego le mani sudate contro i jeans prima di prende con delicatezza una ciocca e rigirarla tra le dita. È ancora umida, come se li avesse bagnati un poco prima di azzardare con le forbici.
Prima che possa fermarla la mano si perde tra quei riccioli ribelli e tanto morbidi (a dispetto di come appaiono) e lo sento irrigidirsi per una frazione di secondo prima di farsi di burro.
Siamo avvolti nel silenzio più totale quando la sua testa spinge verso le mie mani (intanto l'altra mano aveva abbandonato le forbici sul tavolo e si era anch'essa inabissata tra i capelli) alla ricerca di un contatto. Adesso ad attraversarmi il corpo è qualcos'altro ...un'eccitazione di gran lunga superiore.
Avvampo senza un apparente motivo quando con le dita gli sfioro la nuca, il fiato si accorcia appena. Ma prima che mia sorella faccia capolino in salone sono completamente ritornata in me.
Riprendo pieno possesso delle mie facoltà mentali e delle forbici. Inizio a tagliare a mio piacimento, ispirandomi a un taglio che ho visto stampato su un giornale che Gwendoline stava sfogliando mentre le facevo il colore, qualche giorno fa. Entro in modalità concentrazione. Sono determinata a farlo assumere.
