Spin-off di Sotto Mentite Spoglie
Peter Carver è una mina vagante quando atterra a Londra. Adesso ha l'aspetto di un barbone e l'animo l'ha dato in pasto al diavolo.
Fresco è il dramma che lo vede colpevole di essere nato nella famiglia sbagliata...
You are home, when I wanted to go —Clocks, Coldplay
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SELENE&PETER
Sette anni dopo
Selene
«Porca troia! Gli hai spaccato il culo a quegli ottusi della Pfizer.» Sienna arranca tra i tavoli per abbracciarmi quando scendo dal palco. Ho appena presentato un nuovo prodotto che scenderà nel mercato tra un anno, chiaramente i nostri rivali in campo farmaceutico non sono stati pochi. Introdurre un nuovo farmaco sulla base di una mia idea, di un team affiatato e di un aiutante prezioso come l'Ai ha storto parecchie facce.
Sienna aveva ragione, sarei stata presa di mira solo per il fatto di essere una giovane donna in carriera tra il 90% di uomini con il doppio della mia età e con le menti che si rifiutano di sperimentare la creazione di nuovi farmaci tramite l'intelligenza artificiale. Nonostante questa scelta riduca drasticamente costi e tempi –per sviluppare un farmaco dall'inizio alla fine ci vogliono in media dieci anni e più di due miliardi di dollari.
Inoltre, la probabilità che un farmaco venga rilasciato sul mercato è meno del dieci 10%. Insomma, è chiaro come il sole che la tecnica di affidarci in buona parte all'Ai è remunerativa.
Ci è voluto un po' prima di proporre a Walter l'idea, avevo voluto sperimentare di mio, concedendomi il dubbio fino alla fine –sarebbe stato uno spreco di tempo chiedere agli altri di lavorare su qualcosa di cui non ero certa almeno al 99%. Ma le cose sembravano funzionare, quindi ero decisa a farlo presente al presidente della compagnia in cui lavoro da anni.
Il padre di Sienna mi ha riempito di domande. Voleva tastare la mia preparazione, vedere se c'erano falle nel mio progetto. Ho risposto anche a quelle che non mi ha posto. Per ogni ma, c'era una risposta logica e preparata.
Walter il giorno stesso mi ha preparato un team, e dopo un brainstorming ci siamo messi a lavoro.
Ci sono voluti quattro anni per arrivare a parlarne al seminario di New York a cui l'azienda partecipa ogni anno. Questa volta sul palco c'ero io, a parlare nel dettaglio del farmaco contro la leucemia linfoblastica acuta. Erano anni che speravo di trovarne la cura, soprattutto dopo l'aumento della malattia sui bambini dell'ospedale pediatrico a cui faccio ancora visita.
Il candidato farmaco è stato approvato dalle autorità di regolamentazione e finalmente l'anno prossimo gli ospedali potranno farne uso.
A parte la Pfizer e qualche altra azienda più piccola che se ne stanno immusoniti, il resto della sala si è congratulato con me e il mio team. È stato emozionante ma soprattutto soddisfacente.
«Sei così sboccata» approfitto del suo abbraccio per allungare le mani indietro, proprio dove si trova una tartina al salmone sopra la tavola imbandita e ancora intoccata. Persino la tovaglia è fin troppo perfetta, senza una piega –scommetto che ci hanno passato il ferro da stiro– e mi fa sentire fuori posto.