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He chased me and he wouldn't stop
Tag, You're It, Melanie. Martinez

PETER&SELENE

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PETER&SELENE

Peter

«Dunque, cosa ti piacerebbe fare adesso?» Selene incrocia le dita alle mie mentre usciamo da quel buco di un ristorante in cui preparano dei falafel pazzeschi.

Ho la pancia piena, ho dormito come un ghiro e mi sono aggiudicato un'ora in più del mio massimo mentre mi svegliavo accanto al corpo nudo di Selene celato dalle lenzuola, che sono stato felice di toglierle di dosso mentre la spingevo a pancia in giù e me la scopavo da dietro.

Sono quattro giorni che andiamo avanti così.

Quattro giorni in cui mi sento in paradiso.

Non so bene neanche io come sia passato dal detestare tutto ciò che viene dopo il sesso con una donna, quindi coccolarla e dormirci insieme, al trascorrere tutte le notti precedenti con la faccia sepolta nel collo di Selene e le braccia serrate attorno al suo corpo morbido mentre mi assicuravo di tanto in tanto che quello che stavo abbracciando non fosse altro che un cuscino.

«Faremo tutto quello che ti passa per la testa, baby.»

I capelli le ricadono davanti al viso in onde morbide quando scuote il capo. «È il tuo compleanno eppure stiamo scegliendo di fare tutto quello che rende felice me, come appunto mangiare dei falafel. Dovremmo invece fare quello che rende felice te.»

«A me rende felice guardarti fare cose che ti rendono felice, questo conta?» Si volta a guardarmi con un sorriso sulle labbra che mi rimescola lo stomaco e mi farebbe alzare gli occhi al cielo per il modo patetico in cui mi fa battere il cuore. Cristo, questo sorriso sarà la mia rovina.

So che se volesse usarlo contro di me, potrebbe farlo senza problemi. Cose del tipo "ti prego stiamo ore in un centro commerciale a fare shopping" o "ti va di andare a vedere un'opera che dura quattro ore con solo un intervallo di cinque minuti" le farei volentieri se questo significasse vederla sorridere.

"È solo che vorrei poterti dare i miei occhi se questo servisse a farti capire quanto tu sia tu e non lui", ogni volta che incrocio il suo sguardo mi trovo a ripensare alle sue parole. Questo significa che ho perso il conto di quante volte io le abbia ricordate.

È come se si fosse aperta un varco dentro di me, che a poco a poco sta allargando con la sua semplice presenza.

Le ho addirittura confidato che vorrei poterne parlare con qualcuno del casino che ho in testa. Mi ha appoggiato proprio come pensavo che avrebbe fatto. Questa donna mi sta letteralmente ricostruendo con sguardi dolci, severe ma giuste affermazioni e sorrisi sensuali.

Allontanarla è servita solo ad attirarla più verso di me, e non ne sono mai stato così sollevato.

«Ti sei addolcito o sbaglio?»

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