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You better keep on walking ⎯Wings, Little Mix

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SELENE

Dopo l'ultimatum di Tom sull'affitto da pagare, sono corsa da Harry per aiutarlo con la consegna dei nuovi bicchieri insieme al rifornimento del cibo. Mi ha mandato un sms poco prima che mi svegliassi. È una fortuna che la signora Robert abbia posposto l'appuntamento dei suoi cani dopo le undici, o non sarei riuscita ad andare. E mi servono disperatamente i soldi degli straordinari, visto che devo vivere con quella testa calda di mia sorella.

Ho riconosciuto all'istante l'uomo col berretto da baseball dall'altra parte della vetrata. Una volta ascoltate le false accuse del mio capo mi sono introdotta nella discussione, peggiorando solo le cose. L'occhiata truce del mio nuovo vicino di casa ne è una prova.

«Come un maniaco?» Il viso rubicondo di Harry mi lascia per ritornare a inclinarsi su berretto da baseball, e gli occhi, già piccoli di suo, sono sul punto di scomparire quando lo fulminano. Lo tranquillizzo all'istante, riportando in ogni suo minuscolo dettaglio la storiella, facendolo pisciare addosso dalle risate, vivendola come una barzelletta, e non come un fatto avvenuto realmente.

Saluto meglio l'uomo che ha continuato a darmi della pazza quando gli passo accanto, ma questo non ricambia. Mi chiedo se non sia ancora arrabbiato con me per quello che è successo ieri. Mi spoglio del cappotto, gettandolo sullo schienale di uno sgabello rialzato, e inizio a darmi da fare. Raccolgo i capelli umidi in una coda morbida e tiro fuori da un primo pacco i bicchieri imballati. Sono davvero belli. Mi lusinga che Harry abbia, infine, preso i calici che gli ho indicato a pc la scorsa settimana.

Il colloquio tra i due va avanti e io mi metto a origliare il più possibile —lo so che è sbagliato— intanto che vado avanti ad aprire i pacchi.

Sbircio le diverse facce di Harry. Quando assume quella smorfia —la solita di quando non è convinto— io mi inserisco nel dialogo, di nuovo. È un brav'uomo, ma quando si tratta di scegliere i suoi dipendenti cade nell'errore comune di farsi convincere, nel novanta percento delle volte, dall'aspetto fisico più che dalle qualità.

Il locale è principalmente frequentato da ragazze, perciò come con Trevor e Vincent —quest'ultimo incarna una tipica bellezza da cattivo ragazzo mentre Trevor è mingherlino, ma ha un volto che fa dire di sì a tante signore— Harry si concentra maggiormente sugli uomini quando quelli si propongono per il lavoro. Sembriamo più a un colloquio per un'agenzia di moda che a uno per fare il cameriere in un pub.

«Posso insegnargli tutto quello che so. Imparerà in fretta» prorompo soffiando su una ciocca ribelle che si incastra deliberatamente tra le ciglia mentre poggio sopra il bancone due caraffe nuove di zecca. Mi sento attraversare il corpo da due spettrali occhi azzurri, e non c'è dubbio che si trattino dello straniero con l'accento americano. Anche gli occhi di Harry sono chiari, ma impallidiscono in confronto ai suoi. Prima, quando mi sono presa la libertà di abbassargli le asticelle degli occhiali, ne sono rimasta incantata. Se non mi avesse spinta indietro, non so se sarei stata capace di distogliere lo sguardo. Questo tizio è rude, ed è chiaro che non vuole gente intorno a se; dovrebbe mettermi a disagio, farmi restare al mio posto, ma invece mi incuriosisce. Scaccio con il dorso un'altra ciocca fastidiosa, dicendo a me stessa che è ora di spuntarmi i capelli. Sono troppo lunghi per i miei gusti.

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