La chioma mora e ribelle spiccava tra le numerose teste ma Nanami non era il tipo di persona che chiamava l'altro ad alta voce a distanza quindi cercò di raggiungerlo sorpassando gli altri studenti. Una volta ricordato il suo odore era molto facile individuarlo.
"Fushiguro." Disse lei finalmente accanto e così lo risvegliò dal suo mondo. Era forse sorpreso della sua apparizione. "Buongiorno."
"Buongiorno." Rispose lui continuando a camminare. Non erano poi così differenti in altezza, le bastava alzare il suo sguardo di poco per incontrare i suoi occhi.
"Dove sei di classe?" Chiese lei quando raggiunsero l'entrata dove si sarebbero cambiati le scarpe.
"Questo piano." Per questo non lo aveva trovato così facilmente, lei era all'ultimo piano. Mentre entravano si accorse di come tutti si allontanassero al suo passaggio, si apriva praticamente un varco.
"Sei impegnato dopo scuola?" Lo fermò prima che andasse via.
"Che c'è?" Non pareva infastidito. Per un istante tanti possibili inviti le passarono per la mente, come andare in biblioteca o al cinema, ma cosa piaceva veramente agli altri? Le si accese una lampadina quando gli occhi caddero sui suoi capelli scuri.
"Vorrei conoscere i tuoi shikigami." Megumi sbattè le ciglia, non stava rifiutando quindi si affrettò a convincerlo. "Era così carino il cane bianco."
"Grazie." Rispose lui voltando lo sguardo da un'altra parte e grattandosi il collo.
"Che bello. Così hai sempre compagnia e non ti senti solo."
"Ti senti sola?" Riportò l'attenzione sulla ragazza. A Nanami le rivenne in mente la questione dei suoi genitori inventati morti.
"Direi in classe. E' veramente noioso." Spiegò immediatamente e in quel momento la campanella suonò. Dovette correre via a cambiarsi le scarpe e lo salutò. Il ragazzo, sul punto di dire qualcos'altro chiuse la bocca e fece come lei.
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"Se mangio qualcosa riesci a sentire il sapore?"
"Sì."
"Quindi se mi faccio male anche?"
"Sì. Quando voglio posso tagliare il collegamento. Posso sentire tutto tranne le tue emozioni."
"Hahahah. E' sempre noioso lo stesso." Senza poter sentire le emozioni.
"Comunque hai appena parlato ad alta voce."
Nanami non poteva fare a meno di essere convinta che Nami avesse scelto la persona sbagliata, lei non le avrebbe portato divertimento. Era una persona molto pacata e le piaceva la pace.
"Kimura."
I capelli bianchi di Nanami si rizzarono a quel richiamo, era così assorta nella conversazione che non si era accorta per la seconda volta della presenza di Megumi; eppure l'odore era inconfondibile, elegante come legno d'ebano sotto il chiaro di luna.
Era appoggiato al muretto dove finiva il cancello della scuola. Si chiese che stesse facendo lì, sembrava stesse aspettando qualcuno.
"Sei uscita." Constatò lui per poi darle le spalle e partire. "Andiamo."
"Dove?" Nanami lo seguì senza esitazione, poi si ricordò che l'aveva di nuovo vista parlare e ridere da sola.
"Alla scuola superiore Saitama urami east."
"Non è quella? Girato l'angolo." Se aveva capito bene queste due scuole erano unite sotto allo stesso nome.
"Si. Le scuole sono uno dei luoghi che ospitano più frequentemente maledizioni."
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Island In The Sun ‖ Jujutsu Kaisen
FanfictionOC/Fushiguro Megumi Accenni a SatoSugu & YutaMaki CONTIENE SPOILER MANGA JJK Cosa succede dopo la morte? E se non è altro che l'inizio di un nuovo viaggio? Storia di un viaggio nel mondo della stregoneria, delle arti occulte, degli spiriti maledetti...