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"Maki, Yuta." Nanami arrivò un po' in ritardo, raggiunse i due senpai.

"Nanami?" Maki la osservò di sottecchi. "Congratulazioni per la vista e per le gambe... anche se non sembri molto felice."

"No, sono felicissima." Rispose lei. "Ho anche fatto sparire i feticci di Sukuna che conservava la scuola."

Maki guardò Yuta cercando una sua opinione. Lo scambio di sguardi non passò inosservato da lei. 

"Non preoccupatevi! Ho solo un po' di mal di testa. E poi ho fatto anche un salto per eliminare le dita che ha recuperato il professore da Shibuya."

"Come mal di testa?" Esclamò Yuta preoccupato.

"Mi è arrivata voce che hai bevuto ieri sera?" Disse Maki. "E' per quel motivo?"

"Eh? Chi?" 

"Nobara. Sa tutto lei." La ragazza le indicò con il mento Nobara, che si stava allenando con Panda. 

"Hai bevuto?!" Esclamò nuovamente Yuta. La sua nuova capigliatura gli stava molto bene, a parere di Nanami.

"E' stato un errore, pensavo fosse acqua. E non mi è piaciuto."

"Non allenarti se non te la senti." Il ragazzo si rilassò visibilmente. 

"Ce la faccio, non è niente."

"Bene, se non è davvero niente e visto che puoi di nuovo camminare, è arrivato il momento di potenziare le tue arti marziali e recuperare la resistenza che hai perso. Alzati e prendi questo."

Nanami prese al volo l'asta passatale dalla senpai.

"Aspettate." Si intromise Yuta. Guardò Maki. "Posso farlo io?"

"La smetti? Sei la sua babysitter?" Disse lei stufata. "Non le insegneresti niente, sono quasi sicura che non riusciresti nemmeno a darle un colpo per paura che si faccia male."

"Non è vero!" Yuta cercò di controbattere.

"Yuta, vorrei Maki, dopotutto è la mia insegnante da sempre." Disse Nanami, come risposta Yuta fece avanti e indietro con lo sguardo tra le due ragazze.

"Che c'è? Sputa il rospo, odio i tipi indecisi." Maki si sistemò gli occhiali, in disagio per il suo sguardo.

"E' che... non so come sentirmi." Sorrise il ragazzo da ebete. "Essere geloso di chi..."

"..." 

Nanami processò velocemente l'informazione e un sorriso apparve sul suo viso. Prima che potesse dire qualcosa fu trascinata via da Maki.

"Andiamo, non perdiamo tempo con un'idiota." Le sue guance rosse però la stavano tradendo.

"Oh! Nanami! Buongiorno!" Era Itadori.

"Alga."

"Buongiorno a tutti." Sorrise ai presenti. C'era anche Megumi, fecero contatto visivo ma lui distolse gli occhi. Doveva parlargli e scusarsi con il comportamento dell'altra sera e il fatto di essersi teletrasportata senza avviso nella sua camera.

La sessione di allenamento cominciò e questa volta fu un'esperienza molto peggiore della prima volta in cui chiese aiuto a Maki. Il suo corpo originale non era per niente abituato allo sforzo, però voleva continuare.

All'ora di pranzo si fermarono, per via di Nobara che venne a chiamarle. 

"Poi me la presti vero?" Chiese lei a Nanami. 

"Non sono un oggetto." Disse Maki, si sedettero alla mensa. 

Nobara si poggiò sulla sua spalla, sorridente. "Infatti, sei solo la mia idola."

Island In The Sun ‖ Jujutsu KaisenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora