"Nanami, cosa significa che non hai più tempo? Nobara mi ha detto che te ne andrai, dove? E' vero?" La domanda di Itadori spezzò il silenzio, intervallato solo dal rumore dei loro passi.
"E' vero. Me ne andrò." Nanami diede voce al pensiero che lo stava assillando da un paio di giorni.
"Dove?" Alzò la voce.
"Nel nulla." Era Gojo.
"In che senso nel nulla?! Perchè dovresti? Adesso che sta andando tutto per il verso giusto."
"Puoi anche pensare che andrò all'inferno." Sorrise amara al ricordo di quella sera, in camera con Nobara.
"Che?" Esclamò lui. "Spiegami!"
"Yuji-kun." Lo chiamò Gojo. "Calmati."
"Tornerò da dove sono arrivata."
Arrivarono a destinazione. Nanami si affrettò ad entrare.
"Ecco a te." Gojo le mostrò i sigilli delle ultime due dita. Appena finì la frase quest'ultime erano già sparite, vaporizzate. Sia Itadori che Gojo rimasero sorpresi di quella rapidità. Non aveva nemmeno usato le radici.
Il respiro di lei si calmò di poco.
Satoru poggiò una mano sulla sua testa e con poca delicatezza le arruffò i capelli. "Sei più calma?"
"No..." Puntò lo sguardo su Itadori. "Mi manca lui."
"Che?" Yuji si parò il petto. "Vuoi farmi scomparire come quelli?"
"No, voglio solo eliminare le dita che hai assorbito dentro di te. Ti ho lasciato per ultimo perchè è più difficile, avendo una corpo in vita in mezzo."
"Possiamo trovare un accordo." Era Sukuna, apparso sul palmo della mano di Itadori.
"Cosa? Hai paura? Stai zitto." Pronunciò Nanami. Non aveva neanche un tono minaccioso, era stanca e voleva solo finire tutto.
Allungò la mano coperta dal guanto di pelle sulla fronte di Itadori che chiuse gli occhi d'istinto.
"Posso?"
"Sì." L'attimo successivo sentì una scarica fredda attraversare il suo corpo, che partì proprio dal punto in cui stava venendo toccato dall'amica. Spalancò gli occhi e lei già aveva staccato la mano e fatto un passo indietro.
Itadori si fissò le mani per molto tempo.
Gojo si avvicinò allo studente con un cipiglio serio che riservava a quei momenti, o forse era solo concentrato. "Mmh, confermo, niente più dita. Niente più Sukuna, anche. Bel lavoro, Nanami-chan."
"Cosa farai adesso?" Chiese Nanami, sembrava addirittura più alta in quel momento. Un grande macigno sulle sue spalle era stato rimosso.
"Voglio continuare." Affermò lui.
Nanami sorrise. "Lo sapevo. La risposta era ovvia."
Itadori rise grattandosi la testa. "Perchè tutti i miei amici sono qua... puoi spiegarmelo adesso?"
E Nanami gli spiegò la verità. Il ragazzo guardò Gojo in cerca di conferma, quello fece un cenno.
"Se devi tornare dal tuo fratellino, non mi sento in potere di trattenerti." Decine di considerazioni e pensieri si convertirono in un unica frase. "Ti posso augurare solo buon viaggio."
Nanami sorrise. "Grazie. Anche se probabilmente non andrò da Aki. Me lo aveva promesso Nami, ma adesso non c'è più."
"Ti ricordi di ciò che abbiamo parlato quella volta al cinema? Dopo aver esorcizzato Mahito." Continuò lei.
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Island In The Sun ‖ Jujutsu Kaisen
FanfictionOC/Fushiguro Megumi Accenni a SatoSugu & YutaMaki CONTIENE SPOILER MANGA JJK Cosa succede dopo la morte? E se non è altro che l'inizio di un nuovo viaggio? Storia di un viaggio nel mondo della stregoneria, delle arti occulte, degli spiriti maledetti...