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La stanza in cui Nanami e Itadori stavano seduti, comodi su un divano, aveva come unica fonte d'illuminazione la televisione davanti a loro. Gojo lo aveva condotto qua poco prima e dopo avergli spiegato le basi dell'energia malefica lo ha messo a guardare film tenendo il guscio maledetto del preside in mano.

Se davvero doveva stare una settimana a letto Nanami preferiva passarlo qui che da sola in camera sua. Nell'arco di una sola ora il ragazzo era stato picchiato più di una decina di volte.

"Non hai dei consigli su come fare?" Chiese con la guancia gonfia.

"Non saprei. Mi è sempre stato naturale questo processo, dall'inizio." Nanami non si ricordava un tempo in cui doveva imparare a emettere flussi costanti di energia malefica.

"Stai dicendo che sono stupido?" Chiese.

"Basta impegnarsi e con tanta pratica riuscirai a padroneggiare questo guscio." 

"Non hai comunque risposto alla mia domanda. AAH-" Ricevette un altro colpo alla sorpresa.

"L'energia malefica si origina dall'ombelico, concentrati da lì a trasferirlo a tutto il corpo pian piano."

"Mmh, ci proverò." Fissò il pupazzo come per minacciarlo di non muoversi più. 

Questa volta riuscì a tenerlo in quiete per molto. Stavano guardando un film splatter, il tipo con la motosega stava per scoprire il nascondiglio del protagonista. Era concentratissimo.

"Ah..." Disse tutto ad un tratto Nanami.

"Che succede?" Il pupazzo si mosse appena.

"Qualcuno sta davanti alla porta del mio dormitorio, anzi in più di una persona..." 

Dopo l'esperienza di morte dell'ultima volta aveva imparato a tenere sotto controllo un perimetro ancora più vasto del territorio attorno a lei. Percepiva tutto ciò che si poggiava su quel determinato terreno. Non riusciva ad azionarlo per tutto il giorno, le faceva male la testa ricevere tutte quelle informazioni. Quella volta si era solo concentrata sul suo dormitorio, non lontano da lì.

"E adesso?" Era più preoccupato lui che lei.

"Non penso che arrivino a sfondare la porta, almeno credo. Se non rispondo penseranno che stia riposando." 

E in quel momento il suo cellulare squillò.

"E' Fushiguro." Lesse il contatto ottenendo l'attenzione del ragazzo.

"Metti il vivavoce! Giuro che non sto zitto." 

"Pronto, Fushiguro?" Nanami pigiò il tasto per il vivavoce.

"Dove sei? Non ti avevamo detto di stare ferma sul letto?" Fushiguro arrivò dritto al punto. Appena la sua voce uscì dal cellulare, il pupazzo tra le mani di Itadori si mosse nuovamente. 

"Ah, sono tornata al mio dormitorio." 

"Dormitorio? Abbiamo bussato ma non rispondevi."

"Perchè mi faceva male scendere dal letto e camminare." Disse lei sudando freddo, non era brava a dire bugie, soprattutto a Fushiguro. Aveva paura che la smascherasse subito, acuto com'era.

"Allora perchè sei uscita dall'infermeria scusa? Sicuramente è stato quello a farti male." Era Nobara. "Vuoi che chiami la signorina Ieiri?"

"No, no. Era solo perchè mi sentivo più comoda sul mio di letto. Sto bene, davvero."

"Senape?" 

"Inumaki-senpai? Sì, sto bene!" Itadori la guardò confuso, Nanami gesticolò che gli avrebbe spiegato dopo.

Island In The Sun ‖ Jujutsu KaisenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora