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"Ho memorizzato ogni vostra faccia, per cui non ci sarà problema. Anche adesso mi sto immaginando la tua. I capelli neri a riccio, la bocca arricciata." Spiegò Nanami centrando il colpo.

"Davvero stai bene?" Non poteva fare altro che quello, perchè non era altro che compagni di classe. C'era un dirupo che non poteva superare, un dirupo che lei aveva creato e che stava allargando sempre di più.

"Certo, sono triste che non potrò più vedervi ma mi basta starvi accanto e continuare a fare lo stregone. Non ti preoccupare per me, Fushiguro. Mi ci vorrà un po' di tempo per riprendermi da quella missione ma non posso mollare finché troviamo un modo per svegliare Tsumiki, non è vero?"

L'improvvisa menzione della sorella prese alla sprovvista il ragazzo, scrutò la ragazza e rispose al suo sorriso. Normalmente non faceva trasparire tante espressioni di fronte a lei questa volta si sentì libero di farlo, di guardarla e tutto, visto che non poteva vederlo.

"Finito questo incontro, vuoi fare una passeggiata tra i boschi del monte Mushiro?" Il monte della loro scuola. Come aveva fatto per lui, non l'avrebbe costretta a parlare, avrebbe aspettato che fosse lei.

"Certamente! Tipo l'anno scorso." Rispose lei e questo calmò il suo cuore teso, teso per una semplice domanda. 

"Un minuto dall'inizio! La professoressa Utahime vorrebbe dirvi quache parola di incoraggiamento." La voce di Gojo risuonò dall'altoparlante richiamando l'attenzione dei ragazzi di Tokyo.

"Che? Ehm... purtroppo sarà difficile non farvi male ma... ecco qualche volta aiutarsi a vicenda  è-"

"Tempo scaduto!"

"Gojo! Razza di id-"

"Inizia l'incontro di scambio!"

"Abbi rispetto per chi è più vecchio di te!!"

"In che zona sarà il boss delle maledizioni?" Chiese Itadori mentre tutti stavano correndo. Il rumore dei rami secchi spezzati e l'odore della vegetazione augurava buone speranze.

"Probabilmente in un punto a metà tra di noi ma non se ne starà fermo."

"Quando arriverà il momento, ci divideremo in squadra megumi e squadra nanami, che sono bravi a intercettare il nemico."

"Quel momento è arrivato." La voce di Nanami arrivò esausta, dietro a loro. Maki si girò verso di lei incredula.

"Quando hai detto hai perso la capacità fisica non credevo così tanto. Quanti metri abbiamo fatto scusa?"

"Lasciatemi qua. Vi comunicherò tutto tramite gli auricolari." Nanami si appoggiò ad un tronco d'albero, cominciò pure a tossire.

"Va bene." Maki ci pensò per un attimo e accettò. Megumi le lanciò uno sguardo preoccupato.

"Woof!!" I cani si lanciarono all'improvviso all'interno della raduna, trovarono una maledizione di terzo livello stile ragno.

"Aspettate!" Nanami e Fushiguro gridarono all'unisono.

Todo balzò fuori, un tronco volò spezzato. 

"Beeeene! Siete tutti qui! Forza, attaccatemi tutti!" 

Itadori non si fece aspettare e lasciò un colpo di ginocchia al suo viso, balzando in alto.

"Sparpagliatevi!" 

"Forza Itadori!" Nanami optò per terra mobile e scomparve sotto terra, sentì il grido di Todo chiamarla in lontananza. 

Risalì in superficie quando si sentì lontana abbastanza. Era il momento per esorcizzarne il più possibile, visto che quelli di Kyoto erano tutti da Itadori, per via dell'ordine di ucciderlo. Sapeva che Todo li avrebbe mandati via tutti, quindi non c'era pericolo.

Si concentrò sul terreno e i punti delle maledizioni cominciarono a spuntare uno dopo l'altro nella mappa mentale. C'erano tre nell'immediata vicinanza, nel raggio di cento metri che era il massimo che riusciva a sorvegliare con quel corpo. Avrebbe voluto eliminarli da lì provando la nuova tecnica metallo, ma gli alberi in mezzo davano fastidio.

"Va bene..." Allungò la mano e in un batter d'occhio tutto quello che era attorno a lei scomparve lasciando solo un prato brullo. E l'attimo dopo delle frecce partirono da lei sfrecciando nella direzione delle maledizioni e esorcizzandole sul colpo. Dopo averli finiti, fece tornare i semi alla vegetazione di qualche secondo fa. Aveva modificato il loro tempo, controllandolo a piacere.

"Questa è bella." Gojo scoppiò a ridere mentre tutto ricresceva a posto nello schermo e tre talismani scomparvero colorandosi di rosso. "Yaga, hai visto? Cresce ogni volta che viene tirata giù."

Ritornò sottoterra e fece un giro dell'intera zona.

"Ragazzi, mi sentite? La zona sud-est è la più popolata. Ho trovato il boss delle maledizioni. Lo finisco io, sono vicina."

"Salmone." Gli altri non risposero, dovevano essere impegnati nei combattimenti.

Proseguì verso la maledizione, non era il secondo livello di cui parlavano. Era il primo livello inferiore che il preside di Kyoto aveva liberato per uccidere Itadori. Infatti stava nascondendo le sue tracce. 

"Non serve nascondersi." Alzò direttamente il suolo sotto a lui per scagliarlo nella sua direzione e trafiggerlo con metallo. Quello se ne stette buono a farsi esorcizzare in quanto era stata addestrata a starsene buona fino al fischio. 

Hanami doveva apparire in queste zone ma era abbastanza presto quindi continuò ad esorcizzare gli altri spiriti. Non poteva finirli tutti, altrimenti la comparsa di Hanami non sarebbe arrivata ai professori. Oltretutto si stava affaticando troppo controllando continuamente. Quella mente era poco abituata e allenata.

"A proposito, non vuoi cambiare e tornare all'altro corpo?"

"Si può? Non mi hai ancora detto che cosa è successo?"

"Sostanzialmente, quello stupido umano o maledizione che dir si voglia ha voluto usare quella roba per toccarmi. La prima volta l'ho lasciato andare, ma la seconda ha pure usato la tecnica. Quindi mi sono lasciata andare e combinato un po' di pasticcio. Molto probabilmente i superiori lo verranno a sapere e sarò messa in castigo un altro migliaio di anni."

"Castigo?"

"Sì un posto eterno e bianco in cui possiamo provare lo scorrere del tempo, siamo costretti a stare lì per migliaia di anni, non saprei nemmeno se mille o anche di più."

"Da come lo descrivi sembra tu ci sia stata." Nanami aggrottò le sopracciglia.

"Beh sì. Quindi una seconda volta non mi cambia tanto... Non mi cambia..."

"La punizione... è perché intervenendo hai modificato il normale decorso delle azioni vero? Hai cambiato il destino?" La sua domanda si riempì di speranza.

"Sì."

"Nami!" Gridò.

"Cosa? Lo sai che potrebbero starti guardando."

"Puoi apparire come hai fatto l'altro giorno? Voglio abbracciarti!" Sul viso della ragazza comparve un sorriso accecante da sfidare il sole, ogni nube svanì in un colpo.

"No, e dovresti essere triste che andrò in castigo."

"Grazie Nami... Non so molte cose, ma ho come l'impressione che mi hai aiutato e mi stai aiutando moltissimo... e vorrei capire il perché."

Venne ignorata, ogni volta spariva se c'erano dei momenti come quelli.

"Va bene, sappi che ti voglio bene." Era la prima volta che lo diceva a qualcuno oltre che al suo fratellino e Yuna-nee. 

Continuò a camminare, decise di arrestarsi con le maledizioni. Ne aveva esorcizzati un po' più della metà. Si era lasciata prendere la mano con quel metodo così efficiente che non si era resa conto della fatica. Si sedette accanto ad un albero per riposare e ridusse il raggio di sorveglianza a cinquanta metri.

Non passarono dieci secondi che qualcuno entrò correndo nel raggio, in seguito avvertì la presenza di maledizione.

"Hanami!?" Balzò in piedi rendendosi conto che era il senpai Inumaki. Perché così presto? Corse verso la loro direzione.

"Scappa!" 

Le sue parole diaboliche.

Island In The Sun ‖ Jujutsu KaisenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora