21

166 11 0
                                    

"Dimmi perché, perché questa disgrazia doveva accadere proprio a noi? Dopo sette anni!"

"Stai calma, non è la fine del mondo."

"Ma vedila! Non può più nemmeno andare a scuola! Che ne sarà di noi?"

"Continuerò a lavorare e ci occuperemo di lei."

"No, facciamo un altro figlio. Mi hai sentito? Facciamo un altro figlio, questa volta sarà sano."

"Sorellona! Portami sulle spalle!"

"Sorellona! Ho disegnato un principe, toccalo! È inciso!"

"Sorellona, guarda qui! L'ho prestato in biblioteca. Impararò a leggere il braille."

"Sorellona!"

"Sorellona!"

-

Fu svegliata dal suo stesso respiro affannoso. Prese una serie di boccate d'aria. L'aria fresca notturna entrava dai vestiti e procurava la pelle d'oca. Non stava vedendo niente.

Cercò di ricordare le ultime cose. Junpei, Mahito...

Giusto, era entrata nel dominio della maledizione. E poi... 

Non riusciva a ricordare. Non sentiva nessuna presenza nei dintorni. Dov'erano finiti Itadori e Nanami?

Cercò di alzarsi dalla terra, non sentiva più il dolore dovuto al veleno. Aveva bisogno di luce per vedere. Cercò il telefono tastando per il corpo. Cos'era quel vestito? Non era l'uniforme, era una camicia grande, molto familiare. Era il vestito per i pazienti che davano in ospedale. Trovò la tasca e dentro di essa, un'involucro di una caramella. 

Un'idea le balenò per la mente, avvicinò tremante quell'incarto al naso. La fragranza al limone pervase la sue narici e la riportò indietro nel tempo, al giorno della sua morte. 

"Caramella al limone, me l'hanno data le signore infermiere. Tieni, non le dire che l'ho data a te!"

"Nanami! Che fai tutta soletta qua? Itadori?" Una voce maschile risuonò alle sue spalle facendola sobbalzare, non aveva sentito nessun rumore.

"Maestro?" Il suo cuore si alleggerì in un battito di ciglia non appena ricollegò la voce alla persona.

"Sì, proprio il sottoscritto. Ijichi mi ha chiamato proprio mentre ero in missione e mi ha detto del dito di Sukuna, preoccupato com'ero per voi sono arrivato il prima possibile!" 

"Questo spiega perchè sento odore di Kifukufu mochi..."

Gojo se la prese sul ridere ma si fermò subito. "Piuttosto, che è questo cambio di look? Peccato che non posso più spacciarmi tuo fratello! Formation A non funzionerà più. E chi scaccierà le tipe che ci provano con il tuo Megumi?"

"Che sta dicendo?" Chiese lei concentrandosi sulla prima parte del suo discorso, mentre un crick fastidioso si stava facendo sempre più forte nella sua mente.

"Il tuo aspetto." Disse con voce seria e a pochissimo dal suo viso, sentiva il suo respiro battere sulla pelle.

Nanami indietreggiò e cominciò a palparsi il viso e a toccarsi i lineamenti, il naso, le mascelle, il mento. 

Island In The Sun ‖ Jujutsu KaisenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora