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Quando si svegliò il velo era già stato calato. Si impanicò, quanto tempo era passato? 

Corse verso l'interno maledicendosi. Era un miracolo che potesse ancora muoversi nonostante le interiora sottosopra. Un'enorme energia malefica apparì all'improvviso, poi scomparì, poi apparì.

"Sukuna!" Gridò lei. Yuji stava assorbendo le dita di Sukuna? Così tanti in una volta? Non poteva essere, non sapevano cosa poteva succedere se ne ingoiasse più di uno di fila. Potrebbe perdere il controllo e cedere il comando a Sukuna. 

Mentre correva, sentiva sangue, strage dappertutto. Che era successo? Stava bene Yuji? Non avrebbe mai acconsentito di assumere tutte quelle dita insieme! Doveva essere svenuto... gli altri? La sua mente balenò ai suoi compagni, a Megumi. Dovevano stare bene, dovevano stare bene. La bile le stava salendo dall'esofago, quel presentimento che sentiva quando era iniziato tutto si stava avverando. 

"Mimiko! Mimiko!" Sentì delle grida disperate proprio dove si stava dirigendo. L'ondata di energia malefica non stava sparendo, questo voleva dire che... "SUKUNAAAA! MUORI!"

"Adesso tocca a te, spirito maledetto. Di che hai bisogno?" Sukuna distrusse il cellulare delle due ragazze in bricioli. 

"Di niente, il nostro obbiettivo è riportare te, il signor Sukuna, completamente in vita. In questo momento Itadori Yuji non è riuscito a metabolizzarti, ma è una situazione temporanea. Crea un vincolo con lui prima che prenda il controllo! Un vincolo che ti permetta di prendere il controllo per sempre! Ci sono un sacco di amici di Itadori a Shibuya, hai parecchie leve su cui spingere per costringerlo ad accettare!" Mormorò Jogo, costretto a essere inginocchiato a terra. Il sudore non aveva smesso di scendere sulle sue tempie. La parte superiore della sua testa che era stata appena tagliata da Sukuna era ricresciuta.

"Non ne ho bisogno." Sukuna lanciò un'occhiata assassina alla maledizione dalla sua altezza; come per avvertirgli di non insegnargli cosa doveva fare. "Ho già un piano in mente."

Nanami arrivò sulla scena ansimante. I due umani che aveva avvertito fino a pochissimo tempo fa non stavano dando più traccia di vita, nessun respiro o battito cardiaco, al loro posto un'odore di ferro fortissimo. C'era Sukuna e Jogo.

"Sei te." A Sukuna si ingrandirono gli occhi. Ignorò completamente Jogo per avvicinarsi alla ragazza, le mani nelle tasche. "Devo confessare che sono molto interessato a quello che contieni."

"Che cos'è successo a Itadori?" Non voleva avvicinarsi a lui, stava contaminando l'odore di Itadori. Le veniva la nausea. Non distingueva se la nausea fosse provocata da quello che pensava o dalla paura, di avere davanti a sè il re delle maledizioni.

"Per un po' non riuscirà a prendere il controllo." Disse Sukuna particolarmente calmo. Jogo si sorpese di quell'atteggiamento. Non la stava facendo inginocchiare o altro. "Su, falla uscire, o devo ridurti in poltiglia affinchè quella si manifesti?"

"Perchè ti interessa?" Non sapeva quante dita aveva ingoiato, sapeva che doveva guadagnare tempo finché Itadori riprendesse il comando. Non sarebbe riuscita in alcun modo a batterlo.

"Quella tipa non è per nessuna cosa simile a me. Quindi che cos'è? Quel potere è fuori dal mondo."

"Non... può uscire." 

"Ah sì? Quindi si manifesta solo quando stai per morire?" Affermò lui. "Mi stai invitando a ucciderti quindi. Potrebbe essere una possibiltà, oppure esce soltanto quando si sente invasa come è successo con l'amichetto di lui."

"Se la chiamassi fuori... che ci faresti?"

"Sconfiggerla." Rispose lui, la voce gonfia di brama di potere. "E poi mangiarla. Sarebbe appetitosa." 

Island In The Sun ‖ Jujutsu KaisenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora