Il gruppo si stava avviando verso un luogo appartato per fare una riunione preliminare e discutere della strategia. Nanami camminava in fondo insieme a Megumi che non si era allontanato di un passo dall'inizio. Continuò a lanciare occhiate alla ragazza, si chiese il motivo per cui indossasse quegli occhiali da sole, erano terribilmente simili a quelli che indossava Gojo.
"Stai bene?" Riuscì finalmente a chiedere.
"Sto normale. Te come stai?" Rispose Nanami.
"Non mentirmi." Disse lui.
"Non si riesce proprio a mentire a Fushiguro eh? Sono successe un po' di cose come vedi," allungò le sue mani, "... sì un po' di cose..."
Non seppe come continuare e l'aria di nonchalance che aveva assunto svanì del tutto. Fushiguro aggrottò le sopracciglia e si avvicinò ancora di più verso di lei, si sfiorarono, non si spostò.
"Che cosa è successo? Dimmelo. Perchè fai sempre così?"
La sua voce la sovrastava, arrivava da un punto più distante del solito per l'altezza. Era risentito ma anche supplichevole. Il contatto tramite la stoffa bruciò sulla pelle di Nanami e si espanse tutto attorno, al corpo, fino al cuore. All'improvviso sentì il bisogno di abbassare la guardia e abbracciarlo.
"Fushiguro... mi mancano i cani divini." Disse tutto d'un tratto con un filo di voce. Fushiguro unì le mani alla sua richiesta ed evocò il cane divino bianco.
"Woof." Il cagnolino si attaccò ai piedi della ragazza al comando del padrone. Nanami si abbassò e lo strinse a sè.
"Grazie." Finalmente vide spuntare un sorriso sul viso della ragazza. Si rilassò. Rimase ad asservare la sua espressione beata mentre il cane cominciò a leccare le sue guance.
Sono così carini che vorrei stringerli a me per sempre.
La sua voce radiosa risuonò nella sua mente e lo riportò a quel pomeriggio mite di inizio primavera, in quell'aula al tramonto e le sue risate.
"Kimura? Kimura?" Itadori apparve davanti a loro due. Girandosi non l'aveva più vista, ebbe paura che si fosse persa, visto la situazione dei suoi occhi. "Oh, sei qui! Mi ero spaventato. Fushiguro? Che succede?"
"Lo dovrei chiedere a te, hai la stessa faccia di Kimura." Forse meglio ma emanavano la stessa aria.
"Non è successo niente... va bene, è successo qualcosa." Yuji si grattò la testa. "Ma è vero che sto bene. Anzi, adesso non voglio più perdere contro nessuno."
"Se è così, meglio. Anche io non voglio più perdere." Riportò lo sguardo sulla ragazza, pareva colpita dalle parole di Itadori.
"Andiamo allora! Non vedo l'ora di fare questo scambio." Esclamò quest'ultimo. "Kimura?"
"Sì." La ragazza si alzò, aveva acquistato un po' di grinta.
Fushiguro guardò i due. "Voi due, siete rimasti in contatto vero?"
"Eh?" Itadori lo fissò con occhi poco intelligenti. "Chiedi a lei, la sua risposta è quella giusta."
"Sì... scusa se non ve l'ho detto. Il prof. mi ha chiesto di stare zitta."
-
"Ecco... Per quanto tempo dovremmo stare così?" Chiese Itadori mentre teneva la cornice funebre davanti al viso. L'automobile che gli aveva regalato Nanami era stato messo in moto e continuava ad andare contro la sua gamba nello stesso punto.
"Nanami può alzarsi, te stai zitto e resta così per un po'." Nobara si girò da un'altra parte.
"Su, su. Alla fine ci ha spiegato com'è andata, no? Dovreste perdonarlo." Disse Panda e Itadori poté confermare che non avesse sentito male qualche minuto fa.
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Island In The Sun ‖ Jujutsu Kaisen
FanfictionOC/Fushiguro Megumi Accenni a SatoSugu & YutaMaki CONTIENE SPOILER MANGA JJK Cosa succede dopo la morte? E se non è altro che l'inizio di un nuovo viaggio? Storia di un viaggio nel mondo della stregoneria, delle arti occulte, degli spiriti maledetti...