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Il corridoio era buio e silenzioso. L'effetto della tecnica di Toge era finito, Megumi riprese il controllo dei suoi piedi; ma Nanami non si fermò, lo condusse fuori, sotto il cielo stellato. La neve aveva smesso di cascare, aveva lasciato una coltre di circa un centimetro sul suolo. 

Poi si fermò, lasciò la sua mano e guardò verso la volta celeste, libera dalle nuvole.

"La luna è davvero incantevole stasera, non credi?" Ruotò il viso verso di lui. La luce lunare la colpiva in pieno, scivolava sul ponte del suo naso e rese ancora più delicati quei lineamenti. I capelli le brillavano, parevano così morbidi.

Era una dichiarazione? Megumi non seppe come reagire se non continuare a fissare quegli occhi gentili.

"Non vedo tanta differenza con gli altri giorni..." Rispose lui. Era lei quella davvero incantevole in quel momento.

Nanami si mise a ridere.

"Cosa?" Non capiva perchè stesse ridendo, provava davvero così tanta felicità a dover andare via?

"Sei davvero lento. Non l'hai capito? Era una dichiarazione. Mi sono appena dichiarata. Che cattivo, far specificare queste cose." 

"Di-dichiarazi..." Megumi rimase impalato a fissarla.

"Era questo quello che volevo fare prima di andarmene. E anche..." Nanami si parò il viso con una mano, anche la voce divenne più bassa: lo sguardo di Megumi era diventato troppo intenso da poter reggere. "Volevo restare con te. Offendimi quanto vuoi, in fondo ti ho abbandonato per due mesi e adesso ti rivengo a cercare. Sono pessim-"

Non riuscì a finire la frase che venne tirata in avanti dal braccio destro del ragazzo, bruscamente, e finì ad inspirare il suo odore, sepolta dal tessuto dell'uniforme blu.

"Shh. Non lo dire. E' abbastanza. E' già abbastanza." 

Quella frase ruppe il suo cuore. Capì quanto fosse stata orrenda. Lo sentiva tremare. Era già stato abbandonato dal padre da piccolo, perchè si era avvicinata a lui con così tanta leggerezza sapendo già il finale? 

Indietreggiò, serrando le labbra. "Scusa. Troverai una persona migliore di me, sicuramente. Qualcuno che ti metterà sopra a tutto e che ti tratterà come meriti."

"No." Megumi posò una mano sulla sua testa e la tirò nuovamente verso il suo petto.

"Qualcuno che amerai più di me." Il suo naso si inasprì.

"Non succederà. Non incontrerò più un'anima più incorruttibile della tua. E' proprio perchè hai scelto fino all'ultimo quello che volevi sin dall'inizio, non ti incolpo di niente, sono fiero di te."

"Non lo dire... perchè..." Nanami cominciò a scuotere la testa. "Non ti merito. Sei troppo buono."

"Smettila. Non sminuirti. Hai salvato Itadori, hai salvato migliaia di vite dalla manifestazione completa di Sukuna. Hai salvato quell'idiota bendato e probabilmente l'intera società della stregoneria, che sarebbe crollata con Gojo sigillato. Al contrario io... sono solo un moccioso che vuole afferrare la luna ma ciò che può fare è solo disperarsi a raccogliere il suo riflesso sull'acqua."

Megumi alzò gli occhi puntandoli alla luna, la sua espressione era così solitaria. 

"Sii più confidente! Sei forte e ti meriti tutto." Esclamò lei sempre più triste. Pensava a suo padre, sarebbe stato più confidente se non lo avesse abbandonato? Lo capiva, sapeva come ci si sentiva ad essere denigrati dai proprio genitori. Gli eterni silenzi quando era presente e la voce nauseata di sua madre... ma lei aveva ritrovato il suo valore, grazie a Nami, a lui, ad Aki, a tutti loro. Invece lui, lui...

Island In The Sun ‖ Jujutsu KaisenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora