In classe il professore stava spiegando matematica, Nanami seguiva concentrata. Sotto la forza del polso il gesso si disfaceva in polvere sulla lavagna verde e lasciava il suo segno bianco. Ad ogni tratto, ogni curva quel suono soddisfacente si ripeteva. Bianco, era davvero un bel colore, il suo preferito. Puro, soffice, rilassante agli occhi.
Improvvisamente un movimento alla base della cattedra deviò la sua attenzione. Un coniglio? I suoi occhi si illuminarono, era un coniglietto bianco. Guardò i compagni, nessuno sembrava averlo notato ma quello continuava a saltare e saltare e stava venendo nella sua direzione.
"Kimura, non distrarti." Il professore l'ammonì, quindi si rimise composta ma la coda dell'occhio non abbandonò mai quell'animaletto candido. Era arrivato proprio accanto al suo banco, a quel passo l'avrebbe superata. Il coniglietto però si fermò, pensava per prendere una pausa ma il momento dopo, con sua sorpresa, balzò sulle sue gambe.
Allungò titubante la sua mano verso il battufolo di pelo freneticante. Era più grande di quanto pensava, riusciva a tenerlo interamente solo con entrambe le mani. Cercò di accarezzarlo delicatamente, aveva paura di fargli male. Al tatto era freddo e capì subito il motivo.
Era da due giorni che Fushiguro non veniva a scuola, aveva in mente di andargli a fare visita per controllare se si era ammalato. Era sollevata che era ritornato.
Al cambio dell'ora il coniglietto balzò giù e salterellò verso l'uscita. Nanami lo iniziò a seguire.
"Vai coniglietto, portami dal tuo padrone." Mentre parlava si abbassò a terra per prenderlo tra le mani. Non oppose resistenza e saltò sulla sua spalla, quella creatura si mimetizzava tra i suoi capelli bianchi. Andarono in classe sua.
Lo vide seduto al suo posto, lo sguardo puntato lontano, fuori dalla finestra. Appena Nanami apparve davanti alla porta si girò e i suoi occhi si bloccarono su di lei. Si fissarono per tanto, tanto intensamente che il tempo sembrava essersi fermato. Tra quei capelli neri ribelli, quello sguardo stanco, quegli occhi senza vita, comprese tutto. Un magone enorme si insinuò nella sua gola, mise su un sorriso forzato e lentamente, a passi calmi ma decisi, avanzò verso di lui senza mai distogliere lo sguardo dai suoi occhi.
"Andiamo." Disse. Era una parola, solo tre sillabe sporte dalle labbra ma portarono con sè prorompenti una mite giornata d'estate. Un calore penetrante, tranquillizante lo attorniò. Senza neanche accorgersi si era alzato e gli occhi dorati di Nanami si rilassarano. Senza scambiarsi una parola uscirono dalla classe. La pausa tra le lezioni stava per finire.
"Dove?" La sua domanda uscì roca, non aveva aperto bocca da quasi due giorni.
"Da qualche parte, lontano da qui. Come si chiamava questa cosa che stiamo facendo? Giusto. Stiamo per marinare la scuola. Che ne pensi?"
Si girò verso di lui, era sorpreso, la bocca socchiusa. "Verrai beccata. Che farai poi, non sei uno studente problematico come me."
"Ti incolperò. Dirò che mi hai portato sulla cattiva strada." Scherzò lei. "E' tutta colpa di Fushiguro-san e del suo coniglietto magico."
Megumi si toccò la nuca a disagio per quell'epiteto e lo sguardo cadde sulla spalla della ragazza.
"Lo so che lo hai fatto perchè avevo detto che ero annoiata a lezione." Si riferì al coniglietto. "Infatti ora andremo a divertirci."
"Come vuoi." E in quel silenzio accordato, due cani apparvero tra di loro.
Nessuno dei due parlò di ciò che era successo, Nanami aspettava che fosse lui a aprirsi. Per adesso, voleva solo tirargli su di morale, anche solo per un pomeriggio.
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Island In The Sun ‖ Jujutsu Kaisen
FanfictionOC/Fushiguro Megumi Accenni a SatoSugu & YutaMaki CONTIENE SPOILER MANGA JJK Cosa succede dopo la morte? E se non è altro che l'inizio di un nuovo viaggio? Storia di un viaggio nel mondo della stregoneria, delle arti occulte, degli spiriti maledetti...