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Il mio corpo va a fuoco, sento il sudore risalire da sotto la pelle che mi pizzica e mi soffoca. Sbatto le palpebre un paio di volte prima di accorgermi che Steve è appiccicato a me. Il suo petto è premuto contro il mio, mi avvolge con un braccio e la sua mano è a pochi centimetri dal mio sedere. Una delle sue gambe è intrecciata alle mie e sento il suo mento spingere contro la mia testa. Mi ritrovo ad annusare il suo buon profumo di pelle, è una cosa strana ma tanto Steve non verrà mai a saperlo. Dorme così pacificamente, le sue ciglia sono così lunghe e le labbra così rosse, la mattina poi sono ancora più carnose. Mi avvicino a lui come un idiota, spingo ancora di più il mio corpo contro il suo per sentire maggiormente il suo calore prima che si svegli.

"Smettila di annusarmi... e di muoverti"

Alzo di scatto la testa per guardarlo negli occhi. Mi guarda da sotto le sue lunghe ciglia e sorride. Vorrei scomparire ora come ora, ma decido di di difendermi fino alla morte.

"Non ti stavo annusando, e sei tu che sei appiccicato a me"

Ha uno sguardo divertito, sa che sto mentendo ma non ribatte. Mi sposta i capelli dietro alle orecchie per poi riportare il braccio sul mio fianco. Dovrei sentirmi a disagio, ma invece non è così. Mi sento così bene tra le sue braccia.

"Dovremmo alzarci e controllare il tempo"

"Dovremmo"

Sottolinea con voce roca. Non vuole alzarsi da qui? Ma che sta facendo? Ha una fidanzata. Decido per entrambi e mi alzo dal letto. Sposto appena la tenda per poter guardare fuori e purtroppo non ha smesso di piovere per tutta la notte. Sembra quasi che la tempesta sia solo sulla baita, però devo ammettere che il mio desiderio di scappare via è meno forte. Forse questo tempo insieme ci serve, io e Steve abbiamo bisogno di superare la rottura e tornare quelli di una volta, tranne per la relazione.

"Che cosa facciamo? Possiamo provare a fare una corsa fino alla mia moto"

"No, è troppo rischioso, probabilmente c'è ancora l'allerta"

Raggiungo il salotto per accendere la tv e sperare che ci sia abbastanza segnale. Spingo il bottone rosso sul telecomando ma la tv non sembra avere corrente. Non abbiamo corrente.

"Steve. Non abbiamo corrente, prova a chiamare qualcuno"

"Ci ho appena provato. Non c'è segnale, siamo bloccati qui"

Mi raggiunge poco dopo con il suo cellulare ed il mio. Provo a chiamare mio padre ma nulla da fare, non c'è campo.

"Io preparo la colazione, tu mettiti i pantaloni"

Sposto lo sguardo alle mie gambe trovandole nude. Ero sicura di avere gli shorts, invece no. Mi capita di essere sonnambula, una volta mi sono tolta la maglietta del pigiama e sono andata in giro per casa in toples. Fortunatamente avevo dodici anni e zero tette.

"Non potevi dirmelo prima?"

"E perdermi quella vista? No"

Corro a mettermi i pantaloni mentre Steve cerca di fare una colazione senza latte, per fortuna il caffè non va a male. Esce fuori una colazione a base di uova e caffè. Ma meglio di niente.

YELENA

Mi rigiro nel letto da tutta la notte a causa della lite con Avri. Siamo state entrambe troppo dure, ci siamo dette delle cose che non pensavamo sul serio, eravamo arrabbiate ed ora mi pento per averle detto quelle cose. Ha sofferto molto per Steve, e sicuramente vederci così felici non la aiuta. Bucky sembra percepire il mio malumore perché si gira verso di me e mi guarda intensamente. Quello sguardo può voler dire solo due cose, Mi hai rotto o Facciamo sesso violento e sicuramente non è la seconda.

"Non guardarmi così Soldato"

"Smettila di muoverti e di sbuffare ed io non ti guardo più così"

Continua a fissarmi per qualche istante, mi giro su un fianco e lo fisso a mia volta finché non alza gli occhi al cielo e si gira anche lui su un fianco.

"Avanti dimmi che hai, tanto non riuscirei a dormire in ogni caso"

"Avri. Lei è la mia migliore amica, è mia sorella, è la mia famiglia ed abbiamo litigato. Non era lei a parlare ma la sua oscurità, avrei dovuto capirlo ma invece l'ho attaccata come una stupida"

"Allora chiamala e chiedile scusa"

Gli lancio il mio cellulare sul petto. Le ho fatto dieci chiamate senza alcuna risposta, scatta subito la segreteria. Forse però se la chiamasse lui. Afferro il suo cellulare dal suo comodino, Bucky sembra contrariato ma lo zittisco con un occhiataccia.

"Hai qualcosa da nascondere?"

"A parte la sfilza di amanti su Slapchat?"

"È Snapchat idiota"

Lascio perdere i suoi giochetti stupidi e vado direttamente alla rubrica. Avri è segnata come Bambolina, aspetto paziente di sentire gli squilli ma cade subito la linea e scatta la segreteria. Ha il cellulare spento. Ha senso dato che voleva staccare da me, Bucky e da tutti gli altri.

"Vedrai che tornerà"

"Lo so, non c'è bisogno di dirlo"

Gli tiro un pugno nella parti basse e mi alzo dal letto prima che possa fare lo stesso con me. Decido di farmi una doccia fredda per sciogliere la tensione accumulata. Quando scendo a fare colazione trovo tutti intenti a guardare la tv. C'è un enorme tempesta su New York, ed a nessuno è permesso uscire di casa, spero solo che Avri stia bene e sia al sicuro.

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