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Sono stremata dal dolore e dalla forza con cui spingo, vorrei lasciar perdere, smettere di spingere e dormire, ma non posso. Non finché il bambino non sarà fuori, e la battaglia non sarà finita. Sentiamo i colpi delle pistole di Nat, le urla di rabbia di Hulk, i fulmini che Thor scaglia sul terreno. Tutto ciò fa tremare il soffitto e le pareti.

"Continua così Avri, manca poco!"

Mi sprona la dottoressa, ma non ce la faccio, so che non riesco a far uscire la testa. Urlo con tutta la voce che ho, un campo di forza si libera dal mio corpo, facendo tremare tutta la stanza. Steve si guarda intorno preoccupato, la dottoressa pensa che crollerà tutto.

"Non ce la posso fare!"

"Sì invece,  ci sono qui io piccola. Devi solo dare un altra spinta!"

Vorrei tanto colpire Steve in faccia, ma al momento sono troppo dolorante ed esausta per pensare a lui. La pelle mi brucia, la mia entrata si lacera per far passare la testa del bambino. Pepper aveva ragione, fa un male cane. In questo momento vorrei che non fosse qui, però, le mie parti intime sono esposte, e lei vede tutto ciò che vede la dottoressa con uno sguardo emozionato.

"Vedo la testa, Avri ci sei quasi. Dammi un altra spinta!"

Metto tutta la mia forza in questa spinta. Mi piego in avanti, vedo la testa del bambino che sta uscendo. È una cosa strana, piano piano, ad ogni spinta, vedo la fronte, poi gli occhi chiusi, ed il naso. La testa gli ricade all'indietro non appena è tutta fuori, la dottoressa appoggia la mano sotto di essa per sostenerla, mentre il resto del corpo esce. Ancora una volta, un onda di energia si sprigiona nella stanza, le luci saltano appena, ed il bambino è fuori ed urla disperato.

"È una bambina"

Sorride la dottoressa, prima di appoggiarla sul mio petto. È viola dalla testa ai piedi, gli occhi sono così gonfi e chiusi, che quasi ho paura di averle fatto del male, di aver schiacciato la sua faccia. Ma è un pensiero ridicolo, lei sta benissimo.

"Steve"

Lo cerco per la stanza, lui è seduto su una poltroncina con lo sguardo fisso sulla bambina e le lacrime che gli rigano le guance. Pepper sorride divertita, mentre fa mille foto alla bambina. Non capisco se sia felice o triste, ma abbiamo davvero poco tempo.

"Steve!"

Lo richiamo quasi urlando, il Capitano si risveglia, si alza dalla poltroncina e si avvicina a me. Capisco che sono lacrime di gioia quando mi posa un bacio sulla fronte, la dottoressa taglia il cordone, poi avvolge la bambina in una coperta e la porta lontana da me.

"Devo visitarla, sarà una question di pochi attimi"

"Steve, devi andare su. La squadra è allo stremo"

Interviene Pepper guardando il suo cellulare, probabilmente Papà ha chiesto aiuto. Steve mi guarda un ultima volta, fa lo stesso con la bambina, dopodiché sale le scale di corsa, con il suo scudo a portata di mano.

"Mamma devo andare anche io, il mio corpo si sta rigenerando. Tu, la Dottoressa Abbott e la bambina dovete chiudervi qui dentro. E se vedi qualcuno di sconosciuto.."

Pepper annuisce, mi mostra la pistola nelle sue mani, poi mi bacia la fronte. La dottoressa Abbott pensa che io sia troppo debole per combattere, ma in realtà non è così. Mi libero dalle flebo, e i vari fili attaccati al mio corpo, dopodiché mi alzo. Non sento alcun dolore, ne fastidio, sembra quasi che io non abbia partorito nemmeno, così salgo le scale di corsa e cerco di prepararmi psicologicamente a quello che vedrò. Il soggiorno è pieno di polvere e detriti. Il giardino è anche peggio, tutti combattono per salvare la bambina. Thor e Tony si occupano di Viktor, il quale sembra star vincendo. Seminati per il giardino ci sono dei soldati vestiti tutti di bianco e nero, hanno delle tute come quelle di Natasha, ma sopra di esse hanno dei giubbotti antiproiettile, ed una serie di protezioni ridicole. Tutti si fermano e si girano verso di me, i loro sguardi mi fanno capire che non dovrei essere qui, ma con la bambina. Sono tutti stremati, sanguinanti e senza forze. Viktor sorride, corre verso di me prima che qualcuno possa fermarlo, ed in un attimo mi afferra per il collo e mi alza da terra. Mi guarda dritto negli occhi, l'unica cosa che vedo io, però, è la mia famiglia distrutta. Non possono più lottare.

"Eccoti.. e vedo che hai portato il pargolo!"

Il Reverendo Stryker cammina tra i corpi dei suoi soldati, e la mia famiglia immobilizzata a terra da quelli che rimangono. Sono molti più di noi, non c'è stato tempo di radunare degli alleati, e questo è il risultato. Steve così come gli altri, mi guardano con occhi devastati, sanno che cosa sta per accadere, e lo so anche io. Morirò stasera. Viktor aspetta un segnale dal Reverendo, che annuisce lentamente. L'uomo mi sbatte sul terreno umido, la schiena mi fa male per qualche istante, e non riesco quasi a respirare.Steve si alza per aiutarmi ma io lo sbalzo via. Tiro un calcio in faccia allo psicopatico, a quel punto lui perde la pazienza. Afferra il suo pugnale e me lo conficca nel petto. Il dolore è così forte da togliermi il fiato. Rimango a fissare l'oggetto stretto tra le sue mani piene di sangue, prima di lasciarmi andare contro l'erba umida.

"No, Avri!"

Urla Steve con un voce rauca, c'è il silenzio totale nel giardino, si può sentire solo il pianto distrutto di Steve, ed il respiro pesante degli altri. Viktor mi guarda con divertimento, mentre il mio corpo si dissangua lentamente. Credo mi abbia perforato un polmone, fatico a respirare, e mi esce del sangue dalla bocca. Mi pugnala altre volte sulla pancia, proprio dove crede che ci sia il bambino. Per fortuna la pancia è ancora gonfia, e questo ha ingannato questi idioti. Devono credere che io e la bambina siamo morte. Ecco il nuovo piano.

"N-non sarai mai libero... t-ti ucciderà"

Balbetto mentre il sangue sgorga dalle mie labbra. Stryker da l'ordine di sgomberare l'aria. Chiudo gli occhi e smetto di respirare quanto basta per fargli credere che io sia morta, ma sento che sto per morire. Steve corre verso di me, mi prende la testa tra le mani, mentre Viktor e gli altri vanno via, come se non fosse successo nulla, li sento discutere sul prossimo obbiettivo, e provo un tale disgusto.

"Avri starai bene... staremo bene!"

Singhiozza Steve con la fronte contro la mia. Le forze vengono a meno, una lacrima cola verso l'orecchio, finché non sento più nulla, se non una strana calma, un vuoto quasi soffocante che si intensifica ogni secondo di più, poi solo il freddo ed il vuoto.

Not the same Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora