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STEVE

Fino a qualche mese fa non avrei creduto possibile una rappacificazione con Avri, figuriamoci passare il pomeriggio immersi nei ricordi di una versione di lei bambina. Questa casa è piena dei suoi lavoretti scolastici, le sue foto e le sue cose. Abbiamo giocato a memory e a black jack, ma dopo un pò ha iniziato ad essere noioso. La tempesta è terminata da ore ma lei non se n'è accorta ed io non voglio andarmene da qui. Sembra di essere di nuovo in quel momento della relazione dove tutto è speciale, dove senti le farfalle nello stomaco, dove sei nella bolla d'amore. Ma tornati alla vita normale è tutto diverso, e se questa volta ci fosse la sua carriera di mezzo? Non voglio vivere di nuovo tutte quelle emozioni negative, sentirmi di nuovo solo. Non posso e non voglio.

"La tempesta è passata, è meglio tornare"

Mi alzo dal pavimento lasciando perdere tutte le nostre foto, che rimetto nelle scatole impolverate. Avri guarda fuori dalla finestra e per un attimo sembra che anche lei sia dispiaciuta di dover tornare. Per il resto del tempo che impieghiamo a radunare le nostre cose, ed a ripulire, sembra pensierosa. Non le chiedo nulla, la aiuto solo a tirare fuori la macchina dal fango. Guido dietro di lei rispettando la sua velocità. Ogni tanto guarda nello specchietto retrovisore per controllare che io sia ancora lì, ed ammetto che mi scappa un sorriso ogni volta che mi cerca. Arriviamo al complesso quaranta minuti dopo, entra in casa senza darmi troppe attenzioni, un pò mi ferisce ma credo sia scoppiata la bolla.

"Steve! Ero così preoccupata per te!"

Alicia corre verso di me con un'espressione preoccupata, cambia ad arrabbiata quando vede Avri dietro di me. Forse era meglio entrare dopo di lei, farmi un giro per non far capire a nessuno che eravamo insieme.

"Sei stato con lei?!"

Quasi urla facendomi imbarazzare. Tutta la squadra si gira a guardarci, Bucky sembra quasi divertito da tutto ciò.

"Siamo rimasti bloccati nella casa al lago, ma non è successo nulla tra di noi"

Chiarisce Avri, Alicia però non sembra crederle. Guarda me per avere una conferma che le do prontamente, avrei voluto succedesse di più, sarebbe stato solo uno sbaglio però. L'amore non basta a sostenere una relazione, serve la fiducia e l'impegno reciproco, ed Avri non ha nessuna di queste. Ma Alicia sì, lei mi ama, si preoccupa per me, mi rispetta ed è fedele. Vuole sposarmi, basta guardare l'impegno che mette nel preparare il matrimonio. Le ho chiesto di sposarmi perché mi faceva sentire bene, mi coccolava a modo suo e forse ha dei difetti, ma sento che imparerò ad amarli.

"Hey Bambolina, noi dobbiamo parlare"

Esclama Bucky indicando la ragazza alle mie spalle, la quale sale le scale velocemente e senza guardare in faccia nessuno. Sento che ci saranno i fuochi d'artificio, Yelena ed Avri non litigano mai, ma quando litigano è la fine.

AVRI

Cerco di raggiungere la mia stanza prima che Bucky e Yelena raggiungano me, entro nella mia camera ma Bucky infila il suo braccio prima che io possa chiudere la porta. Alzo gli occhi al cielo, sopratutto quando Buck riapre la porta lentamente.

"Siediti sul letto"

"Bucky non.."

"Muoviti!"

Faccio come dice anche se vorrei sparire, so che cosa succederà adesso, Bucky costringerà me e Yelena a scusarci a vicenda come delle bambine. Odio quando fa così, dovrebbe solo farci sbollire la rabbia e lasciarci in pace. Prima o poi le avrei chiesto scusa.

"Yelena!"

"Devo fare la numero due!"

Esclama lei dall'altra stanza. Bucky fissa il muro con rabbia, raggiunge la una ragazza e la porta da me con la forza. È così patetico, dovremmo essere in grado di scusarci a vicenda senza fare tutte queste storie, ed invece vince l'orgoglio.

"Siete ridicole, infantili, orgogliose e patetiche. Non voglio sentire un solo lagnoso lamento da una delle due un istante di più. Stamattina non ho potuto dormire quanto volevo per causa vostra. Quindi adesso armate, oppure vi costringo con le cattive"

"Pff ovvero?"

Ridacchia Yelena a braccia conserte. Bucky la fissa per un istante sorpreso, forse non si aspettava questa domanda, ci pensa su parecchio, lo si capisce dal modo in cui si blocca con gli occhi fissi nel vuoto a pensare.

"Chiamo Alexei!"

"Ma se hai paura di lui"

"Non ho paura di tuo padre"

La contraddice un pò imbarazzato. Non posso evitare di scoppiare a ridere davanti al battibecco dei due, Buck mi zittisce con un occhiataccia così come Yelena. Mi alzo dal mio letto e cammino per la stanza. Prima ero bloccata con Steve ed ora con questi due. Forse l'opzione migliore è buttarmi giù dalla finestra, magari mi rompo un paio di dita. Che sarà mai.

"Yelena è molto dispiaciuta dalla lite"

"Bucky!"

Esclama la bionda imbarazzata. Sorrido continuando a fissare fuori, alcuni alberi sono sradicati e seminati per il giardino, così come i rami e i mobili da giardino.C'è un impresa che ripulisce tutto, ed onestamente preferirei mille volte guardare loro lavorare piuttosto che ammettere di aver sbagliato, è un eredità di Tony Stark. Yelena però vale molto più di qualsiasi altra cosa, c'è stata per me per molto tempo ed io l'ho ignorata come ho fatto con Steve.

"Io tendo a ignorare i sentimenti degli altri. Non lo faccio di proposito, mi pento molto quando me ne accorgo"

C'è completo silenzio, nessuno parla nella stanza tranne me. Mi sento molto a disagio, ma nonostante questo continuo a parlare.

"Ho cercato di chiamare la dottoressa Raynor in questi giorni ma è sempre occupata, ho chiaramente bisogno di lavorare su me stessa.Posso chiedere scusa tutte le volte che voglio ma è inutile, devo capire come smettere di sbagliare"

Mi giro a guardarli, entrambi hanno lo sguardo puntato su di me. Yelena si alza dal letto e mi stringe senza dire nulla. Credo che questo valga come una scusa, sorrido ispirando profondamente il suo buon profumo di mandorla misto al dopobarba di Bucky. Quest'ultimo prende la palla al balzo e ci abbraccia a sua volta.

"Non era poi così difficile"

"Sta zitto!"

Esclamiamo all'unisono per poi spingerlo via. Bucky sorride sotto i baffi, ci lascia il nostro spazio così da poter parlare in tranquillità, la prima cosa che faccio è chiederle scusa per aver detto che ha un accento stupido. Il suo accento è la cosa che ami di più in assoluto, è così sensuale e divertente. Poi le chiedo scusa per essere stata una pessima amica, lei mi stringe semplicemente e mi chiede scusa per le sue parole. Il tutto finisce con le battute su Bucky ed Alexei nella stessa stanza e sulla folle paura del Soldato nel conoscere i genitori di Yelena.

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