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Le giornate diventano sempre più afose, ogni giorno di più. Oppure è la gravidanza che mi fa sentire più caldo di quanto non ce ne sia realmente. Fatto sta che non riesco più a dormire la notte. Il corpo di Steve appiccicato al mio non migliora la situazione, amo Steve, ed amo dormire con lui, ma in questo momento vorrei che fosse davvero Capitan ghiacciolo. Lo sposto delicatamente per non svegliarlo, e per mia fortuna ci riesco. Mi alzo dal letto, stanca di provare a riaddormentarmi, e scendo in cucina per fare colazione. C'è qualcosa di strano, però, c'è un silenzio che di solito non c'è. Mi accorgo che sono tutti in cucina, e che sussurrano. Mi nascondo sulla rampa delle scale ed affino l'udito.

"Steve potrebbe tenerla alla casa sul Lago, finché non sarà tutto sicuro"

Propone Bucky agli altri, che però non sembrano convinti. Sicuramente staranno preparando qualcosa per me, o il bambino. Magari vogliono fare la cameretta, e non vogliono che io lo venga a sapere prima del tempo.

"No, è fuori discussione. Manca poco più di una settimana al parto. Avri ha bisogno di partorire in un campo sterile, asciutto, fresco e quella casa non è il posto adatto"

Interviene Bruce con un tono piuttosto agitato, sembra quasi nervoso. Beh, lui è sempre un pò teso. Non ama molto organizzare feste, e sorprese, lo mettono piuttosto a disagio.

"Posso offrire la soluzione più logica?"

"Shhh!"

Esclamano all'unisono in faccia a Yelena, la quale ha parlato con un tono troppo alto. La ragazza alza gli occhi al cielo, dopodiché attira nuovamente tutta l'attenzione su di se.

"Diciamo ad Avri la verità, lei ha bisogno di sapere cosa sta succedendo, e tenerglielo nascosto è più pericoloso di quei dementi stessi!"

Mi acciglio sentendo le parole della mia migliore amica. Istintivamente mi porto le mani sulla pancia, e mi siedo sullo scalino più in alto. Che cosa mi stanno tenendo nascosto? E chi sono questi dementi pericolosi di cui parla la mia migliore amica.

"No, Steve vuole proteggerla da questo, vuole evitare che si stressi troppo, non fa bene al bambino e nemmeno a lei. È in una condizione delicata, e sapere di questi Purificatori le farà solo che male. Portiamola fuori città un posto sicuro dove poter partorire e passare le prime settimane, poi quando sarà tutto tranquillo la riporteremo a casa"

Thor sembra il più calmo tra tutti. Di solito è quello silenzioso che non condivide i sentimenti, o i pensieri. Al momento l'unica cosa che mi viene in mente di fare è di tornare in camera mia, cercare questi purificatori su Google e capire chi sono e cosa sta succedendo. Ma voglio affrontare le cose di petto, perciò entro in cucina attirando la loro attenzione.

"Di che cosa stavate parlando?"

I presenti si guardano per cercare una versione dei fatti coerente, ma così è troppo facile. Non voglio che inventino altre scuse per proteggermi. Questa non è protezione.

"Volevamo organizzarti una festa..."

"No, basta, basta con queste cazzate!"

Esclamo forse a voce troppo alta, interrompendo Pepper. Sembra dispiaciuta, ma anche ferita per come l'ho interrotta. Nessuno apre bocca, così li sprono io con un occhiataccia. L'unica che mi dice la verità è il mio migliore amico.

"Qualche giorno fa Fury ci ha detto che un reverendo ti sta cercando, crede che tu ed il bambino siate... sbagliati. Vogliono... ripulire il mondo... ma noi non permetteremo a nessuno di sfiorarti con un dito"

Bucky sembra convincente, so che morirebbe per proteggermi.  Ma questo non mi fa sentire meglio, anzi, mi fa sentire peggio. Perché significa che ci sarà una guerra, che ci sarà l'ennesimo cattivo da combattere, l'ennesima perdita di vite. Mi porto le mani sulla pancia, respiro profondamente e faccio qualche passo per la stanza.

"Avri"

Steve mi richiama dalle scale, mi giro a guardarlo per un istante, è molto teso e penso che abbia capito che cosa sta succedendo. Scende gli ultimi scali ed aspetta che io dica qualcosa, ma non lo faccio, continuo a respirare.

"Avevo detto che non doveva saperlo!"

Ringhia rabbioso verso la famiglia, che non dice nulla, la situazione è così tesa che potrebbe scoppiare una guerra qui dentro, prima della vera guerra. Vorrei tanto urlare e piangere, ma non servirebbe a nulla. Invece confrontare Steve è la cosa migliore. Stavamo andando così bene, niente liti, niente segreti o bugie. Ed ora è tutto rovinato per una sorta di protezione, che invece mi danneggi di più.

"Non sei il mio padrone, non hai il diritto di decidere che cosa posso o non posso sapere della mia vita!"

"Non volevo spaventarti, farti vivere le ultime settimane di gravidanza con la paura, chiusa in casa. Non è così che doveva andare!"

C'è un attimo di silenzio nella stanza, capisco il suo punto di vista ma sono comunque arrabbiata. Non è così che si affrontano le cose, anche se fanno paura. Dobbiamo essere uniti per il bene del bambino, la mia paura può solo rafforzarmi se si tratta del mio bambino. Lotterò con tutta me stessa per la sua sopravvivenza, e Steve lo sa. Mi prende per mano, ed io glielo lascio fare. È il momento di essere uniti, non di litigare.

"La cosa più importante per me adesso siete voi, devo tenervi al sicuro, voglio che tu sia felice e serena. Non voglio che passi le prossime settimane a preoccuparti. Ci penso io"

"Non puoi fare tutto da solo, siamo una squadra, che ti piaccia o meno. Quindi adesso ditemi tutto quello che sapete su questi stronzi"

Nonostante le parole di Steve mi scaldano il cuore, ho bisogno di avere tutte le informazioni, per poter stare più tranquilla. Noto un pò di delusione nel modo in cui mi guarda, per come lascio la sua mano e mi allontano da lui. Si riprende piuttosto in fretta, o finge di farlo. Fatto sta che prende la sua colazione e si siede a tavola silenzioso, mentre Papà mi espone i fatti.

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