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Mi sveglio di scatto sussultando. La stanza è buia e l'unico suono che sento è il battito del mio cuore che mi martella nel petto. Corro verso il bagno e mi inginocchio davanti al water a causa di una forte nausea che mi porta a vomitare tutto ciò che ho nello stomaco, cioè poco o niente. Mi pulisco la bocca con il dorso della mano e mi siedo a terra dando le spalle al water. Devo riprendere fiato prima di andare a cercare del cibo o la mia famiglia. Sapevo che quelle alette di pollo erano andate, l'odore era così strano. Mi sciacquo il viso con l'acqua fredda, lavo i denti ed alla fine scendo al piano inferiore. La mia famiglia sta cenando, sono le sette di sera ed io ho dormito per tutto il pomeriggio.

"Hey bella addormentata!"

Esclama Sam sorridente. Ricambio il sorriso mentre scendo gli ultimi scalini. Credo sia appena tornato dalla Louisiana, ho sentito Bucky e Steve parlare della sua barca e di sua sorella Sarah ma non ci ho capito molto. Mi siedo a capotavola tra Bruce e Wanda. La tavola è imbandita con gli Hamburger di Papà, mi passa la fame a guardarli a causa di questa maledetta nausea che non mi lascia in pace.

"Va tutto bene? Sei così pallida"

Si preoccupa la Mamma. Annuisco anche se non è così, non mi va di sentire le battutine di Yelena sui rumori che faccio mentre vomito. Dice che è come sentire un cane gridare. Mi viene in mente della discussione che dovrei avere con Tony, la cena è il momento migliore per parlarne, non può scappare.

"Papà mi parli dei miei genitori?"

L'uomo mi guarda scettico per un attimo, ma poi annuisce con un sorriso dolce. Probabilmente si aspettava di dover affrontare questo discorso, avrà un intero fascino su di loro, ne sono certa.

"I tuoi genitori erano Benjamin Miller e Camille Spencer. Viaggiavano per il mondo per aiutare le persone che ne avevano bisogno. Si sonno conosciuti così, credo"

Prende un lungo sorso di birra, dopodiché addenta il suo Hamburger super imbottito. Non so come faccia a mangiare tutte quelle cose senza avere acidità di stomaco.

"Ciò che ricordi è giusto, loro sono stati attaccati da dei terroristi armati, non erano equipaggiati per difendersi. Sono morte molte persone, e quando sono arrivato io era un caos. Le famiglie venivano divise e gli uomini giustiziati davanti alle donne ed ai bambini. Ho fatto il mio dovere, poi ti ho trovata e ti ho portata via. Siamo rimasti nascosti per qualche giorno, tu eri terrorizzata e non ti lasciavi toccare da me. Così ho avuto pazienza ed ho aspettato"

"E ti ha conquistata. Con i biscotti al cioccolato e le canzoni degli AC/DC"

Interviene la Mamma facendo sorridere tutti. Ricordo i biscotti al cioccolato, faceva una scia di biscotti fino al divano, dove lui mi aspettava. Era sempre così tranquillo, e mi sorrideva ogni volta che lo guardavo incuriosita.

"All'inizio io e tuo padre avevamo pensato di darti in adozione, noi non eravamo una coppia figuriamoci dei genitori. Avevamo una bella matassa da sbrogliare e non potevamo prenderci cura di te"

"Giusto, ma poi tu hai iniziato ad essere la bambina che sei diventata in seguito. Dolce, solare, volevi essere rassicurata ed abbracciata ogni istante, e ci siamo innamorati di te. Facevi qualcosa di nuovo ogni giorno, era un sorriso o un passo in avanti di qualsiasi tipo. E poi hai iniziato a chiamarci Mamma e Papà e noi abbiamo capito che cosa dovevamo fare"

Termina la storia Tony. Sorrido addolcita dal loro racconto, Tony e Pepper si prendono per mano e si guardano con amore. Onestamente non potevo chiedere di meglio, ho trovato un brutto ostacolo nella mia vita, ma l'ho superato grazie a loro due.

"Grazie per avermi raccontato questa storia"

Mi accorgo che Steve mi guarda con uno strano sguardo, non so sia addolcito o prova pietà per me. Ma in ogni caso non mi piace, mi fa sentire a disagio. Mi alzo da tavola senza toccare cibo, ho bisogno di farmi acqua e limone per il bruciore di stomaco. Steve mi segue in cucina, si appoggia al bancone ed aspetta che noi dica qualcosa.

"Che cosa c'è Steve?"

"Sono solo tormentato dalla malinconia, mi manca la piccola Avri che mi chiedeva di fare l'aeroplano"

"Possiamo farlo ancora se vuoi"

Steve si acciglia un pò stranito, mi lascio scappare una risata che accompagna quella del Capitano. Mi afferra per un braccio e mi spinge contro il suo corpo. Unisce la sua forte alla mia per poi baciarmi dolcemente, ha lo stesso sguardo che Papà ha per la Mamma. Mi sprigiona una pioggia di farfalle nello stomaco e mi fa tremare le gambe. Magari un giorno io e Steve saremo come i miei genitori, avremo dei figli a cui raccontare storie sdolcinate e con cui ricordare questi momenti.

"Sono felice di essere capitata nella famiglia Stark... sono una persona pessima?"

Mi imbarazza un pò dirlo ad alta voce e mi fa sentire una stronza. I miei genitori sono morti eppure non so dove sono seppelliti, non li ricordavo fino a qualche settimana fa e sono semplicemente andata avanti con la mia vita. Forse ha ragione la dottoressa, ho eliminato il loro ricordo a causa del trauma, e distruggo la mia vita per paura che capiti di nuovo.

"No, hai vissuto un trauma orribile ed hai trovato delle persone che ti amano. Era destino, ed i tuoi genitori biologici sarebbero infinitamente orgogliosi di chi sei oggi"

Sorrido anche se la penso diversamente da lui. Steve è sempre così positivo e mi supporta in modi che nessuno ha mai fatto, forse ha ragione ed era destino tutto questo. Era destino che noi due ci innamorassimo ed è destino il nostro matrimonio e la vita che costruiremo insieme. Rimane con me finché l'acqua non bolle, verso l'intruglio  in una tazza insieme alle bucce di limone, ci metto un cucchiaio da caffè di zucchero e torno a tavola con il Capitano.

Not the same Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora