STEVEL'ultima volta che sono entrato in chiesa è stato per il funerale di Peggy, ricordo poco di quel momento. Il dolore per la sua perdita, tutti i bei ricordi che ho di lei, ed il discorso di Sharon. Non sono religioso, non vado in chiesa, non prego, mai, ma in questo momento stare qui dentro è la cosa più sensata da fare. Partecipare ad uno dei sermoni folli del reverendo Stryker per capire fino a che punto si spinge la sua follia. Ci siamo nascosto nella ultime file, con berretti ed occhiali da sole. Per tutta la durata della messa ha ripetuto più volte quanto i mutanti siano sbagliati, ed i suoi fedeli annuivano, oppure rimanevo ad ascoltare senza dire nulla. Una volta finita la messa, quando rimangono pochi fedeli a parlare con l'uomo, ci facciamo strada e lo raggiungiamo. Ci nota praticamente subito, durante la messa ci ha lanciato delle occhiate, forse parlava proprio con noi.
"Tony Stark nella mia chiesa?"
Domanda una volta che rimaniamo solo noi quattro. Si avvicina lentamente, con le mani dietro alla schiena ed un sorriso compiaciuto. Come se sapesse qualcosa che noi non sappiamo.
"Già.. chi lo avrebbe mai detto?"
"A cosa devo questa piacevole sorpresa?"
È chiaramente ironico nel dirlo, io e Bucky ci lanciamo uno sguardo che dice mille parole. È pronto ad attaccarlo quasi quanto lo sono io. Il piano di Tony è quello di parlare, ma quello mio e di Bucky è di ucciderlo. Via il dente, via il dolore.
"Mi incuriosisce la sua setta, date la caccia ai bambini, giusto?"
Il sacerdote sorride divertito per poi scuotere la testa, non interviene però non dice proprio nulla. Sembra quasi sotto effetto di qualche sostanza stupefacente, o forse è solo piuttosto strano.
"Non è corretto, signor Stark. Per prima cosa, la più importante, quelli non sono bambini, sono figli di satana. Seconda cosa, la mia non è una setta, è un organizzazione che protegge le persone come lei, dalle persone come loro"
Indica me e Bucky con uno sguardo disgustato. Sono sicuro che sappia cosa siamo in grado di fare, Bucky non avrebbe nessun problema nel staccargli la testa ed appoggiarla sul suo leggio di legno, posto sull'altare.
"Persone con abilità speciali, utili alla protezione del mondo?"
Stryker storce il naso e scuote la testa. Mi viene voglia di colpirlo, togliergli dalla faccia quel sorrisetto soddisfatto, quell'aria superiore che lo ricopre dalla testa ai piedi.
"Quelle creature sono state create da Lucifero, vuole distruggere ciò che nostro padre ha creato con amore per noi, vuole annientare la razza umana... come può dormire la notte, sapendo che sua figlia..."
Non termina la frase perché Bucky lo afferra per la camicia e lo avvina a se, ad un palmo del suo volto.
"Non lo fare.. prete, non osare parlare di lei, ci metto così poco ad aprirti la gola"
Ringhia Bucky guardandolo dritto negli occhi. Tony a quel punto gira intorno a lui come farebbe uno squalo, è chiaro che le sue intenzioni sono cambiate, niente più chiacchiere e più lavoro.
"Deve smetterla di uccidere le persone, che cosa penserebbe il suo vecchio?"
"Sarebbe orgoglioso del lavoro che sto facendo su questa terra, e ne tu, ne la tua banda di mostri potrete impedirmi di ucciderli, uno ad uno. Compresa Avri Stark, ed il figlio che porta in grembo!"
Ora si riconosce, ecco il vero sacerdote Stryker. Ha uno sguardo pieno di odio e disgusto, la sua voce è cambiata, sembra lui il mostro, ed è chiaro che non ha tutte le rotelle apposto. Faccio un passo in avanti pronto a colpirlo, ma Tony mi ferma, invece Bucky lo sbatte sul pavimento con tutta la forza che ha. Il sacerdote si allontana da lui, strisciando come un verme, con uno sguardo dolorante.
"Lei sarà la prima della mia lista.. preparatevi!"
Urla prima di scappare via. Bucky fa per seguirlo, ma Tony lo afferra per un braccio e scuote la testa, dopodiché indica alcune persone fuori dalla chiesa che sembrano essersi accorte di quello che stava succedendo pochi istanti fa. Ci ritiriamo con la coda tra le gambe, e la consapevolezza di aver solo peggiorato le cose, ed aver affrettato la guerra.
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Not the same
FanficSono passati quattro anni dall'inizio del College e due dalla rottura tra Steve ed Avri. Le cose per loro non funzionavano più, Steve aveva delle aspettative troppo alte, mentre Avri era davvero troppo impegnata con lo studio. Tornata a casa, però...