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STEVE

Non pensavo che il divano nel mio ufficio fosse tanto scomodo, per me almeno. È da due posti, sono alto uno e novantasei mentre lei appena uno e sessanta, forse qualcosa di più. Lei ci sta comoda mentre io mi sto spaccando la schiena. Credo di svegliarla con i miei movimenti, si stiracchia con un sorriso per poi aprire gli occhi. È così bella, e mi lascia senza fiato ogni singola volta che mi sorride. Mi fa sentire un ragazzino alla sua prima esperienza.

"Buongiorno Capitano"

"Sono passati venti minuti da quando ti sei addormentata"

Avri spalanca gli occhi e si guarda intorno, abbiamo fatto così tanto sesso che mi fanno male i muscoli. Avevamo qualche anno da recuperare, spero solo che nessuno ci abbia sentiti e sopratutto che nessuno lo vada a dire a Stark. Potrei già essere nei guai, non ho idea di dove dovrei essere, forse ad una esercitazione o roba simile. Rhodes sarà furioso con me, ma poco importa.

"Ero così concentrata su di te che non mi sono accorta di essere nel tuo ufficio, perché non mi hai fermata?"

Cerca di trattenere un sorriso ma fallisce miseramente. Appoggia la testa sulla mia spalla mentre mi accarezza il petto con l'indice. Io mi limito a godermi il suo profumo post sesso, è incredibilmente buono. Avri sussulta quando sente dei pugni contro la porta, alzo gli occhi al cielo sapendo perfettamente chi è.

"Rogers andiamo, non abbiamo tutto il giorno!"

"Arrivo Rhodey, dammi due minuti!"

"Ti aspettiamo da due ore!"

Mi siedo sul divano dando le spalle ad Avri, onestamente vorrei rimanere qui per il resto della mia vita, con il suo profumo addosso, le sue carezze, i suoi baci. Mi infilo la divisa più veloce che posso, mentre Avri si riveste a sua volta. Odio dovermene andare, ho paura che sia stato solo un bel sogno.

"Tu non scappare, chiaro?"

Mi giro a guardare la ragazza che annuisce con un sorriso. Mi avvicino a lei per baciarle le labbra ma Rhodey bussa ancora con quel suo modo prepotente. Lo odio quando fa così, pensa di essere il mio capo, ma in teoria io sono un grado più in alto del suo.

"Arrivo!"

Avri mi appoggia le mani ai lati della testa e mi bacia a stampo più volte, sono io che lo rendo più intenso e le do un assaggino di ciò che l'aspetterà più tardi.

"Mi troverai in camera mia"

Promette prima che io me ne vado. Rhodey sa bene chi c'è nel mio ufficio, mi guarda con uno sguardo strano. Sembra un ghigno ma è anche arrabbiato per il mio ritardo.

"Tu e la piccola Stark.."

"Non dirlo a suo padre, o a nessun altro"

Ordino all'uomo che annuisce smettendo di sorridere. Dio, mi manca così tanto e sono passati solo due minuti. Vorrei tornare lì per assicurarmi che ci si ancora, e che non è stato solo un bel sogno.

AVRI

Non riesco a smettere di sorridere o di pensare a Steve o alla chiacchierata che abbiamo fatto, è stata la chiacchierata migliore della mia vita. Quella dopo anche, e quella dopo ancora. Ogni chiacchierata con Steve è stata la chiacchierata migliore della mia vita. Il modo in cui mi accarezzava e come mi baciava, è come se Cupido avesse scoccato la freccia più grossa mai esistita. Forse la lontananza di questi anni ci ha solo fatto bene.

"Mi ascolti inutile ragazzina?"

Sbuffa Yelena per poi lanciarmi dei pop corn addosso. È così melodrammatica alle volte, mi guarda con uno sguardo omicida e riprende a parlare di Bucky e del film che hanno visto ieri sera.

"Si può sapere che hai? Sei strana.. c'entra Steve?"

Spalanca gli occhi quando inizio a ridacchiare tra me e me. Yelena è un meme vivente, con le sue espressioni facciali e le sue reazioni strambe, per non parlare del suo accento russo che emerge quando è agitata, come adesso.

"Tu hai fatto sesso con Steve!"

Esclama poi a gran voce. Le premo le mani sulla bocca ma non serve a nulla, si alza in piedi ed inizia a saltellare per la stanza e a ridere come un idiota. Non lo odiava? Perché è così felice adesso? Bruce entra nella stanza con uno sguardo imbarazzato, immagino abbia sentito quello che ha detto Yelena.

"Salve ragazze... che cosa succede di bello?"

"Avri e Steve hanno fatto pace.. molte volte a giudicare dalla sua espressione rilassata!"

Yelena si morde il labbro in ferire ed inizia a muovere il bacino avanti ed indietro, Bruce la guarda male e se ne va senza dire una parola, mentre io vorrei sprofondare dalla vergogna. Non deve dirlo per forza a tutti, bastava dire una cazzata e Bruce avrebbe semplicemente sorriso in modo ambiguo e poi sarebbe tornato in laboratorio a fare il piccolo chimico.

"Yelena.. lui è come mio padre, non puoi dire queste cose!"

"E mia sorella è come tua madre, quindi la logica dice che io sono tua zia... eppure parliamo frequentemente della nostra vita sessuale"

Torna a sedersi accanto a me ed io ne approfitto per tirarle un cuscino in faccia. Lei ignora semplicemente la cosa e mi chiede di dirle per filo e per segno come sono andate le cose. Le parlo della terapia che ho ripreso con la dottoressa Raynor, della mia vera chiacchierata con Steve e di come si sono evolute le cose. Io e Steve non possiamo stare lontani, questa è la realtà dei fatti. Siamo come lei e Bucky, tranne per i morsi e i lividi che si lasciano in varie parti del corpo.

"Sono davvero felice per te. Ma allo stesso momento sono triste, ti ho vista stare così male per lui ed ho seriamente paura di dover passare di nuovo le notti sveglia per consolarti"

Le prendo le mani nelle mie. Lei è l'unica, insieme a Bucky, ad aver vissuto quella storia con me e Steve. Sono le prime persone da cui scappiamo a piangere. Vorrei solo che la nostra relazione proceda come avrebbe dovuto fin dall'inizio. Con il matrimonio e la bella casa, il cane, ed i nostri figli. Voglio tutto questo con Steve e questa volta non sono disposta a perderlo.

"Non succederà, te lo prometto. Questa volta affronteremo le cose diversamente, io sto facendo terapia e Steve.. lui è sempre stato quello che voleva chiarire e fare pace. Ero io il problema nella nostra relazione"

Yelena annuisce. Sa perfettamente come sono andate le cose, ne sono sicura. Alle volte litigava con Bucky a causa mia e di Steve, perché entrambi volevano avere ragione su chi tra me ed il Capitano avesse ragione. Sicuramente non faremo, anzi, non farò gli sbagli che mi hanno portata a rimanere sola e triste. Affronterò le cose in modo diverso e questa volta ci arriverò al matrimonio, anche se la strada è ancora lunga.

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