Muovo la gamba nervosamente mentre aspetto la dottoressa Raynor, finalmente si è degnata di darmi un appuntamento e per fortuna proprio quando ne ho più bisogno. Dovrei essere felice, Steve ha scelto me. Invece mi sento al quanto turbata, ho rovinato tutto una volta, chi mi dice che non lo farò ancora?"Buongiorno, scusa per l'attesa, è stata una mattinata piuttosto impegnativa"
La dottoressa Raynor entra nella stanza e si siede davanti a me con il bloc-notes ed una tazza di caffè. Sembra parecchio stanca e nervosa, ha uno sguardo annoiato e probabilmente non vorrebbe essere qui.
"Va tutto bene dottoressa?"
"Splendidamente. E tu perché sei qui? L'ultima volta che ti ho vista eri felice"
Racconto a grandi linee ciò che è successo da allora, la rottura con Steve, il mio ritorno, il suo matrimonio e la scorsa notte. Steve mi ha detto quelle cose dolci, mi ha fatta piangere per la tristezza ed il nervoso. Ha buttato un matrimonio nel cesso per me. Stava iniziando una nuova vita, era felice con lei e poi sono tornata.
"Perché ti senti in colpa? Steve è un uomo adulto ed ha preso una decisione, dovresti essere felice"
"Io sono il suo punto debole, mi ama a tal punto da rovinare la sua vita per rendere felice me"
La dottoressa scuote la testa e scrive qualcosa nel suo taccuino. È la prima volta che scrive qualcosa su di me, o almeno credo. È una situazione strana, vorrei sapere che cosa scrive e cosa pensa di me. Forse mi crederà pazza, o penserà che sono una totale idiota ed è così. Fino all'altro giorno mi chiedevo perché Steve non può essere mio, ed ora sono qui a perdere tempo.
"Che cosa scrive?"
"Leggimi nella mente"
"Non posso, mi ha chiusa fuori"
"Esatto"
Borbotta per poi chiudere la penna e tornare a guardarmi. C'è un istante in cui fa silenzio, aspetta che io dica qualcosa ma non lo faccio. Voglio sapere che cosa dovrei fare con la mia situazione. Che cosa c'è che non va in me e perché non riesco a lasciarmi andare?
"Mi dica quello che pensa, per favore"
"Penso che sei troppo spaventata per renderti conto di quanto stai perdendo. Steve è alla tua portata di mano, che cosa c'è di tanto difficile?"
"Non lo so, è per questo che sono qui"
Mi alzo in piedi e mi affaccio alla finestra, la dottoressa respira profondamente e ci riprova. È ovvio che le sto dando sui nervi, ma è qui comunque.
"Dimmi che cosa c'è che non va"
"Non lo so, non lo so!"
"Sì che lo sai Avri, dimmi che cosa ti blocca!"
Chiudo gli occhi per capire a che gioco sta giocando. Sono venuta qui per farmi aiutare da lei, sa tutto sulla mente umana e sui nostri comportamenti strani. Dovrebbe semplicemente guardarmi e dirmi che cosa c'è che non va, dopodiché aiutarmi a trovare la mia strada felice. È per questo che Papà la paga tanto!
"Ok.. in questo caso"
Si alza dalla poltrona e si avvicina alla porta, mi sale un tale nervoso che richiudo la porta sbattendola ed il mio vado di pandora si apre. Ogni emozione, ogni pensiero ed ogni lacrima.
"Ho paura. Va bene? Ho paura. Ho ferito Steve in così tanti modi diversi, l'ho trascurato, e lui mi odiava. Ogni volta che litigavamo aveva uno sguardo così nero, tutto il suo corpo si tendeva come una corda di violino ed urlava. Una volta l'ho anche visto piangere, dopo aver urlato e distrutto tutto. Io lo porto all'esasperazione, e se dovesse odiarmi di nuovo? E se questa volta lo facessi cadere in depressione o se rovinassi le cose a tal punto da perderlo per il resto della mia vita? La prima volta ha fatto così male non riuscivo a fare niente, sono quasi stata bocciata perché non andavo a lezione e non mi lavavo e non mi muovevo dal mio letto. Volevo morire, ma ogni sforzo era inutile perché io non posso morire e non posso vivere una vita dove Steve non ne fa parte"
La dottoressa scrive nel suo stupido taccuino, torno a sedermi per asciugarmi le lacrime e prendere dei respiri profondi. Mi fa male la testa per il nervoso ed anche a causa del mio pianto isterico e privo di senso. È inutile piangere e disperarsi.
"Posso dire la mia?"
"Sono qui per questo"
"Bene. Va da Steve, digli quello che hai detto a me, che hai paura di farlo soffrire e tutto il resto. Scommetto che lui prova la stessa cosa, di certo lamentarsi con me non vi porterà da nessuna parte. Comunicate, confrontatevi su come trovare un equilibrio. Tu e Steve vi amate, ha annullato un matrimonio per stare con te. Quindi adesso smettila di piangere, rimboccati le maniche e lotta per quello che vuoi"
Sorrido divertita da questo discorso di incoraggiamento, lei invece sbuffa ed esce dalla stanza. Rimango ancora un pò, poi la segretaria mi sbatte fuori per un altro cliente. So dov'è Steve adesso, è al campus ad addestrare le reclute. Lo raggiungo in venti minuti, faccio davvero fatica a raggiungere il suo ufficio ma alla fine lo trovo. Lui non c'è, lo aspetto paziente ed alla fine entra nello studio. Indossa la sua divisa, ha delle occhiaie spaventose ed una cera orribile. Riamane sorpreso nel vedermi, del resto ieri sera sono scappata via e mi sono chiusa in camera senza aprire a nessuno, nemmeno a Yelena o Bucky.
"Ciao Steve"
Sbatte la cartellina sulla scrivania e si siede dietro ad essa. È ovvio che è arrabbiato con me, l'ho piantato in asso e gli ho fatto fare una figuraccia. Mi fissa per un istante, poi apre la bocca per parlare.
"Se sei venuta qui per dirmi di no..."
"Steve.."
Non mi lascia parlare, si alza e mi viene incontro arrabbiato. È così alto in confronto a me, indietreggio nel caso in cui Steve voglia spaccare qualcosa. Da furioso fa paura, potrebbe rompermi l'osso del collo con due dita, ma che dico? Lui non mi farebbe mai del male. Mi fermo al centro della stanza e lui fa lo stesso.
"Dimmi che non hai provato nulla al parco.. dimmelo guardandomi negli occhi, e sii sincera con te stessa"
Mi prende il mento con due dita, con una delicatezza che solo lui può usare. Mi guarda negli occhi aspettando una risposta che non arriva. Per me ha significato molto quel bacio, mi sono sentita a casa dopo tanti anni.
"Perché ti vuoi punire così? Perché punisci me così? Io ti amo, lo ripeterò per il resto della mia vita. Io ti amo Avri, e non la smetterò affatto, te lo dirò ogni istante della mia vita anche se tu ti sposerai con un altro. Io ti amo"
Faccio un passo indietro per riprendere fiato, ogni volta che dice di amarmi il mio cuore esplode di gioia. Io lo amo con tutta me stessa ed è giusto parlargli delle mie paure. Chiudo la porta con un gesto della testa, poi lo prendo per mano e lo faccio sedere accanto a me sul divano.
"Temo di rovinare tutto ancora, di farti star male e di distruggerti. L'ultima volta sei stato così male ed anche io e non voglio rivivere tutto questo"
"Già ma possiamo imparare dai nostri errori, questa volta andremo in terapia se ce ne sarà bisogno. Non ti lascerò andare via ancora, sei tutto ciò che voglio.. andiamo piccola, guardami!"
Si avvicina di più a me, mi appoggia due dita sotto il mento e mi costringe a guardarlo. È così bello con gli occhi lucidi e lo sguardo pieno di speranza. Non posso fare a meno di sorridergli, il suo sguardo passa da speranzoso a sollevato. Appoggia la sua fronte contro la mia, mi bacia come quando mi chiedeva scusa dopo la lite grossa. Mi accarezza dolcemente mentre la sua lingua cerca la mia. Veniamo interrotti dalla porta che si apre e da un generale che chiede di lui. Richiudo la porta in faccia al tipo, Steve sorride nel bacio e mi chiede di chiudere a chiave, così lo faccio e mi riprendo ciò che è sempre stato mio.
STAI LEGGENDO
Not the same
FanfictionSono passati quattro anni dall'inizio del College e due dalla rottura tra Steve ed Avri. Le cose per loro non funzionavano più, Steve aveva delle aspettative troppo alte, mentre Avri era davvero troppo impegnata con lo studio. Tornata a casa, però...