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Nella stanza c'è un silenzio assordante, gli unici presenti siamo io, Steve e Bruce. Non voglio avere nessun altro intorno, è già abbastanza stressante avere Steve intorno. Lui sotto sotto ci spera, è chiaro che vuole questo bambino da me. Crede che la sua vita sarà bellissima, che noi saremo felici, ma la realtà è che un bambino non ci serve adesso. A malapena riusciamo ad evitare una lite, non saremo bravi genitori. Io non sarò una brava madre. Voglio iniziare il mio lavoro alla Stark e cambiare la storia, ed essere importante come lo è Tony. Un bambino fermerebbe tutto questo, mi costringerebbe a passare più tempo a casa come una brava moglie, ma io non lo sono.

"Ok ecco i risultati"

Borbotta Bruce. Steve incolla lo sguardo allo schermo con occhi pieni di speranza, mentre io prego tutti gli Dei di questo mondo di non essere incinta. Sono minuti interminabili, Bruce legge i valori lentamente e silenziosamente. Sembra quasi che non voglia dirci nulla.

"Bruce vuoi fissare lo schermo per tutto il giorno?"

Sbuffa Steve per poi muoversi per la stanza. Bruce sospira ed evidenzia il valore di HGC che è piuttosto alto. È ovvia la risposta, sono incinta. Steve però non ci arriva, così Bruce glielo spiega con i suoi soliti paroloni da medico.

"Bruce è incinta oppure no?"

"Sì Steve, è incinta"

Mi alzo dalla sedia senza dire una parola, non posso affrontare adesso la gioia di Steve. Ho solo voglia di sparire per un pò di tempo e interrompere la gravidanza. È la scelta migliore da fare, io non sarei una brava madre e Steve mi perdonerà prima o poi.

"Avri"

Steve mi segue fino alla cucina, dove ci sono gli altri. Anche loro sembrano essere in ansia, voglio sapere se sono incinta oppure no, e la cosa non mi piace affatto. So che mi vogliono bene e vogliono essere informati sulle mie cose, ma non mi va di dire a tutti che aspetto un bambino. È una cosa privata.

"Ti prego parliamone, ti prometto che andrà tutto bene. Per i prossimi mesi non ci dobbiamo nemmeno pensare, lasciamo fare alla natura il suo lavoro, e quando nascerà saremo pronti ad amarlo come noi due ci amiamo"

Prova con le buone, mi prende per mano e mi avvicina a se. La gola prende fuoco, fatico quasi a respirare. So che gli farò tanto male, e mi sento in colpa. Vorrei poter essere perfetta per lui, vorrei essere come lui, così sicuro di se, coraggioso e pronto a buttarsi su una granata, ma io non sono fatta così. Io scappo dalla parte opposta e spero di sopravvivere.

"Quindi questa è la tua strategia? Non ne parleremo?"

"Non c'è nulla di cui parlare"

Apro il frigo per prendere qualcosa da bere, Steve però sbatte l'anta così forte che il frigo traballa e le calamite cadono sul pavimento. Mio padre lo richiama per cercare di farlo calmare, mentre mia madre propone a Morgan di portare Mia a giocare alla casa sull'albero, abbastanza lontana da non sentire le nostre urla.

"Già perché tu hai già scelto, vero? Abortirai senza nemmeno prendere in considerazione me, suo padre, il tuo compagno"

Non rispondo, ne lo guardo negli occhi. Mi sento abbastanza in colpa ma è la cosa giusta da fare, forse sono egoista e lo faccio per me stessa, ma non posso avere un figlio che non amerei. Steve sorride amaramente, dopodiché butta a terra tutto ciò che c'è sull'isola e si lascia scappare un urlo di frustrazione.

"È la cosa giusta da fare noi no.."

"No è la cosa giusta da fare per te stessa, sei egoista e meschina. Non ci pensi a me, ai miei sentimenti, a quello di cui ho bisogno. Sei di nuovo quella del Massachusetts, focalizzata su te stessa ed il tuo futuro. Mentre io non valgo un cazzo!"

Urla a pieni polmoni. L'ho visto arrabbiato prima d'ora, ma mai così infuriato. Il collo è rosso e pieno di vene che sbucano da sotto la pelle, ogni suo muscolo è teso e il suo sguardo è assente. Fa qualche passo per la stanza, prende un respiro profondo e so bene che cerca di non perdere il controllo come qualche istante fa.

"Tu per me sei importante, ma lo è anche il mio futuro, la mia carriera. Tu sei un Capitano, sei un eroe e sei un uomo. Per te è facile, ti basta salvare dei cuccioli da un albero e ti fanno un monumento. Io invece devo spaccarmi la schiena, devo lottare e cadere mille volte prima di essere riconosciuta, per guadagnarmi il rispetto delle persone"

"Sei la figlia di Tony Stark, tu hai già la tua società pronta ed impacchettata. Se cadi hai me, hai tuo padre, la tua famiglia. Puoi fallire ogni volta che vuoi, hai una rete di sicurezza da quando sei stata adottata!"

Mio padre annuisce in accordo con lui, mi viene il vomito nel sentire queste parole. Non voglio essere la figlia di Tony Stark, quella che ha paparino pronto farle avere quello che vuole. Io voglio che le persone capiscano il mio impegno e la mia fatica nel realizzarmi.

"Così sosterrò l'idea che sono una figlia di Papà, che sono ignorante ma ricca, che non ho lavorato sodo per ottenere ciò che voglio. Tu mi hai scopata per sottomettermi, Steve, ecco qual'è la verità. Ed io mi sono lasciata abbindolare dai tuoi occhi e dal tuo sorriso. Tu vuoi la famiglia perfetta degli anni trenta, vuoi che io sia la tua bella moglie che si occupa dei tuoi figli e della tua casa, mentre tu sei l'uomo forte che si prende tutti i complimenti e la gloria. Io non ci sto alla tua idea di famiglia, Steve"

Alzo gli occhi verso i suoi, i quali sono pieni di rabbia e frustrazione. Prova ad avvicinarsi a me, ma io faccio un passo indietro. La stanza è nel completo silenzio, nessuno osa dire una parola. C'è una tensione quasi soffocante, posso sentire la tristezza di ognuno di loro e la cosa mi fa sentire ancora più in colpa.

"Quel bambino è stato concepito con amore, io ti amo con tutto me stesso. Sono qui a pregarti di non abortire, e tu mi dici che ti ho messa incinta per rovinarti la vita?"

"Non ho detto questo, ho detto che non voglio mettere da parte la mia carriera per essere madre"

"Se abortisci io sparirò dalla tua vita. Me ne andrò lontano da qui, e non ci sarà più un noi, non ti parlerò per il resto della mia vita. Ti odierò con ogni fibra del mio corpo"

Rimaniamo a guardarci per qualche istante, Steve ha gli occhi lucidi e la mascella tesa. Faccio qualche passo indietro per poi afferrare le chiavi della macchina, la mia borsa ed uscire di casa. Salgo in macchina pronta ad andare nella prima clinica che trovo aperta. Ho bisogno di interrompere la gravidanza, o comunque di pensare un attimo a quello che perderò ed a quello che avrò in futuro. Alle volte si devono fare dei sacrifici per avere ciò che si vuole, e Steve lo capirà.

Not the same Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora