Capitolo 49

3 0 0
                                    

[Sogo]

In seguito a quel susseguirsi di dispiaceri, sofferenze e delusioni, il giovane decise di prendere in mano la situazione e rimediare in qualche modo al danno fatto.

Prima si presentò dall'amico, provò a scusarsi e gli chiese con gentilezza di aprire la porta, ma non ricevendo alcuna risposta positiva la ruppe utilizzando un trapano.

Non voleva arrivare a tanto, ma quella era l'unica soluzione possibile per farsi ascoltare da lui.

Gli disse che entro il giorno seguente avrebbe trovato Aya, si stava spingendo a tanto perché teneva davvero a loro.

Successivamente si recò davanti alla stanza dell'azzurrina, con lei non avrebbe utilizzato gli stessi metodi, lo trovava parecchio scortese entrare in quel modo nella camera di una ragazza.

"Aika, sei ancora sveglia? Puoi sentirmi?" chiese, tenendo il tono di voce sul giusto livello, così che solo lei potesse sentirlo.

"Ti chiedo scusa per come mi sono comportato. Vorrei che mi dessi modo di rimediare al mio errore. Domani ho il giorno libero, che ne dici se andassimo in quel locale sulla strada che ha aperto da poco? Potremmo fare colazione insieme se ti va." le propose, con dolcezza, osservando la porta nella speranza di ricevere una risposta positiva da parte sua.

Tuttavia, anche aspettando qualche istante, non si sentì emettere nessun suono dall'altra parte del muro.

Il ragazzo non aveva idea di come fare, voleva davvero salvare il rapporto che avevano, ma l'unica cosa che avrebbe potuto fare in quel momento era darle un orario e sperare che si sarebbe presentata.

Erano migliori amici da molto ormai, conoscevano l'una il carattere dell'altro, avevano questa capacità di comprendersi a vicenda senza farne parola con l'altra persona; proprio per questa ragione Sogo nutriva speranze.

Se la conosceva abbastanza bene sarebbe andata in quel locale, e non solo per la colazione, ma per dare modo al giovane di scusarsi.

Tuttavia per quanto avesse speranza non sempre le cose vanno per il verso giusto, nessuno gli garantiva che la mattina seguente avrebbe visto l'amica entrare dalla porta d'ingresso.

"Se per te va bene, ti aspetto alle otto. Buonanotte."

Attese solo un istante, poi si allontanò.

Anche restando lì davanti la porta non si sarebbe aperta, ma per un attimo ci aveva sperato.

[La mattina seguente]

Attese a lungo.

L'orario stabilito era passato da qualche minuto ma della giovane ancora nessuna traccia.

Non se ne sarebbe andato neanche se fossero passate ore, desiderava fare colazione con Aika.

Mentre aspettava gli tornarono alla mente alcuni ricordi riguardanti l'azzurrina.

Ripensando ad essi la sua mente non poteva che ripetersi che per nessun motivo al mondo avrebbe mollato e si sarebbe arreso.

«Quando eravamo in orfanotrofio e Aya diceva qualcosa di carino era mia abitudine accarezzarle la testa, facendo passare la mano nei suoi soffici capelli.»
«Che cosa carina! E lo facevi sempre?»
«Sì, perché quando Aya sorride è talmente dolce che non riesco a trattenermi. Ormai accarezzarle la testa mi viene istintivo, lo faccio da anni e a lei sembra piacere molto!»

𝑳𝒂𝒔𝒕 𝑫𝒊𝒎𝒆𝒏𝒔𝒊𝒐𝒏 [𝑇𝑒𝑛𝑛 𝐾𝑢𝑗𝑜 𝒙 𝑂𝐶]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora