35 CAPITOLO - Thirty-fifth Chapter - YOU HAVE ME.

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{JUNGKOOK's P.O.V}
I miei genitori adoravano Minjang, quindi fu molto facile per loro accettare l'accaduto. Il mattino dopo, andando a scuola, mi sentivo strano senza di lei. Ma mi ci dovevo abituare. Nei corridoi parlai con Taehyung di questo. Quello hyung era felice di non esserne stato coinvolto! Che stupido.
-Oppa!- arrivarono 3 ragazzine tutte tirate da me. Fangirls? Le guardai storto.
-Oppa, non sai chi siamo noi?- mi domandò una, usando tanto aegyo. Che fastidiosa. Solo Minjang lo portava bene. Oh, Minjang. Già mi mancava.
-Beh, comunque! Sarebbe davvero bello se facessimo amicizia, che dici?- ma che diamine? E questa da dove veniva fuori?
-Mi chiamo Woo Min Ji e loro sono Cha Seol Li e Kang Se Yeol!- bene, ma io non ve l'avevo proprio chiesto..
-Haha, sisi, bello..- non sapevo neanche io come reagire.
-Non mi trovi carina?- mi prese le braccia e si aggrappò. No, senza offesa ma era orrenda.
-Già! Non è stupenda?- disse Se Yeol, che fece ridere Min Ji. What the fuck.
-Devo andare, è suonata!- mi dileguai da quelle tre pazze. Fuori da scuola, però, mi seguirono.
-Usciamo insieme?- mi domandò Minji.
-Non posso!- e non avevo voglia. Adesso, lasciami che Minjang sta aspettando solo me. Corsi a casa da Minjang e la trovai sul divano a mangiare delle patatine, ancora in pigiama.
-È stato bello stare a casa?- le sorrisi, appogiando la cartella per terra.
-Molto!- si infilò in bocca tutte le patatine del sacchetto e si leccò le dita. Quella lingua.
-È stato bello stare a scuola?- rise.
-No. Tre galline si sono attaccate a me.- le dissi. Chissà quale sarebbe stata la sua reazione, dopo quella volta che fu sonnambula.
-Tre ragazze?- chiese, senza guardarmi.
-Sì. Una si chiama Woo Min Ji.- il sorriso le scomparve dalla faccia.
-Come?- non mi guardava. Guardava in basso, nel vuoto.
-Woo Min Ji.- spellii bene il nome. Lei rimase shockata ma poi sorrise.
-Bel nome.- si alzò e se ne andò in camera. Che la conoscesse? Comunque, anche il giorno dopo e quello seguente quelle tre, in particolare Minji, mi si attaccarono a scuola. Un giorno dei primi di aprile, non volendo tornare a casa, feci una passeggiata. Trovai Minjang per strada e la chiamai, tutto contento.
-Ya Minjang! Ciao!- la salutai e lei fece per alzarsi dalla panchina e venire da me. Poi si bloccò improvvisamente. Qualcuno mi toccò la spalla; mi voltai e vidi Woo Minji. La guardai male. No, non adesso.
-Oppa!- aegyo. Minjang sembrava triste. Minji mi diede un bacio sulla guancia. Eww, ma che schifo! Mi pulii subito e Minjang sembrava davvero triste.
-No Minjang, aspetta!- se ne stava per andare, ma la fermai.
-Oppa! Quando usciamo insieme?- domandò, appogiandosi a me. Minji guardò Minjang, con aria superiore e lei scoppiò a piangere.
-Mai!- le gridai e corsi dietro a Minjang. La rincorsi fino a casa, ma lei arrivò prima e si chiuse in stanza. Bussai alla porta della sua camera. Tutto ciò che sentivo erano singhiozzii e urla trattenute.
-Minjang, adesso entro!- la avvertii, nel caso fosse davanti alla porta.
-Vai via!!- mi gridò, tirando su col naso. Sembrava davvero arrabbiata e non volevo che fosse colpa mia. Aprii leggermente la porta ed entrai.
-Ti avevo chiesto di non entrare..- ancora piangeva. Cercò di asciugarsi le lacrime, ma gliene scendevano ancora di più. Mi sedetti vicino a lei, che era appoggiata per terra al letto.
-Minjang, perché sei così? Cos'è successo?- le misi un braccio intorno alle spalle e lei si chiuse nelle ginocchia. Le spostai i capelli dalla faccia e le alzai delicatamente il viso. Evidentemente era imbarazza e quindi non mi guardava.
-Perché piangi? Cos'è successo? Avanti, parlami..- le asciugai le lacrime. Niente, non parlava.
-Perché sei scappata poco prima? Aspetta... È colpa di Minji?!- sentito il nome Minji, si alzò di scatto, pronta ad andarsene. Ma anche io mi alzai e la presi per un braccio, per fermarla. Per sbaglio la feci cadere. Subito la rialzai. Mentre l'aiutavo, chiedendole scusa, le maniche della maglietta si erano alzate e i pantaloni anche. Cos'erano tutti quei livi?
-Ya, Minjang... Cosa sono questi lividi?- ero davvero preoccupato! Lei li guardò, si ricoprì i lividi e disse:
-Nulla. Devono essere i lividi delle montagne russe.- si asciugò altre lacrime.
-È impossibile, sono ormai passati giorni.- la feci sedere.
-Tu e Woo MinJi non siete amiche, vero?- provai a domandarle.
-La devi smettere di parlare di lei!- mi gridò contro e fece per andarsene. Ancora la presi. In piedi, uno di fronte all'altra. Lei imbarazzata, io shockato.
-...È stata lei, vero?- un orribile pensiero mi venne in mente. Non sarà mica che...?
-Ti ho chiesto se è stata lei e il suo gruppetto.- stavo cercando di mantenere la calma.
-No, basta.- disse, a voce bassa. Fece per voltarsi ma la trattenni.
-Minjang, me lo devi dire sinceramente. Devi stare tranquilla, ti devi fidare.- le misi le mani sulle spalle. Solo guardò da un'altra parte, cercando di non piangere. Era stata lei, quindi.
-Dimmi esattamente che cosa ti ha fatto, ti prego!- stava cercando di trattenersi.
-Minjang, parla!- le gridai. -Devi dirmi tutto, puoi fidarti di me!- ancora a voce alta.
-Jungkook, io non ne posso più di Minji!- mi gridò e, scoppiando a piangere, si buttò fra le mie braccia. Io ero scosso da quest'avvenimento. Perché faceva così? La abbracciai forte e le accarezzai la testa.
-Tranquilla, ora ci sono io.- continuava a piangere. Non era da lei, che era così forte. Le asciugai le lacrime.
-Sediamoci e parliamone, ti prego. Voglio aiutarti.- ci sedemmo sul letto e aspettai che si fosse calmata.
-Quindi..?- provai, dunque.
-Non ti devi vergognare né avere paura.- guardava nel vuoto in basso.
-Non sempre le ragazze apparentemente forti lo sono.- disse, senza guardarmi.
-È perché hanno un cuore e sanno quando dover essere forti.-
-Forse è vero.
-Lo è, sul serio.
-E non sempre sono superiori ad altre.
-Ma sono più intelligenti. Sono migliori.
-Credi?
-Credo.
-Io allora cosa sono? Che mi sono ridotta così.. Che mi sono fatta...
-Ti sei fatta..?
-Mi sono fatta picchiare.- alzò la testa e mi guardò.
-Ti sei fatta picchiare?! Ti hanno picchiata?!- mi alzai di scatto e le gridai, preoccupato.
-Più volte.
-Più volte?!
-Sono debole e indifesa. Sono sfigata.- per quale motivo l'avevano picchiata?!
-No, tu non lo sei! Loro sono stupide!- non disse nulla.
-Perché lo hanno fatto?
-Volevano che dicessi loro che relazione ci fosse fra di noi. E hanno detto che se non avessi parlato, mi avrebbero picchiata. Vanno avanti da novembre.- spiegò. Era terribile.
-Ma tu sei pazza?! Basta che dicevi che eravamo semplici conoscenti! Anzi, potevi anche dire che abitavamo insieme! Che ti importa?!
-Non volevo metterti nei casini.
-Lo sai che mi so sempre tirare fuori! Non ti preoccupare per me.
-E perché tu lo fai per me?- ci guardammo.
-Perché tu ne hai bisogno. So che hai passato un sacco di momenti tristi nella tua vita. Il bullismo è inaccettabile.- nessuno disse più nulla. Intanto ci eravamo appoggiati al muro e lei si era appallottolata ancora e guardava nel vuoto davanti a lei. Io mi avvicinai a lei e le appoggiai la testa sul mio petto e l'accarezzai ripetutamente.
-Non ti devi preoccupare. Tu hai me.-

How Could It Happen? (A Jungkook FANFIC)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora