19° CAPITOLO - Nineteenth Chapter - ARE THOSE FEELINGS?

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Mi risvegliai e Jungkook mi stava fissando. Cosa voleva, questa volta? Teneva un sacchettino in mano. Lo guardai.

-Cos'è?- Domandai.

-Liquirizia.- Rispose.

-Non mi piace la liquirizia.- è così. Riesco a mangiare un pezzettino e poi basta. L'odore mi infastidiva e il sapore anche. Avevo gusti particolari, eh sì. Lui prese un bastoncino con il pollice e l'indice e lo avvicinò alla mia bocca. Con quello, cercò di punzecchiarmi le labbra per farmelo mangiare. Sapevo che se ne avessi mangiato un pezzetto, ne avrei mangiato un bastoncino intero e poi mi sarebbe venuto da vomitare. Gli scappò una risatina e anche a me qualche sorrisetto divertito.

-Dai, provala almeno! Se la mangi starai meglio.- Mi disse. Lo provai solo per la risata che aveva fatto. Una rarità. Così lo addentai. Il bastoncino diminuiva sempre di più, lo stavo mangiando. Ma che liquirizia particolare!! Mi piaceva!! Impossibile. Anche Jungkook mi fece compagnia in questa scorpacciata di liquirizie. Non mi accorsi che la sua faccia si era avvicinata alla mia e che mi stava osservando quando mangiavo. Me ne resi conto solo quando avevo in bocca l'ultimo bastoncino e lui diede un morso al mio, rimanendo attaccato.

-Lwo shto mawgiwndo iwo qwueshto!- protestai. Ma come si permetteva? Aveva riso e stava pure iniziando a mangiarlo? No no, questa è guerra, questo la sua bocca non arriverà alla metà perché lo farò prima io! Scherzavo. Non volevo procedere. Sembrava che stessimo giocando al "pepero game". Iniziò ad avanzare. Andai avanti ancora un pochino, ma era troppo imbarazzante. Lui avanzava tranquillo. Labbra distanti un centimetro. "E adesso?" pensai. Ok. No, niente ok. Mi aveva strappato l'ultimo pezzettino e l'aveva ingoiato. E ora lo spazio equivalente alle nostre labbra era un atomo. Ecco, mi baciò. Mi venne naturale chiudere gli occhi, forse per l'imbarazzo. Ed ecco che stavo vivendo l'esperienza del secondo bacio, molto simile al primo. Ero triste, arrabbiata, piena d'odio, ma anche felice, spensierata e compiaciuta. Cos'ero, alla fine? Non lo sapevo. Ma non potevo sicuramente starmene là tranquilla; avrebbe pensato che ero contenta di quel bacio e che me lo stavo aspettando. Non era così, io ancora lo odiavo, ma lo odiavo con piacere. Non so spiegare, ma dopo i due baci, non lo vedevo più allo stesso modo. Era qualcosa di più di un conoscente e non era un semplice amico. Cos'era?

-La tua pazzia non ha davvero limiti, vero? Io non ti capisco!- Lo spinsi via e gli gridai contro. Lo stavo fissando con gli occhi in lacrime e fiamme. Ero arrabbiata e triste perché mi stava facendo confondere. Non capivo più nulla. Lui abbassò gli occhi, dispiaciuto. Mi stupii tantissimo di quello che vidi. Aveva gli occhi lucidi. Stava per piangere?

-Minjang ah... Mi dispiace...- Guardava per terra davvero confuso e in panico. Era ancora in ginocchio sul pavimento davanti a me, che ero ora seduta sul divano. Tirò su gli occhi e mi guardò dritto nei miei. Entrambi eravamo quasi senza fiato, non riuscivamo a respirare bene.

-Ti prego...- Era come se stesse iniziando a implorarmi, ma respirava pesantemente e gli occhi gli diventarono rossissimi. Abbassò gli occhi ancora e mi prese le mani. Che stava facendo?

-Minjang ah, ti prego... Minjang, sii la mia fidanzata!!- Gridò, con tutte le forze che aveva in sé.

-... Co..Cosa? Cosa?!- Che cosa aveva appena detto?! "Minjang, ti prego, sii la mia fidanzata!"...? Io... Ero veramente confusa. Avevo gli occhi spalancati, ma che poi si iniziarono a chiudere per cercare di non far uscire alcuna lacrime. Fu lui il primo a piangere.

-Minjang, ti prego!! Sii la mia fidanzata!! Jebal...- Stava gridando e mi implorava come un uomo che chiedeva di non essere ucciso. Gridava e scoppiò a piangere. Strizzò gli occhi e tutta la faccia, insomma. Tolse una mano dalle mie e cercò di asciugarsi le lacrime che scendevano a cascate. A primo luogo pensavo stesse scherzando, ma capii che non era proprio uno scherzo. Non era così bravo a recitare. E se anche fosse stato uno scherzo, era davvero di pessimo gusto. Così reagii di scatto: mi alzai e me ne andai in camera, asciugandomi le lacrime e chiudendomi lì. Mi sentivo in colpa per averlo lasciato lì, ma ora non riuscivo neanche a pensare al mio nome.

How Could It Happen? (A Jungkook FANFIC)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora