{JUNGKOOK'S P.O.V}
Finalmente uscimmo da quell'orribile luogo e andammo a fare due passi. Notai che Minjang era più pallida del solito, quel giorno, anche se lo era da qualche giorno. Notai che camminava mano ed era dimagrita tanto. Forse ero io che ci vedevo male? Per qualche secondo sembrò non riuscire a stare in piedi, poi cadde. Fortunatamente riuscii a prenderla fra le mie braccia.
-Ya, Minjang ah!- le gridai. Era svenuta. Ero davvero preoccupato e rimasi shockato. Non sapevo cosa fare e stavo andando in panico.
-Ya, ya! Svegliati!- le scossi le spalle, ma era proprio svenuta.
-Aiuto! Aiuto, è svenuta! Chiamate l'ambulanza!- Stavo andando in panico. Mi misi a gridare fra la gente, che accorse a vedere preoccupata. Improvvisamente arrivò un signore che si fece spazio fra tutti.
-Tranquillo, sono un dottore!- mi rassicurò. Le mise una mano sul polso per sentire se il cuore funzionasse ancora e mise due dita sotto al naso per vedere il respiro.
-è svenuta, chiamate un'ambulanza!- gridò e qualcuno la chiamò. A breve arrivarono i soccorsi che portarono me e Minjang via.
-Che l'è successo?!- domandai ai dottori, preoccupatissimo. Senza essermene reso conto, stavo morendo dalla paura che potesse esserle accaduto qualcosa di terribile. Se fosse successo qualche settimana prima, me ne sarebbe importato? Arrivati all'ospedale, la portarono subito in una stanza, ma non mi fecero entrare. Chiamai i miei hyung, che sapevo mi avrebbero aiutato. Arrivarono in fretta, tutti molto preoccupati.
-Ch'è successo? Dov'è Minjang?!- Taehyung hyung sembrò quello più preoccupato. Era evidente che le piaceva, ma a lei non sarebbe mai piaciuto, perché avevo promesso che si sarebbe innamorata di me.
-Stavamo camminando tranquillamente e, dopo aver tentennato un po', è svenuta!- spiegai.
-Oh, è terribile.. Ma ora dov'è?- domandò Jimin.
-è la dentro.- indicai la stanza dove stava Minjang. Dalla finestra si vedeva che era sdraiata sul lettino, con tanti aghi infilati nelle braccia, ancora con gli occhi chiusi.
-Quando si risveglierà?- domando Seokjin hyung.
-Non lo so, ma spero presto..- risposi, preoccupato. Presto cercammo di cambiare argomento.
-Beh, allora ce la stai facendo con la tua missione "innamorati-di-me"?- domandò Hoseok hyung, ridendo.
-Non saprei... Ma ce la farò, prometto!- risposi, anch'io ridendo. In realtà non sapevo se questa cosa stesse funzionando. Si stava davvero innamorando di me? Dopo quel bacio, penso proprio di sì. Però perché io l'avevo baciata? Stavo cadendo io in amore per lei? Impossibile.
-L'Ahgassi Ahn Min Jang si è svegliata. Chi è il tutore?- l'infermiera uscì e ci annunciò il suo risveglio, dopo una ventina di minuti. Gli altri mi guardarono, come se stessero aspettando che facessi qualcosa.
-Sono io.- mi alzai, annunciando. Non sapevo neanche io di esserlo ma, a quanto pare, ero proprio io, visto che ero io con lei che l'avevo accompagnata sin qui e che la conscevo più di chiunque altro.
-Bene, venga con me.- mi sorrise e la seguii nella stanza. Mi sedetti sulla sedia vicina a Minjang e la guardai. Le aprì lentamente gli occhi e mi guardò, sorridendomi. Poi si sedette meglio sul lettino.
-Mianhaeyo.- mi sorrise.
-Non ti preoccupare. Comunque, stai meglio adesso?- le domandai. Mi stavo davvero preoccupando per lei?
-Ne.- annuì e non aggiunse altro.
-Allora, Ahn Minjang, vediamo. Mmh.. Dagli esami, vedo che soffri di pressione bassa. Mi confermi i sintomi?- l'infermiera si sedette vicino a Minjang e le porse dei fogli.
-Ne, è da quasi un mese che soffro di queste cose. Ma non è nulla, domani sarò già guarita e ora posso uscire dall'ospedale!- confermò i sintomi. Ecco perché sembrava stare così male. Ma perché non me ne aveva parlato?
{YOUR P.O.V}
Non volevo già più stare all'ospedale. In realtà non mi era mai piaciuto. Inoltre, gli aghi nelle braccia mi stavano infastidendo ed ero sul punto di togliermeli da sola. L'infermiera mi porse i miei esami ed io confermai tutti i sintomi. Era proprio la pressione bassa, quella che avevo letto prima. Ma ero sicura che sarei guarita presto.
-In realtà potresti già essere dimessa questa sera, ma dovresti rispettare certe regole che ti diremo, per quanto riguarda i pasti e le abitudini!- l'infermiera mi sorrise e mi diede qualche dritta su quello che dovessi fare per farla passare. Dopo qualche ora, fummo pronti per uscire.
-Jungkook, per favore, non dire niente ai tuoi. Non voglio che si preoccupino...- lo pregai di stare zitto.
-Arasso...- sembrava essere collaborativo.
-Oh, ciao!- notai gli altri e li salutai.
-Minjang! Come stai?- si preoccuparono, appena mi videro.
-Sto meglio adesso, grazie! Pronta per andare a casa!- sorrisi e feci il "v-sign" con le dita e gli altri risero.
-Chi ci può dare un passaggio?- Jungkook domandò sorridente agli altri.
-Venite pure in macchina con noi! Abbiamo preso quella dei miei!- Seokjin annunciò e quindi andammo nella sua spaziosissima macchina.
-Grazie mille, ragazzi!- io e Jungkook li ringraziammo ed entrammo in casa, salutandoli.
-Ya, voi due! Dove siete stati per tutto questo tempo? è tardi!- la madre di Jungkook sembrò molto preoccupata. Io e lui ci guardammo e ci scappò un sorrisino, senza farci notare.
-Scusaci!- mi scusai, mentre Jungkook se ne andò in camera. Io mi sedetti sul divano con lei.
-Allora? Hai scoperto ch'è successo?- mi domandò.
-Oh.. Sì, mi dispiace davvero moltissimo. Purtroppo non sapevo proprio come aiutare né Jungkook né voi, così ho solo cercato di confortarlo mentre camminavamo.- spiegai, ancora dispiaciuta.
-Tranquilla, non puoi farci nulla... Te ne sono molto grata che ci abbia provato e penso che anche lui lo sia.- mi picchiettò la spalla. Poi cambiammo argomento. Si fece tardi ed andammo a dormire.
La mattina seguente quando mi svegliai non c'era nessuno in casa. Bussai anche alla porta di Jungkook che era chiusa, ma, non ricevendo risposta, entrai e non lo vidi. Qualche secondo dopo entrò dalla porta di casa. lo guardai, ma lui entrò senza dire nulla, cone due sacchetti in mano.
-I miei sono andati via per lavoro e ritorneranno il 31 e quindi sono andato a fare la spesa.- il suo atteggiamento delicato di ieri era completamente sparito. Da una parte era anche meglio, perché "il dolce" non faceva proprio per lui.
-Quindi, da ora fino a quel giorno, sarai tu a preparare la cena e il pranzo e a farmi la colazione.- aggiunse poggiando i sacchetti sul tavolo della cucina.
-Puoh! Ah, pff! Ma ché, sei pazzo?- ma chi si credeva di essere? Non ero mica la sua serva e lui il mio principe, che dovevo servirlo e riverirlo.
-No, non sto scherzando.- prima rise, poi parlò e tolse il sorriso, diventando serio.
-Non lo farò!- incrociai le braccia.
-Ti ricordo che posso ancora renderti la vita un inferno.- serio, mi ricordò le sue parole.
-Anche io potrei farlo, però..!- annunciai, con un sorriso furbetto.
-Ah sì? E come?, sentiamo- domandò. Fortunatamente notai subito le cose con cui potessi "sputtanarlo". Mi diressi vicino ad un mobile su cui stavano delle foto e ce ne stavano alcune anche sul muro vicino.
-Queste.- sorrisi in modo cattivo ed indicai le foto. Le foto ritraevano Jungkook da piccolo, molto piccolo. Era davvero bruttino, ma anche divertente. Fissò me e le foto in preda al panico.
-NO! NON CI PROVARE!- presi tutte le foto e scappai via, inseguita da lui. Io ridevo, cercando di non farmi prendere, mentre lui era notevolmente preoccupato della sua reputazione.
-Questa mocciosa... Vieni qui, ya, stupida!- gridò, cercando di afferrarmi. Fortunatamente non mi afferrò, però mi inciampò addosso, girandomi attorno e facendomi cadere su di lui.
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How Could It Happen? (A Jungkook FANFIC)
FanfictionMinjang ha cambiato scuola per ragioni personali. Un giorno, per caso, incontra un ragazzo, uno studente che frequenta la sua stessa scuola, quella nuova, e hanno lo stesso sogno. La loro relazione, però, non è di certo una delle migliori. O, almeno...