Capitolo 17 - Remus

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Sirius Black riteneva che avrebbe potuto farne a meno, ma tutto sommato la cicatrice gli donava.

Era stata causata dalla recinzione arrugginita di un vecchio cancello. Una cosa del genere non avrebbe dovuto lasciare segni sotto le cure dell'Infermeria di Hogwarts. Purtroppo però cancello e recinzione erano pieni di incantesimi anti-intrusione pensati per marchiare i 'ladri' in modo permanente.

Mentre scorrazzavano per le campagne ben oltre i territori della scuola, aveva sentito Remus perdere il controllo.

A volte gli capitava, però lui e James riuscivano a calmare quei malumori quando erano nelle loro forme animali.

Non quella sera.

Quella sera, la Luna aveva fatto impazzire Remus.

Comunque la cicatrice non gli faceva nemmeno male, ormai gli era tornato quasi tutto il sangue e nessuno lo stava guardando.

Lui, James, Remus e persino Peter erano in biblioteca, a sgobbare sui compiti.

Veramente erano tutti lì a soccorrere Peter, che era disperato.

I suoi sussurri si intrecciavano a quelli di James ed allo scricchiolio delle loro piume.

Remus che era appena tornato a poter frequentare le lezioni sfogliava gli appunti per mettersi in pari col programma dopo la sua assenza.

La Biblioteca era immersa nella pace più assoluta. Era un normalissimo lunedì di luna calante e grazie al cielo per un po' Remus se ne sarebbe stato tranquillo.

Sirius si sentiva in colpa anche solo a formulare pensieri simili. Di norma era anche bello uscire insieme a Remus in forma animale, loro avevano imparato - illegalmente - l'arte degli Animagus proprio per non farlo vagare solo e disperato.

Non era stato bello la volta prima, quando James aveva pensato di provocare Snape e Remus aveva iniziato ad impazzire.

Sirius aveva cercato di dissuadere James a tornare nella Stamberga, sapeva che Snape non avrebbe mancato l'invito, ma erano stati feriti.

Solo e disperato.

Sirius lasciò vagare lo sguardo tra i tavoli degli studenti.

Erano le cinque meno un quarto. Alle cinque precise, Lucius Malfoy avrebbe occupato il tavolo di fronte al loro assieme a Snape.

Sarebbe stata la prima volta che si vedevano dopo l'incidente.




* * *



"Se adesso quei due pranzano con noi, io me ne vado."

Era stato James a sussurrare quelle parole, facendo ridere Sirius e sospirare Remus.

Remus aveva scambiato un rapido cenno di saluto con Lucius.

James Potter lanciò una mezza occhiata cupa in direzione del tavolo dei Serpeverde, poi scosse mestamente il capo.

"Voglio dire... a tutto c'è un limite. No?" James si era scusato, appena Silente li aveva congedati.

Si era reso conto di aver usato le parole che Remus odiava e che spesso gli erano state rivolte accompagnate da sassi e rifiuti, specialmente da bambino.

Però a tutto c'era un limite. No?

Remus aveva tirato fuori i quaderni e li stava riordinando diligentemente, con gesti di una strana eleganza sospesa.

L'erede d'autunno - Lucius Malfoy, una storia diversaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora