Intermezzo

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Albus Silente sembrava l'uomo più tranquillo sulla faccia della terra.

In quel momento Horace Lumacorno trovava la cosa un tantinello irritante.

Tutti i ticchettii ed i borbottii nello studio del grande mago gli sembravano sottolineare la sua irritazione, anche il silenzio era snervante - ma Horace Lumacorno doveva ammettere che forse era un bene che il Preside avesse rifiutato le sue dimissioni.

Si era precipitato lui, Horace, da Silente. Era il giorno dopo l'episodio con il giovane Malfoy.

Se la sera prima si era sentito in grado di sfogare la sua eccitazione da solo, l'immagine di Lucius che ardeva nella mente come un miraggio, il mattino dopo si era sentito ne' più ne' meno che un mostro.

Quello che non capiva era come Silente invece fosse riuscito a persuaderlo che non era un mostro.

Il Preside lo guardava pensieroso, le dita delle mani congiunte sulla lucida scrivania.

"Non ti é mai capitato prima d'ora, confermi, Horace?"

La sua voce aveva un tono così confidenziale e tranquillo che Lumacorno sentì sfumare ogni emozione negativa. Ricadde contro la sedia imbottita che Silente aveva fatto apparire apposta per lui, perché sapeva che amava le sedute comode.

"No."

Ribadì, desolato.

A dire il vero gli aveva raccontato nei dettagli più paurosi come la sola vicinanza del ragazzo Malfoy lo avesse fatto sentire, come gli si fosse buttato addosso, come... Merlino benedetto... come avrebbe portato quel ragazzo nel suo letto.

Silente era l'unico di cui si fidasse abbastanza da aprirsi in quel modo.

Silente sapeva anche, per inciso, che Horace Lumacorno non aveva mai provato desiderio nei confronti di una donna, non che la cosa c'entrasse granché al momento.

"Non so davvero cosa mi sia capitato. Non... Silente, é davvero troppo giovane, mi sento così male..."

"Avevi deciso di invitare il giovane Malfoy da quanto?"

Horace sembrò sorpreso di fronte a quella nuova domanda, Silente lo vide muovere il busto massiccio alla ricerca di una posizione comoda. Il Preside poteva vedere i muscoli guizzare a disagio, sotto quella camicia troppo inamidata, troppo abbottonata.

"Si, da un po' di settimane... é molto brillante per la sua età, sai."

E questo Albus Silente non stentava a crederlo. Le sue sopracciglia castane si fecero una riga dritta: "Suo padre, Abraxas Malfoy, é membro capo del comitato per la Purezza e l'Integrità dei luoghi scolastici."

"Si."

Quel 'Si' burbero era pieno di sottintesi. Il Comitato era un'associazione di cui facevano parte quasi tutte le famiglie nel cerchio delle sacre ventotto, almeno quelle i cui figli studiavano ad Hogwarts. Si trattava di un movimento che voleva presentare al Ministero un progetto per il reintegro del vecchio ordinamento scolastico d Hogwarts, quello che Silente aveva abrogato.

Classi divise in base all'ascendenza e al lignaggio, punti 'disciplina' e 'punti onore'... erano solo alcuni punti di quel disegno.

"Conosco Abraxas, ma non lo vedo da un po' se vuoi saperlo, Albus. Certo ci scriviamo, di tanto in tanto, dopo tutto Lucius sembra aver ereditato la sua grande abilità nelle Pozioni..."

Silente annuì ma distrattamente, come se non fosse disposto a rilanciare su quel particolare aspetto dei rapporti tra Abraxas e Horace. Esibì un cenno della mano a cui le parole non servivano, se non per rassicurare l'amico.

"La prossima settimana il disegno del comitato sarà sottoposto al nostro consiglio ancora una volta."

"Oh, il consiglio, mi ero dimenticato che fosse questa settimana!" Interruppe Lumacorno, con voce gemente. Se l'era davvero dimenticato. Silente, che aveva immaginato la svista di Horace, aggiunse, già che erano in argomento: "Se non otterranno nemmeno questa volta il numero dei voti sufficienti, saranno costretti a rivolgersi al Ministero."

"Cosa... oh no Albus, non starai pensando che lui, Lucius, possa aver...!"

"Non ho mai pensato niente del genere."

Seguì un silenzio denso come crema nello studio del Preside.

"Ho un'idea abbastanza precisa, stando al tuo resoconto, di cosa potrebbe essere successo ieri sera. Solo che devi darmi un po' di tempo, ho bisogno di fare qualche accertamento."

Lumacorno si zittì.

Quando Silente diceva così, praticamente aveva già la verità in tasca, ma era sempre meglio lasciarlo lavorare.

Horace si augurò che anche questa volta l'amico potesse cogliere nel segno, e confermargli che non era proprio lui ad essere... ecco... proprio interamente un vecchio porco.

L'erede d'autunno - Lucius Malfoy, una storia diversaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora