Capitolo 5 - Iniziazioni

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I Marauders avevano scoperto la Stanza delle Necessità nel corso delle loro scorribande notturne.

Tutti tranne Sirius.

Sirius Black l'aveva conosciuta proprio in quel modo, perché si era messo intensamente a pensare ' mi serve un posto in cui scopare in pace.'

L'evidenza dimostrava che, anche se in forma diversa, lui e Malfoy dovevano aver pensato la stessa cosa.

Black lo lasciò camminare avanti. Si inoltravano in quella foresta di libri dimenticati e vecchi astrolabi, poltrone sfondate e divani che giudicavano troppo piccoli. Per Malfoy doveva essere la prima volta nella Stanza delle Necessità.

Black ammirava l'ardimento di Lucius, oltre alla vista della sua schiena e del suo culetto nell'elegante completo per Hogwarts. Il ragazzo non esitava, avanzava guardandosi intorno. La stanza era in penombra ma i capelli di Lucius erano così chiari che era impossibile perderlo di vista, la testa di Malfoy era una chiazza argentea.

Qualcosa diceva a Sirius che, nonostante le spalle, Malfoy non aveva abbassato la guardia.

Non se la sentiva di sottovalutarlo, anche se si trattava del ragazzino dei francofoni, di quelli col castello al posto della casa e i disegni di legge strampalati in testa.

La Stanza li stava guidando, ed il letto arrivò. Enorme, a baldacchino, dall'aria molto comoda.

Sirius osservò Lucius scivolare seduto sulle coltri con una fluidità allarmante, che rese la sua erezione ancora più dolorosa.

Aveva voglia di strapparsi di dosso i pantaloni e semplicemente prenderlo.

Non aveva il minimo tentennamento su questo e non si stava domandando come mai quella parte della sua mente sembrasse così certa di volerlo fare, così a posto con l'idea di farlo mentre la sua coscienza lo pungeva.

Forse voleva il giovane Malfoy per insozzarlo, per sfregio alla sua famiglia.

Forse lo voleva per deturpare quella pretesa purezza, quella coltre d'oro che loro chiamavano 'valori' purosanguisti da preservare.

Se fosse stato così, non era forse lui, Sirius, un essere spregevole?

Spregevole da parte sua spogliare pezzo per pezzo quel verginello dalle membra perfette ed affusolate, quell'impossibile equilibro tra acerba virilità e il candore di un unicorno.

Ma Sirius lo stava facendo, lasciando a sua volta che Lucius lo vedesse nudo. Quando liberò la sua erezione, Lucius ebbe un sussulto e gliela circondò con la mano.

Come in uno dei suoi sogni più selvaggi, Sirius lo vide chinarsi su di lui ed impadronirsene con la bocca.

Ebbe bisogno di tutto il suo autocontrollo per non venire subito, forse proprio perché era così ovvio che lui non lo aveva fatto prima. Forse no. Di solito l'inesperienza lo calmava, non lo eccitava. Lo faceva sentire come un maestro, ruolo che Sirius non amava. Ma non stava accadendo questo, non si stava sentendo un maestro.

C'era qualcosa in Malfoy.

Qualcosa che gli spediva una frenesia impossibile nei lombi, come se non avesse voluto altri che lui per un tempo lunghissimo. Ma - la sua mente appannata lo realizzò mentre metteva la mano sulla nuca di Lucius - Sirius era stato innamorato, e non gli sembrava la stessa cosa.

"Aspetta, aspetta... stop, aspetta un secondo..."

Sirius Black scivolò contro Lucius, lo fece stendere, precipitando ancora una volta in quegli occhi pallidi, pieni della voglia di dimostrargli competenze che, proprio perché assenti, lo eccitavano in modo terribile.

L'erede d'autunno - Lucius Malfoy, una storia diversaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora