Capitolo 29 - Piani e rivelazioni

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Lucius Malfoy sapeva che Black avrebbe preso il diploma quell'anno. A lui sarebbe toccato l'anno prossimo ed ancora non sapeva come si sentiva a riguardo, se non preparato su tutte le materie.

Nel frattempo Severus Snape non era più un primino, ma era comunque assai poco popolare.

Lucius Malfoy non lo vedeva mai perdere il controllo. Nonostante lui continuasse a fare i compiti in sua compagnia, a condividere i pranzi e le cene, ben pochi altri compagni di corso aveva preso in simpatia Severus. Serpeverde compresi in effetti.

Alla fine, le sue frequentazioni erano rimaste costanti.

Macnair, Goyle, Nott - un cupo Serpeverde del sesto anno che scrutava sempre attentamente gli abiti di Lucius con manifesta ammirazione e buon per lui che si limitasse agli abiti - erano un gruppo consolidato ormai.

Loro e Lucius Malfoy si ritrovavano ad attorniare Snape come se tra di loro fosse nato un tacito accordo.

Sebbene Snape non fosse incline alle confidenze o ai sorrisi, era uscito fuori che suo padre era un Babbano, sua madre una strega e lui era un Mezzosangue.

Aveva parlato della cosa senza il minimo problema, il volto impassibile, sfidandoli a commentare mentre osservavano e si passavano i suoi stupefacenti appunti di Pozioni, cercando di mandarli a memoria o anche solo di capirli.

Solo Lucius Malfoy, però, sapeva qualcosa di più su di lui.

Un pomeriggio di novembre - la Tempesta era un ricordo, ma il regime militare era la realtà - Lucius lo incontrò in corridoio, nascosto dietro una nicchia, con i pugni spasmodicamente serrati.

L'arazzo che aveva ornato la nicchia era ridotto a quattro stracci bruciacchiati.

Otto secoli di vita per finire la sua vita così, ai piedi di un furibondo Snape.

Lì per lì, Lucius pensò che si trattasse di un litigio con Potter, l'ennesimo - anche se tutti avevano preso sul serio l'avvertimento di Silente di tante notti prima.

Poi il suo sguardo aveva notato l'ignaro gruppetto di studenti all'entrata di Aritmanzia.

Potter c'era, effettivamente. Al suo braccio, sorridente e felice, c'era una ragazza di Grifondoro - una tipa con lunghi capelli rosso scuro e ridenti occhi verdi.

Lucius vide che i ragazzi intenti a scambiare quattro chiacchiere con la coppia a braccetto sembravano stupiti, felici, intenti a fare battute di incoraggiamento.

Poi, all'improvviso, capì. Quegli studenti si stavano congratulando con la nuova coppia.

Potter e quella ragazza con i capelli rosso scuro apparivano raggianti, come se quella fosse la loro prima uscita ufficiale.

*

Lucius Malfoy trascinò Severus Snape in Sala Comune, dove gli offrì degli zenzerotti ed un succo di limone fresco. A quell'ora l'ampio e confortevole ambiente era quasi vuoto, loro erano gli unici occupanti del grande divano accanto al caminetto.

Severus Snape rimase chiuso nel suo ostinato mutismo per almeno un quarto d'ora.

Nessun problema, Lucius non voleva conferma della sua intuizione.

Lo aveva trascinato via dal corridoio perché temeva sinceramente che Potter potesse fare la stessa fine dell'arazzo altrimenti.

In effetti, nel silenzio e nella quiete della Sala Comune di Serpeverde, fu Severus Snape a parlare - dopo un piccolo sorso di succo di limone.

L'erede d'autunno - Lucius Malfoy, una storia diversaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora